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Stili di vita errati e mancati controlli le cause. Una reale emergenza nascosta dalla vandea mediatica e politica
Post n°5497 pubblicato il 09 Novembre 2011 da cile54
In aumento i tumori tra la popolazione immigrata
L’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) presenta il progetto “Problematiche oncologiche nei migranti: dall’emergenza alla gestione”. Stili di vita errati e mancato accesso a screening medici, sono questi i motivi per cui i sempre più frequenti casi di tumore tra la popolazione immigrata vengono diagnosticati in tempi più lunghi, mediamente anche di un anno, rispetto ai malati italiani.
È quanto emerge da uno studio dell’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) che, venerdì scorso, nell’ambito di un seminario di studi a Bologna ha presentato il progetto Problematiche oncologiche nei migranti: dall’emergenza alla gestione.“Vediamo un aumento dei tumori più direttamente correlati a stili di vita errati (polmone, testa-collo, colon-retto, stomaco) e al mancato accesso allo screening (collo dell’utero, seno e ancora colon retto)” ha spiegato il presidente degli oncologi, Carmelo Iacono. Per il rappresentante Aiom “questo si traduce in diagnosi tardive, che giungono quando la neoplasia è in fasi più avanzate ed è quindi più grave”. “In questa popolazione – ha poi sottolineato – vi è poi un’incidenza maggiore di cancro al fegato, che ha origine in gran parte dei casi da cirrosi dovute a forme di epatite B cronica, ed è quindi più frequente in popolazioni che non hanno ricevuto la vaccinazione contro il virus”. Nell’ambito del progetto sono previsti successivi incontri e la realizzazione di opuscoli informativi tradotti nelle principali lingue e adeguati alle diverse culture, da diffondere in collaborazione con altre Società scientifiche. Sul web, nel sito www.aiom.it, verrà attivata un’area dedicata, con un’attenzione particolare per i ragazzi.
7/1172011 Fonte: www.immigrazioneoggi.it |
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Roma, 12 maggio 1977
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