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Età media di chi muore dietro le sbarre: 38 anni. I dati dell'Associazione ‘Ristetti Orizzonti’ nel dossier ‘Morire di carcere’

Post n°6956 pubblicato il 09 Ottobre 2012 da cile54

Carcere, dal 2000 ad oggi oltre 2000 morti in carcere. Uno su tre è straniero

Sono 2.056 i detenuti morti nelle carceri italiane nel periodo 2000-2012 e, tra questi, 736 sono i casi di suicidio in cella. Questi i numeri presentati oggi dall’associazione ‘Ristetti Orizzonti’ contenuti nel dossier ‘Morire di carcere’. Nello studio, aggiornato al 6 ottobre,  colpisce il dato sull’età media di chi muore dietro le sbarre, ossia 38 anni. Sul totale dei decessi, spiega il responsabile del dossier Francesco Morelli, ''il 35% riguarda detenuti stranieri''. Inoltre, denuncia, ''in dieci anni registriamo oltre 30 casi 'sospetti' di morti in carcere”.

Il numero dei suicidi, nel dettaglio, varia dai 61 registrati nel 2000 (su un totale di 165 morti nelle carceri) a 72 nel 2009, 66 nel 2010, 66 nel 2011 e 44 nel 2012 (su un totale di 123 morti al 6 ottobre 2012). Nel periodo 2000-2012, sono 12 i morti in cella per omicidio e una trentina quelli per overdose.

Ci sono poi carceri in cui si muore di più. Al primo posto c’è quello di Cagliari, dove si sono registrati più di 20 morti in dieci anni. Altri istituti dove la frequenza delle morti è più alta sono quelli di Sulmona e di Teramo. Basti pensare che queste ultime sono carceri che accolgono circa 400 detenuti, ma che hanno lo stesso numero assoluto di morti che si registra ad esempio a Rebibbia o San Vittore, che accolgono invece migliaia di detenuti.

In percentuale, inoltre, ''aumentano i suicidi tra le detenute, pari al 4% dell'intera popolazione carceraria: “Nel 2012 sono pari al 10% del totale dei suicidi, ovvero 4 casi su 44 al 6 ottobre 2012''.

''Sono oltre 30, dal 2002 ad oggi - afferma Morelli - i casi di 'morti sospette' in cella. Caso eclatante è quello recente di Stefano Cucchi, ma ve ne sono molti altri spesso passati 'sotto silenzio''. Da perizie fotografiche, è la denuncia del dossier, si registrano ''morti per 'infarto' con la testa spaccata, per 'suicidio' con ematomi e contusioni in varie parti del corpo. Quello che non è possibile vedere, ma a volte emerge dalle perizie mediche (quando vengono disposte e poi è dato conoscerne l'esito), sono costole spezzate, milze e fegati 'spappolati', lesioni ed emorragie interne.

Nel frattempo il Coordinamento dei Garanti dei diritti dei detenuti, che ha deciso di intraprendere una iniziativa collettiva per denunciare la situazione degli istituti penitenziari.

I Garanti presenteranno in molte citta', il 10 ottobre, una piattaforma di richieste al Parlamento, al Governo e all'Amministrazione Penitenziaria, tra le quale modifica della legge sulle droghe e della legge Cirielli, approvazione della legge per l'introduzione del reato di tortura, approvazione della legge per l'istituzione del Garante nazionale, approvazione di un piano per l'applicazione integrale del Regolamento del 2000, in modo da garantire condizioni di vita accettabili dentro il  carcere. Questa piattaforma, spiegano, costituirà la base di una mobilitazione di un mese, con l'organizzazione di eventi e confronti.

8 ottobre 2012

Fonte: www.caffenews.it

 
 
 
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Giorgiana Masi

Roma, 12 maggio 1977

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