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« Sarà un compito arduo ri...Appello per una solidari... »

Chi ha detto che questo Parlamento non lavora? Si lavora talmente bene che nel maxiemendamento si arraffa di tutto

Post n°5511 pubblicato il 12 Novembre 2011 da cile54

Stabilità, spuntano 150 milioni alla Chiesa e le armi facili a tutti

 

Ieri la commissione Bilancio del Senato ha dovuto interrompere i lavori perché nell'auletta si sono improvvisamente materializzati gli ispettori dell'Ue e della Bce. Un siparietto davvero gustoso con i padroni che, subito dopo la pausa pranzo, vengono a verificare direttamente se gli schiavi hanno ripreso a lavorare o no.

Stavolta gli incontentabili negrieri si sono dovuti ricredere. A Roma si lavora, altro che balle! Si lavora talmente bene che nel maxiemendamento, approvato con l'astensione del Pd, c'è finito un attacco senza precedenti al pensionamento a 67 anni nel 2026. E poi anche un bel po' di privatizzazioni e la dismissione del patrimonio pubblico. Senza contare che l'arrivo degli ispettori ha spaventato a tal punto i nostri bravi parlamentari che «con il concorso di tutti i gruppi» ieri è stato approvato nelle commissioni Bilancio e Affari costituzionali anche la riforma del famoso articolo 81 della Costituzione italiana: quello che prevede il pareggio dei conti obbligatorio per legge. Paradossale il commento di Pier Paolo Baretta, parlamentare del Pd. «Si tratta di un risultato molto importante e innovativo. È una risposta del Parlamento - spiega Baretta - alle indicazioni dell'Unione Europea tanto più significativa perché‚ realizzata in una fase di oggettiva crisi di governo».

L'alchimia durerà ancora tre giorni. E ogni giorno "porterà la sua pena". Il clima è da "assalto alla diligenza", così ricorrente nelle leggi finanziarie italiote. E tra un passaggio e l'altro c'è anche tempo di introdurre la liberalizzazione del commercio delle armi attraverso l'abolizione del "catalogo nazionale delle armi" e una dotazione di 150 milioni per la "legge mancia", ovvero parrocchie, conventi e affini, a discrezione dei parlamentari dei vari collegi.

Emblematico il commento della Confedelizia, spaventata dall'ipotesi di reintroduzione dell'Ici in un momento in cui tutti gli analisti prevedono un ulteriore depressione del mercato immobiliare. Il gettito stimabile della prima soluzione è di tre miliardi e mezzo di euro, mentre la seconda farebbe incassare dai due ai tre miliardi ma in un arco di tempo non inferiore a 10-12 mesi. Secondo il Presidente della Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani si rischia una operazione di «macelleria sociale a carico di chi ha investito i propri risparmi in edilizia».

A protestare è anche il sindacato dei giornalisti che considera il ridimensionamento dei tagli ai contributi solo «un soffio d'aria». «Non vi è dubbio infatti - sottolinea Franco Siddi, segretario della Fnsi - che la crisi che si apre ancora più grave oggi determinerà costi sociali pesantissimi, strutturalmente più onerosi del risparmio che si fa sui conti pubblici con i tagli». A spuntarla, chissà come, è Radio Radicale che ieri si è vista assegnare, sempre con la "fiera degli emendamenti" ben 3 milioni. A presentare il provvedimento lo stesso relatore, Massimo Garavaglia, che poca prima aveva fatto vincere la "lotteria dei contributi" alle parrocchie con la "legge mancia".

Nei vari capitoli di "risparmi" il Governo (quale?) punta oltre alle pensioni sul pesante intervento a carico del pubblico impiego: il cosiddetto "licenziamento facile" che prevede la cassa integrazione seguita dalla mobilità. Giusto per avere una misura della mostruosità del provvedimento, nella scuola l'applicazione di quella norma potrebbe comportare il licenziamento di ulteriori 10.000 docenti e 300 ata se non saranno collocati obbligatoriamente in altre funzioni o trasferiti verso altre amministrazioni. Nel complesso dei provvedimenti sul lavoro (credito di imposta per le assunzioni al Sud, apprendistato, aumento del contributo per chi viene pagato con la partita Iva, part time) la Cgil parla di «propaganda e norme sbagliate».

Ovviamente, nel maxiemendamento ancora non ci sono i famosi "tagli alla politica". Anzi, secondo un calcolo della Uil sembra che le risorse per gli organi dello Stato centrale, Presidenza della Repubblica, Camera dei Deputati, Senato, Corte Costituzionale avranno un aumento di ben 23,2 milioni nel 2012.

 

Fabio Sebastiani 

11/11/2011

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