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Quando la crisi prodotta dal capitale produce una ribellione delle professioni e di popolo. L'Italia è vicina alla Grecia?

Post n°5963 pubblicato il 11 Febbraio 2012 da cile54

In Grecia si occupano e autogestiscono gli ospedali pubblici!

L’ospedale della cittadina di Kilkis in Grecia è stato occupato dai lavoratori che hanno organizzato una conferenza pubblichiamo il loro appello. Al di là dei limiti, riteniamo che sia un passaggio importante, che esprime un salto di qualità nelle mobilitazioni in Grecia, dove i lavoratori iniziano a capire la loro effettiva forza. Inoltre proprio per il settore sanitario coinvolto, e il suo ruolo nella società nel suo complesso e la sua dimensione corporativa rappresenta un importantissima dimostrazione di come si può oggi generalizzare la lotta.

Redazione Connessioni

I lavoratori dell’ospedale di Kilkis: medici, infermieri e il resto del personale che ha partecipato alla Assemblea Generale ha concluso che:

1. Riconosciamo che i problemi attuali e persistenti del Ε.Σ.Υ (il sistema sanitario nazionale) e delle anizzazioni correlate non possono essere risolti con richieste specifiche e isolate o richieste che servono i nostri interessi particolari, dal momento che questi problemi sono il prodotto di una più generale e anti- popolare politica di governo e del neoliberismo globale.

2. Riconosciamo, inoltre, che, insistendo nel sostenere questo tipo di rivendicazioni contribuiamo al gioco spietato dell’autorità. Tale autorità, che, al fine di affrontare il suo nemico - cioè il popolo, indebolito e frammentato, vuole impedire la creazione di un fronte unito dei lavoratori ad un livello nazionale e globale con interessi e rivendicazioni comuni contro l’impoverimento sociale a cui porta la politica.

3. Per questo motivo, mettiamo i nostri interessi particolari all’interno di un quadro generale delle rivendicazioni politiche ed economiche che vengono poste da una larga parte del popolo greco che oggi è sotto il più brutale attacco capitalista; rivendicazioni che per essere feconde devono essere sostenute fino alla fine, in collaborazione con le classi medie e inferiori della nostra società.

4. L’unico modo per raggiungere questo obiettivo è mettere in discussione, in azione, non solo la sua legittimità politica, ma anche la legalità dell’arbitrario potere autoritario e anti-popolare e della gerarchia che si sta muovendo verso il totalitarismo a larghi passi.

5. I lavoratori presso l’ospedale generale di Kilkis rispondono a questo totalitarismo con la democrazia. Occupiamo l’ospedale pubblico e lo mettiamo sotto il nostro controllo diretto e assoluto. L’ospedale di Kilkis, d’ora in poi sarà auto-governato e gli unici mezzi legittimi del processo decisionale amministrativo sarà l’Assemblea Generale dei lavoratori.

6. Il governo non è sollevato dai suoi obblighi economici sul personale e forniture per l’ospedale, ma se continueranno a ignorare questi obblighi, saremo costretti ad informare il pubblico di questo e chiedere al governo locale, ma soprattutto alla società di sostenerci in ogni modo possibile per:

1. la sopravvivenza del nostro ospedale 2. il sostegno globale del diritto per l’assistenza sanitaria pubblica e gratuita 3. il rovesciamento, attraverso una lotta comune popolare, dell’attuale governo e qualsiasi altra politica neoliberista, non importa da dove proviene 4. una democratizzazione profonda e sostanziale, vale a dire, una società responsabile (piuttosto che un terzo partito) nel prendere le decisioni per il proprio futuro.

7. Il sindacato dell’ospedale di Kilkis, comincerà dal 6 febbraio, il blocco del lavoro, fornendo solo il servizio di emergenza, fino al completo pagamento per le ore lavorate, e all’aumento del nostri salari ai livelli a cui era prima dell’arrivo della troika (UE -BCE-FMI). Nel frattempo, ben sapendo qual è la nostra missione sociale e quali sono i nostri obblighi morali, proteggeremo la salute dei cittadini che vengono in ospedale, fornendo assistenza sanitaria gratuita a chi ha bisogno, chiamando il governo ad accettare finalmente le proprie responsabilità.

