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Chi sono questi speculatori? E perché dovremmo continuare a stare a questo sporco gioco?

Post n°5180 pubblicato il 09 Settembre 2011 da cile54

Siamo parte di una grande truffa?

 

Dopo aver tenuto sotto il tappeto per oltre due anni le polveri velenose della speculazione finanziaria, ecco che anche nel nostro Paese, così come prima in Irlanda, Portogallo, Grecia e Spagna, i governanti passano a recitare la loro parte, sostenuti praticamente un po' da tutti: partiti di centro, partiti di centrosinistra, sindacati, confindustria, economisti, santa romana chiesa, mezzi di informazione e, sistematicamente, Capo dello Stato. Dopo aver ripianato i danni fatti già nell'autunno del 2007 dai cosiddetti speculatori finanziari con un massiccio intervento principalmente della Federal Reserve, oltre che degli altri importanti partner mondiali e tra questi la Bce, ecco che, sorpresa sorpresa, si torna sempre al punto di… partenza! Con le santissime e inappuntabili maggiori agenzie di rating che, dopo aver lodato questo, condannato quell'altro e assegnato le loro pagelline, continuano a decidere chi deve restare a galla e chi invece dovrà soccombere. Ma non sono le stesse signore ad aver assegnato ottimi voti alla famigerata Lehman Brothers, poco prima che questa esplodesse e fosse "sacrificata" sull'altare dell'opinione pubblica mondiale, così da dare l'immagine a noi comuni mortali che anche i maggiori colossi finanziari se falliscono sono destinati ineluttabilmente a cadere? E allora perché affidare la vita di uno Stato, di una nazione e soprattutto di interi popoli a questo gioco sporco? Perché non ribaltare la frittata e dire che delle tre AAA+ la stragrande maggioranza della gente ne può fare a meno?

Purtroppo l'appetito per molti dei cosiddetti "speculatori finanziari" viene ovviamente mangiando. Ed era praticamente scontato che non si sarebbero fermati all'antipasto e che si sarebbero prodotte conseguentemente delle manovre finanziarie di lacrime e sangue nei paesi deboli. Tutto ciò solo per rimettere un bel pieno di carbone in una caldaia (fatta di un sistema di speculazione che si autorigenera ogni giorno) che in fretta lo esaurirà nuovamente e che subito dopo verrà a bussare alla porta di casa nostra.

