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Quando la produzione locale migliora la vita di pazienti e medici

Post n°5692 pubblicato il 16 Dicembre 2011 da cile54

Farmaci: vicini è meglio

Il supporto della campagna sostenuta da MSF, sin dal 1999, destinata alla promozione dell’accesso ai farmaci e alle valutazioni diagnostiche nei Paesi economicamente debilitati ha aperto e sostenuto una discussione a livello europeo, sino a produrre un documento derivante dall’European Parliament Working Group, pubblicato il 7 dicembre 2011.

 

Un forum di confronto tra i membri del Parlamento Europeo, la Commissione Europea e la Società civile al fine di integrare al meglio la risposta europea agli aspetti sanitari derivanti da gravi patologie, soprattutto AIDS, tubercolosi, malaria ed altre patologie scarsamente o non adeguatamente considerate e quasi “confinate” al Sud del Mondo. Occorre certamente modificare le politiche sanitarie globali, così come quelle economiche e sociali, tra loro peraltro strettamente correlate.

 

Il solo modo, a tutt’oggi convalidato da una serie di nuovi report pubblicati dall’OMS, per potere distribuire farmaci, vaccini e tests diagnostici di elevata qualità, è la produzione locale, in quanto permette l’abbattimento dei costi e una più adeguata accessibilità. In un mondo globalizzato non si può continuare a ragionare, soprattutto in ambito sanitario, in termini di competitività, occorre sviluppare una nuova concezione, un nuovo approccio alla ricerca scientifica e alla produzione di materiale medicale. Dobbiamo imparare a lavorare insieme per migliorare lo stato di salute della popolazione dell’intero pianeta, non più suddiviso in “mondi” assoggettati a diversi trattamenti, relativamente al PIL. Quindi non esiste più il primo, come il terzo mondo, esiste un pianeta che, oltretutto sta soffrendo, e i suoi abitanti legati tra di loro da interrelazioni fortunatamente sempre più assidue e da una visione non più parcellizzata, ma tesa a fornire un’immagine totalizzante.

 

Non siamo più tessere di un puzzle e questo è un aspetto che potrebbe divenire evolutivo, quindi positivo e positivista, della globalizzazione. Ora possiamo quasi considerarci un unico grande disegno composto da 7 miliardi di tessere, l’una indispensabile all’altra per dare un senso all’insieme. I governi devono essere pronti ad affrontare la sfida equilibrando la disponibilità di prodotti medicali di qualità garantita per tutta la popolazione. La produzione potrà e dovrà avvalersi delle risorse locali in quanto, come dice l’OMS, tale metodica diviene senza dubbio una fonte di risorse, prima delle quali la salvaguardia della salute pubblica nazionale e quindi internazionale.

 

Paesi come l’India e la Cina hanno spontaneamente intrapreso questa strada producendo farmaci generici a prezzi accessibili, altri Paesi si stanno adoperando al fine di potere migliorare le condizione della salute pubblica interna senza dovere sottostare ai monopoli delle multinazionali occidentali. La visione a lungo termine di questa discussione vuole stimolare i governi affinché si adoperino a cambiare gli obiettivi di produzione e di distribuzione in ambito sanitario.

 

Tutto questo significa tentare di allineare le politiche aziendali su temi quali la regolamentazione medica, le politiche industriali, gli investimenti, il rapporto con la scienza, la tecnologia e le politiche di innovazione, nonché quelle relative alla proprietà intellettuale. A questo non si può non aggiungere il tentativo di adeguare a queste necessità le regolamentazioni delle polizze di assicurazione sanitaria, come le politiche di approvvigionamento e trasferimento tecnologico.

 

La discussione a livello europeo identifica cinque obiettivi auspicabili e perseguibili, sicuramente condivisi dai convenuti, di politica industriale e sanitaria per i quali gli incentivi per i produttori locali devono essere abbinati a reali miglioramenti in materia d’accesso. Come asserisce Kader Arif (membro del Gruppo di Lavoro del Parlamento Europeo sull’accesso ai farmaci, l’innovazione e le malattie trascurate), la netta percezione è che questo lavoro porti con sé risultati davvero importanti, specie in riferimento ai cambiamenti dell’economia globale: non è un’utopia, assomiglia sempre più ad una possibile realtà.

 

Certo è che il cambiamento non può ridursi alla fornitura di farmaci generici a prezzi accessibili dall’India o dalla Cina da parte dei Paesi in via di sviluppo, presuppone il raggiungimento di uno spostamento dal punto di vista politico globale destinato alla fornitura di farmaci, e quant’altro possa servire alla salute della gente in tutto il mondo e allo stesso modo, nel contesto di una rapida evoluzione del diritti di proprietà intellettuale, dissonanti col concetto stesso di scienza e di sanità.

 

Gli obiettivi comuni concordati rispetto alle politiche industriali sanitarie a produzione locale destinati al miglioramento e della qualità e degli approvvigionamenti si riferiscono:

 •alla scelta strategica di prodotti medici essenziali per la produzione locale

 •prezzi di produzione locale di prodotti medicali che i governi e le persone possono permettersi trovando un giusto equilibrio tra accessibilità e fattibilità economica della produzione. I governi devono essere in grado di supportare i produttori locali di medicinali essenziali selezionati attraverso politiche di prezzo appropriate

 •stretta conformità agli standard di qualità da parte dei produttori ed autorità nazionali di regolamentazione efficace. Nessuna produzione locale di prodotti medicali è auspicabile senza garanzia di qualità, e gli incentivi governativi devono garantire il rispetto rigoroso con i sistemi di richiesta di controllo di qualità secondo gli standard internazionali adeguati

 •garantire la sicurezza sanitaria, garantendo una fornitura ininterrotta dei prodotti medicali essenziali

 •innovazione per lo sviluppo di formulazioni più adatte alle condizioni locali

 

Questi primi steps di avanzamento verso una produzione e distribuzione medicale eticamente adeguata, quindi consona al processo di globalizzazione in atto, rappresentano per l’OMS la 1° fase cui vorrà seguire una fase due deputata a contestualizzare al meglio la produzione. Le stesse Autorità governative regionali saranno valutate in base alla coerenza di politica sanitaria che sapranno osservare; verranno, quindi, condivisi brevetti e risorse finalizzandoli alla soddisfazione di bisogni primari, come quello sanitario in tutti i paesi del globo.

 

Gli obiettivi che si è posta l’OMS non solo sono auspicabili, ma indispensabili per il benessere della popolazione in termini globali, in quanto finalmente ci si è accorti che non vi sono angoli del mondo isolati, separati dal restante pianeta che possano rimanere nelle condizioni di non godere dei diritti essenziali riconosciuti al genere umano.

 

Luisa Barbieri

15-12-2011  

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