8. Decidiamo che una nuova assemblea generale si terrà, il Lunedi 13 febbraio nell’aula magna del nuovo edificio dell’ospedale alle ore 11, per decidere le procedure che sono necessarie per attuare in maniera efficace l’occupazione dei servizi amministrativi e di realizzare con successo l’auto-gestione della struttura ospedaliera, che partirà da quel giorno. Le assemblee generali si svolgeranno tutti i giorni e sarà lo strumento fondamentale per il processo decisionale per quanto riguarda i dipendenti e il funzionamento dell’ospedale.

Chiediamo la solidarietà del popolo e dei lavoratori provenienti da tutti i campi, la collaborazione di tutti i sindacati dei lavoratori e le organizzazioni progressiste, così come il supporto di qualsiasi organizzazione dei media che sceglie di dire la verità. Siamo determinati a continuare fin a quando i traditori che vendono il nostro paese e la nostra gente lasceranno. O loro o noi!

Le decisioni di cui sopra saranno rese pubbliche attraverso una conferenza stampa a cui tutti i mass media (locali e nazionali) saranno invitati Mercoledì 15/2/2012 alle ore 12.30. Le nostre assemblee quotidiane partiranno dal 13 febbraio. Informeremo i cittadini su ogni evento importante che si svolgono nel nostro ospedale per mezzo di comunicati stampa e conferenze. Inoltre, useremo tutti i mezzi disponibili per pubblicizzare questi eventi al fine di rendere questa mobilitazione un successo.

Chiamiamo

1. i nostri concittadini per mostrare solidarietà al nostro sforzo, 2. ogni cittadino ingiustamente vessato del nostro paese alla contestazione e all’opposizione, con azioni contro i suoi oppressori, 3. i colleghi di altri ospedali di prendere decisioni analoghe, 4. i dipendenti in altri settori del settore pubblico e privato e i partecipanti alle organizzazioni sindacali e progressiste a fare lo stesso, al fine di aiutare la nostra mobilitazione per assumere la forma di una resistenza e una rivolta dei lavoratori popolare e universale, fino alla nostra vittoria finale contro la elite economica e politica che oggi opprime il nostro paese e il mondo intero.

Lunedi 6 febbraio

La Federazione nazionale USI – AIT sanità esprime la più totale solidarietà ed il più totale appoggio e sostegno alla lotta dei lavoratori e dei colleghi dell’ospedale di Kilkis. Il comunicato emesso dall’assemblea dei lavoratori rappresenta la più alta espressione di autogestione sui luoghi di lavoro e come USIS sosterremo con forza la loro lotta. I lavoratori dell’Ospedale Generale stanno rispondendo al fascismo del Potere governativo occupando il loro ospedale pubblico e ponendolo sotto il loro diretto e completo controllo. Come USIS vogliamo sottolineare inoltre che il governo greco non sta assolvendo ai suoi obblighi finanziari verso l’ospedale, per cui i lavoratori saranno costretti a denunciare tutte le autorità competenti alla pubblica opinione. Tuttavia se le loro richieste non saranno soddisfatte,si rivolgeranno ai comuni,alla comunità locale e non, per avere un supporto di qualunque tipo possibile per aiutare i loro sforzi:per salvare l’ospedale e difendere la sanità pubblica, per rovesciare il governo e ogni politica neo liberista.

In questi giorni su appello dei sindacati la lotta del popolo greco si è nuovamente intensificata. Migliaia di persone si riversano nelle strade per manifestare contro le nuove misure di austerità decise dal governo. Migliaia di persone che si oppongono con forza contro i licenziamenti nella funzione pubblica, contro il taglio del salario minimo e contro la riduzione delle pensioni integrative. I lavoratori ed il popolo greco, ed in particolar modo i colleghi di Kilkis, vero esempio attuale di lotta contro i poteri bancari europei stanno dando dimostrazione reale che di fronte alla barbarie del capitalismo non esiste altra soluzione che l’autogestione dei mezzi di produzione e della società.

Corrado Lusi

USI – AIT sanità

Presso sede COBAS / USI - Careggi Via delle Oblate 1- 50146 Firenze

 
 
 
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Giorgiana Masi

Roma, 12 maggio 1977

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