Insomma, chi sono questi speculatori? E perché dovremmo continuare a stare a questo sporco gioco che porta dritto dritto ad una macelleria sociale, dove la conquista e realizzazione di un sistema di welfare state, frutto di decenni di lotte, viene spazzato via a colpi di manovre finanziarie? Perché dobbiamo assecondare tre manovre finanziarie in meno di otto mesi (cosa questa davvero impensabile sino a pochi anni fa) e starcene tutti buoni e zitti in attesa di un qualcosa che al momento di certo non è garantito dalle opposizioni presenti in Parlamento? Chi dobbiamo salvare in realtà e perché dovremmo pagare un debito che non è nostro? Ci dicono, sparando a più non posso attraverso i mezzi di informazione, che il debito va pagato e che per pagarlo bisogna fare tutti uno sforzo, altrimenti siamo tutti out. Ma tutti chi? L'apparizione nel dibattito politico di queste ultime settimane della giusta e sacrosanta proposta di una patrimoniale è stata come una meteora. Ma ti pare che i padroni si tolgono i soldi dalle tasche per ripianare un debito e una speculazione finanziaria che loro stessi producono? Casomai ti propongono di dimezzare il numero degli eletti alla Camera e al Senato che altro non è che dimezzare la democrazia nel nostro Paese e garantirsi così, ancora di più, il ritorno alla elezione per appartenenza alla casta. E se i soldi ancora non si trovano per pagare il loro debito, ecco che si può tranquillamente mandare in soffitta il voto sovrano di oltre 27 milioni di italiani e privatizzare o liberalizzare, termine questo che piace tanto a Bersani, ulteriormente tutto il patrimonio pubblico per fare cassa, per rimettere a posto i conti, per garantire i saldi… Almeno per questo nuovo giro. Ma i beni comuni possono essere venduti, anzi svenduti per essere più esatti, per garantire soldi ad un sistema politico e finanziario perverso e corrotto che comunque tornerà a battere cassa? Certo, per i cosiddetti creditori e molto facile comprarsi pezzi dei beni comuni di tutti noi, approfittando di operazioni che quasi sempre sono telepilotate da chi governa ai diversi livelli e che si concludono sempre con ottimi affari per chi compra e nulla in tasca per chi vende. Ma poi è mai possibile vendere quel che è di tutti? Si può vendere una scuola, un asilo, un ospedale, una linea di metropolitana, una piazza, un monumento per pagare un debito che non è nostro, ma di una grande truffa che non ci appartiene? Noi crediamo di no! E allora non basta trovare le soluzioni per metterci una toppa. Non serve lottare e scioperare, così come abbamo fatto in tanti martedì 6 settembre, per continuare a limitare i danni di una manovra scellerata e in attesa del prossimo temporale. Dobbiamo dirlo forte e chiaro: questa manovra e quello che le sta dietro è un'azione di classe, quella padronale e degli speculatori finanziari, che il governo Berlusconi sta portando avanti per colpire al cuore la maggioranza del popolo italiano. Noi non la paghiamo, perchè noi non siamo il debito. Mentre il capitalismo dimostra il suo vero volto fatto di barbarie e di distruzione delle minime regole democratiche rimaste ancora in piedi, noi non possiamo continuare a stare al gioco. Non possiamo chiedere solo che Berlusconi se ne vada a casa, non cambierebbe la sostanza anche con l'arrivo del tanto agognato governo tecnico voluto dal PD in primis e dagli altri allegri compari. E' un film che il nostro paese ha già visto più volte: fu proprio con il governo di "un tecnico", Lamberto Dini, che si fece una vera e propria controriforma del sistema pensionistico nel paese, dove il calcolo con il sistema retributivo veniva messo su un binario morto. Dobbiamo batterci, insieme a tutti gli altri pezzi di società che non hanno ancora attaccato a un chiodo il proprio cervello, perché "se ne vadano tutti!" con lo scioglimento delle Camere e l'indizione di nuove elezioni, anche a rischio di dover ripassare per la cruna d'ago dello schifoso "Porcellum".

Stavolta, insieme a quella straordinaria esperienza di Roma Bene Comune e a tutti coloro che dopo lo sciopero non se ne torneranno subito a casa, porteremo la nostra rabbia, la nostra voce e la nostra indignazione sotto al Senato, proprio durante la discussione della manovra economica. Dobbiamo essere in molti, decisi e soprattutto: resistenti. Come lo sono stati e lo sono ancora oggi i cittadini della Val di Susa nella giusta lotta dei No Tav. E sabato 10 l'assemblea nazionale di Roma Bene Comune, già prevista dallo scorso luglio, diventerà una tappa ulteriore per poterci confrontare su quel che vogliamo fare da grandi a Roma e nel nostro Paese.

Credo che la giornata del prossimo 30 settembre, 34° anniversario dell'assassinio a Roma del compagno di Lotta Continua Walter Rossi, ucciso a colpi di pistola dagli allora ragazzi usciti dalla sezione dell'Msi di viale delle Medaglie d'Oro, potrebbe diventare questa nostra nuova tappa con una mobilitazione e manifestazione cittadina, dove diremo in maniera forte e chiara che il 25 Aprile e il 1° maggio non si toccano e che la Resistenza continua. Perché la lotta partigiana di ieri e di oggi è sempre viva, così come è vivo Walter per tutti quanti noi!

 

Claudio Ortale

08/09/2011

capogruppo Prc-FdS Municipio 19 Roma

 
 
 
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Giorgiana Masi

Roma, 12 maggio 1977

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