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Dopo le pensioni, dopo l’articolo 18, ora il governo tecnocratico passa all'attaco della sanità e della scuola pubblica

Post n°6610 pubblicato il 05 Luglio 2012 da cile54

Spending review, tagli alla sanità per tre miliardi nel 2012/2013

Nella bozza del decreto si prevede una sforbiciata di 1 miliardo quest’anno e di 2 miliardi nel 2013 al fondo sanitario. Questi tagli si aggiungono agli 8  del biennio 2013/2014, già previsti dal decreto “Tremonti” del 2011. Colpiti ospedali, farmaci, farmacie, aziende farmaceutiche e beni e servizi.

03 LUG - Si cominciano a delineare meglio le misure che dovrebbero colpire la sanità nell’ambito del provvedimento che, tra revisione della spesa e tagli veri e propri, si sta caratterizzando come una vera e propria ennesima manovra estiva, anche se il termine non è gradito al premier Monti che preferisce parlare di “un'operazione strutturale per evitare che tra ottobre e dicembre si debba aumentare l'Iva”.

Ma, intenzioni a parte, è evidente che per la sanità scatteranno ulteriori tagli che si andranno ad aggiungere a quei 7,950 miliardi di euro previsti dalla manovra del luglio scorso dell'ex ministro Giulio Tremonti (vedi tabella a fondo articolo), sui quali, è bene ricordarlo, si è arenato il nuovo Patto per la salute con le Regioni che si sarebbe dovuto chiudere entro il 30 aprile scorso e che invece è tutt'ora in alto mare.

Taglio di 3 miliardi al fondo sanitario

 Le risorse per la sanità da ripartire alle Regioni caleranno di tre miliardi in due anni. Un miliardo a valere sul 2012 e due sul 2013. Si legge nella bozza: "Le riduzioni sono ripartite fra le Regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano secondo criteri e modalità proposti in sede di autocoordinamento dalle regioni e province autonome di Trento e di Bolzano medesime, da recepire" entro "il 30 settembre 2012, con riferimento all'anno 2012 ed entro il 30 novembre 2012 con riferimento agli anni 2013 e seguenti".

I settori sanitari interessati ai tagli dovrebbero essere:

 Gli ospedali con un ulteriore abbassamento del rapporto posti letto/abitanti che dovrebbe scendere dall’attuale 4,2 per mille a 3,7 per mille, comprensivi dello 0,7 per mille per i letti di lunga degenza e riabilitazione. In tutto circa 30 mila posti letto in meno che, sommati a quelli già tagliati dal 2000, equivalgono a un taglio complessivo di 75 mila posti letto in poco più di dieci anni. Ma per gli ospedali scatterebbe anche la chiusura dei piccoli istituti con meno di 120 letti, prevista da tempo ma in realtà non attuata in tutte le Regioni.

I beni e servizi dovrebbero poi essere tagliati del 5%, che vuol dire un risparmio di circa 1,7 miliardi.

Per i farmaci la bozza prevede diverse misure.

 In primo luogo la rideterminazione dello sconto dovuto dalle farmacie convenzionate al 3,65% fino a fine anno. Si legge nella bozza nel testo diffuso da alcuni quotidiani: "A decorrere dalla data di entrata in vigore del presente decreto - si legge nella bozza - l'ulteriore sconto dovuto dalle farmacie convenzionate è rideterminato al valore del 3,65 per cento”.

Aumenta anche il contributo delle aziende farmaceutiche che, sempre fino a fine anno, arriverebbe al 6,5%. Si legge sempre nella bozza: “Limitatamente al periodo decorrente dalla data di entrata in vigore del presente decreto fino al 31 dicembre 2012, l'importo che le aziende farmaceutiche devono corrispondere alle Regioni è rideterminato al valore del 6,5 per cento”.

Cambia anche il tetto per la farmaceutica territoriale che passerebbe dall’attuale 13,3% al 13,1% nel 2012 per scendere ulteriormente all’11,5% nel 2013.  Si legge nella bozza, “Per l'anno 2012 l'onere a carico del Servizio sanitario nazionale per l'assistenza farmaceutica territoriale è rideterminato nella misura del 13,1 per cento". Dal 2013 il tetto è ulteriormente abbassato all'11,5% "al netto degli importi corrisposti dal cittadino per l'acquisto di farmaci ad un prezzo diverso dal prezzo massimo di rimborso stabilito dall'AIFA".

Sale invece il tetto la farmaceutica ospedaliera, che cresce al 3,2% rispetto al 2,4% attuale. Si legge infatti nella bozza che "a decorrere dall'anno 2013 il tetto della spesa farmaceutica ospedaliera di cui all'articolo 5, comma 5, del decreto-legge 10 ottobre 2007, n. 159, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 novembre 2007, n. 222, è rideterminato nella misura del 3,2 per cento e si applicano le disposizioni dei commi da 5 a 10".

4/7/2012

fonte: quotidianosanita.it

 
 
 
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