Blog
Un blog creato da cile54 il 09/01/2007

RACCONTI & OPINIONI

Pagine di Lavoro, Salute, Politica, Cultura, Relazioni sociali - a cura di franco cilenti

 
 

www.lavoroesalute.org

Chi è interessato a scrivere e distribuire la rivìsta nel suo posto di lavoro, o pubblicare una propria edizione territoriale di Lavoro e Salute, sriva a info@lavoroesalute.org

Distribuito gratuitamente da 37 anni. A cura di operatori e operatrici della sanità. Finanziato dai promotori con il contributo dei lettori.

Tutti i numeri in pdf

www.lavoroesalute.org

 

LA RIVISTA NAZIONALE

www.medicinademocratica.org

MEDICINA DEMOCRATICA

movimento di lotta per la salute

 TUTTO IL CONGRESSO SU

www.medicinademocratica.org

 

AREA PERSONALE

 
Citazioni nei Blog Amici: 180
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

MAPPA LETTORI

 

ULTIME VISITE AL BLOG

cassetta2nomadi50cile54m12ps12maremontyAlfe0Sassar0liiltuocognatino2BiSa62NonnoRenzo0mvgallinemexirupigottobre5amorino11
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

 

« Condanna possibile grazi...Le donne pensano di non ... »

Inchiesta: Acqua&Arsenico, crisi senza fine”. Tanti Comuni fuori legge. E uno studio ne denuncia i danni per la salute.

Post n°7027 pubblicato il 01 Novembre 2012 da cile54

Arsenico nell'acqua ''potabile'': l'emergenza continua

Quando si dice un’azione pubblica tempestiva e previdente: a nove anni dall’entrata in vigore della legge (del 2001 ma operativa dal 2003) e a due anni dall’ultimatum lanciato dall’Unione europea (era l’ottobre 2010) l’emergenza arsenico in Italia è tutt’altro che superata. È quello che denuncia il settimanale il Salvagente nel numero in edicola da giovedì 1 novembre (e in vendita nel nostro negozio on line), con un’inchiesta dal titolo: “Acqua&Arsenico, crisi senza fine”.

Lontani da una soluzione

E che si sia lontani dalla soluzione, secondo il settimanale dei consumatori, è innegabile almeno in quei comuni, tutti laziali, in cui il livello di questo metallo nell’acqua resta superiore a 10 microgrammi litro, la soglia massima consentita dalla legge e considerata “sicura”.

E a questo punto di tempo non ce n’è davvero più. Il 31 dicembre scade la terza e ultima deroga (per valori fino a 20 microgrammi) concessa dalla Commissione europea, dopodiché non ci saranno più scuse né scappatoie:  le acque che sforano non potranno che essere dichiarate non potabili e alle popolazioni interessate non resterà che rifornirsi dalle autobotti o dalla fontanelle dotate di impianto di dearsenificazione. 

Avanti con i dearsenificatori

Niente di nuovo, purtroppo. Autobotti e fontanelle sono già una realtà per i cittadini di quei comuni che, due anni fa, quando Bruxelles ha detto no a deroghe superiori ai 20 microgrammi/litro, si sono trovati improvvisamente “fuori legge” e che in 24 mesi non sono riusciti a mettersi in regola. Probabilmente ci riusciranno entro fine anno, quando entreranno in funzione gli impianti di dearsenificazione. A quel punto però, come fosse una triste staffetta, scatterà l’emergenza per tutti quelli finora “salvati” dalla deroga.

I danni alla salute

Leggi e deroghe a parte, resta il problema della sicurezza. Che effetto ha e ha avuto sulla salute l’esposizione prolungata a valori elevati di arsenico, un metallo pericoloso classificato dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro come cancerogeno di classe 1 (ossia certo per l’uomo)? A denunciare da anni i rischi derivanti dall’esposizione a un tale veleno è Antonella Litta, referente per Viterbo dell’Associazione italiana medici per l’ambiente, per niente rassicurata dalle deroghe e dalle politiche adottate fino ad ora: “Ricordo che non esiste una soglia di sicurezza per l’arsenico. La cosa migliore sarebbe non venirci mai in contatto. Non a caso l’Organizzazione mondiale della sanità indica come obiettivo un valore compreso tra 0 e 5 microgrammi. Dunque non c’è da stare tranquilli neanche in presenza di limiti accettati dall’Unione europea”.

Uno studio clinico

A confermare i timori della Litta adesso c’è uno studio scientifico, la prima indagine epidemiologica condotta sulla popolazione dei 91 comuni laziali (60 della provincia di Viterbo, 22 della provincia di Roma e 9 della provincia di Latina) dove maggiore è stata l’esposizione all’arsenico.

A realizzarlo, il dipartimento di epidemiologia del Servizio sanitario della Regione Lazio su committenza dell’assessorato all’Ambiente della Pisana. Commenta la Litta al Salvagente: “La ricerca mette finalmente nero su bianco quello che denunciamo da anni, ossia che l’arsenico è legato a un aumento delle morti e delle malattie correlate”.

L'aumento dei tumori e di altre malattie

Si tratta di alcune patologie tumorali come il tumore al polmone, alla cute e alla vescica negli uomini, patologie cardiovascolari come l’ipertensione arteriosa, l’infarto del miocardio, l’ictus e malattie come il diabete mellito. Ed ecco cosa si legge nel rapporto: “Nei comuni del viterbese con livelli di esposizione oltre i 20 microgrammi si osserva un eccesso di mortalità, pari al 10%, per tutte le cause e per le malattie del sistema circolatorio (+10%). Nei comuni di Latina si osserva un eccesso significativo, pari al 12%, della mortalità per tumori”. Situazione meno problematica nei comuni romani dove “la mortalità e i casi di tumori sono pari o inferiori all’atteso”.

E i comuni rispondono con le fontanelle

È di fronte a questi numeri che la Litta denuncia l’inerzia delle amministrazioni locali: “La situazione è sconfortante: a parte qualche soluzione tampone come le fontanelle non mi risulta che nella provincia di Viterbo sia stato fatto granché. I valori imposti dalla legge sono ormai disattesi da 10 anni e prima della norma le concentrazioni erano intorno ai 50 microgrammi, dunque è chiaro che per certe popolazioni l’esposizione all’arsenico nelle acque non è stata occasionale, ma prolungata e cronica e dunque altamente rischiosa”.

Barbara Liverzani

31/10/2012 www.ilsalvagente.it/

 
 
 
Vai alla Home Page del blog
 

L'informazione dipendente, dai fatti

Nel Paese della bugia la verità è una malattia

(Gianni Rodari)

 

SI IUS SOLI

 

 

www.controlacrisi.org

notizie, conflitti, lotte......in tempo reale

--------------------------

www.osservatoriorepressione.info

 

 

G8 GENOVA 2011/ UN LIBRO ILLUSTRATO, MAURO BIANI

Diaz. La vignetta è nel mio libro “Chi semina racconta, sussidiario di resistenza sociale“.

Più di 240 pagine e 250 vignette e illustrazioni/storie per raccontare (dal 2005 al 2012) com’è che siamo finiti così.

> andate in fondo alla pagina linkata e acquistatelo on line.

 

Giorgiana Masi

Roma, 12 maggio 1977

omicidio di Stato

DARE CORPO ALLE ICONE

 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963