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Campagna di solidarietà. Sosteniamo Ivan Grimaldi, giovane disabile che vive nelle Vele di Scampia
Post n°5549 pubblicato il 19 Novembre 2011 da cile54
Un diritto... un sogno Ivan Grimaldi, che vorrebbe andare a scuola
Ne abbiamo già parlato di Ivan Grimaldi, a settembre. E' il disabile diciassettenne che vive nella Vela gialla di Scampia e costretto da tre anni alla sedia a rotelle perché una caduta l'ha reso tetraplegico. Che la vita l'abbia paralizzato non è l'unico dramma. La sua esistenza non trova sollievo né respiro neanche tra le mura di casa: vive difatti in una cella dove l'umidità caratterizza l'ambiente degradato e influenza quotidianamente le condizioni fisiche e già disagiate del giovane. Doveva essere operato alle piaghe di decubito presso la Fondazione Maugeri. Tuttavia di recente, un ricovero presso il San Giacomo, causa problemi ai reni e di pressione alta, ha causato lo spostamento dell'operazione, come spiega la madre Anna Mucci. Le battaglie per Ivan sono sostenute anche da Vittorio Passeggio, leader del Comitato delle Vele di Scampia e Gianluca Attanasio, campione del nuoto paralimpico rappresentante del Napoli in Europa e nel Mondo. Anche grazie al loro impegno, il 6 ottobre è stata approvata dal Comune di Napoli la delibera 982, all'unanimità, e che ha previsto una somma pari a 5mila euro da consegnare a Ivan Grimaldi. La delibera, approvata dal sindaco Luigi De Magistris, ha previsto di dare esecuzione immediata dando mandato ai componenti uffici di attuare le determinazioni. Quali altri canali si sono mossi per aiutare questo giovane? E quante altre persone si sono rese disponibili? Nel web la lotta per aiutare nell'immediato ed economicamente la mamma di Ivan e il giovane, che vanno avanti con un assegno di 450 euro al mese, è proseguita con l'attivazione di un gruppo attivo su facebook "Sosteniamo Ivan Grimaldi, giovane disabile che vive nelle Vele di Scampia" che oggi ha la partecipazione di 750 utenti, che hanno contribuito con differenti contributi economici. Anche Roma ha mostrato generosità e disponibilità per questa causa, grazie all'impegno di varie attività commerciali che hanno deciso, a ottobre, di sostenere Ivan esponendo dei salvadanai per raccogliere fondi. Proprio in questi giorni sono stati aperti ed è stato effettuato il relativo bonifico alla signora Anna Mucci, la madre. I ringraziamenti per questo vanno al Centro Estetico Yellow Beauty Point, di via Massaciuccoli 71; al Bar Capri, di via Massaciuccoli 39-41; al Caffè Hour, di via Massaciuccoli 77; all'unico giornalaio presente nella medesima via e alla palestra One Fitness Club, di viale Somalia 201. La battaglia per Ivan non è terminata qui, ma prosegue e se ne parlerà ancora. Ed è diventata anche la lotta per gli altri tre disabili che vivono in condizioni di disagio e «per i quali - sottolinea Vittorio Passeggio - abbiamo chiesto al Comune quattro alloggi dove poterli spostare per consegnarli a una vita più dignitosa». E poi c'è la scuola. Ivan ha un grande sogno che, verrebbe da dire, è più un diritto: andare a scuola. Anche per questo occorre ricordare, usando le parole di Vittorio Passeggio: «Qui non funzionano i servizi sociali. Nessuno viene a prendere Ivan per portarlo a scuola». E' per questo che Ivan, prigioniero di questa Vela gialla, fa diventare la routine quotidiana di un qualsiasi adolescente un sogno. Ma non è così che dovrebbe essere: un diciassettenne dovrebbe avere altri sogni, non l'andare a scuola.
Isabella Borghese 17/11/2011 da LOTTE inserto del quotdiano Liberazione |
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Giorgiana Masi
Roma, 12 maggio 1977
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