Blog
Un blog creato da cile54 il 09/01/2007

RACCONTI & OPINIONI

Pagine di Lavoro, Salute, Politica, Cultura, Relazioni sociali - a cura di franco cilenti

 
 

www.lavoroesalute.org

Chi è interessato a scrivere e distribuire la rivìsta nel suo posto di lavoro, o pubblicare una propria edizione territoriale di Lavoro e Salute, sriva a info@lavoroesalute.org

Distribuito gratuitamente da 37 anni. A cura di operatori e operatrici della sanità. Finanziato dai promotori con il contributo dei lettori.

Tutti i numeri in pdf

www.lavoroesalute.org

 

LA RIVISTA NAZIONALE

www.medicinademocratica.org

MEDICINA DEMOCRATICA

movimento di lotta per la salute

 TUTTO IL CONGRESSO SU

www.medicinademocratica.org

 

AREA PERSONALE

 
Citazioni nei Blog Amici: 180
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

MAPPA LETTORI

 

ULTIME VISITE AL BLOG

cassetta2nomadi50cile54m12ps12maremontyAlfe0Sassar0liiltuocognatino2BiSa62NonnoRenzo0mvgallinemexirupigottobre5amorino11
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

 

« L'ennesimo caso di repr...La crisi istituzionale l... »

E' anche un problema di salute. Occorrono azioni per la promozione e la diffusione dell’utilizzo dell’acqua di rubinetto

Post n°7540 pubblicato il 23 Marzo 2013 da cile54

Acqua in bottiglia, un’imbarazzante storia italiana

 Un giro d’affari pari a 2,25 miliardi di euro che riguarda 168 società per 304 diverse marche commerciali; l’uso di oltre 6 miliardi di bottiglie di plastica prodotte utilizzando 456 mila tonnellate di petrolio, che determinano l’immissione in atmosfera di oltre 1,2 milioni di tonnellate di CO2: c’è un vero e proprio business dentro una bottiglia d’acqua. Ecco la ricerca a cura di Altreconomia e Legambiente.

 L’abitudine tutta italiana di preferire l’acqua in bottiglia a quella del rubinetto innesca un meccanismo economico che porta immensi guadagni alle aziende imbottigliatrici e un’enorme consumo di risorse per il Paese, oltre ad alti livelli di inquinamento indotto e consumo di risorse.

Nel 2011 i consumi di acqua sono aumentati rispetto all’anno precedente, passando da 186 a 188 litri per abitante all’anno, numeri che confermano il primato europeo del nostro paese per i consumi di acque minerali: dei 12,350 miliardi di litri imbottigliati nel solo 2011, oltre 11,320 miliardi sono stati consumati dentro i confini nazionali. Senza dimenticare che ancora oggi solo un terzo delle bottiglie viene avviato correttamente al riciclo, mentre la gran parte continua a finire in discarica o ad essere dispersa nell’ambiente e che per l’85% dei carichi si continua a preferire il trasporto su gomma. Questo vuol dire che una bottiglia d’acqua che proviene dalle Alpi percorre oltre 1000 km per arrivare in Puglia, con consumi di carburante e emissioni di sostanze inquinanti conseguenti. Cifre che potrebbero aumentare visto che l’affare delle acque in bottiglia continua ad essere molto vantaggioso per le società che lo gestiscono. Infatti, i canoni richiesti dalle Regioni per le concessioni sono, in molti casi, risibili, come nel caso della Liguria che chiede solo 5 euro per ciascun ettaro dato in concessione, senza prendere in considerazione i volumi emunti o imbottigliati, e incassando appena 3.300 euro all’anno per le 5 concessioni attive sul territorio.

Ricordiamo che sui canoni di concessioni è intervenuta, già nel 2006, la Conferenza Stato-Regioni, provando a mettere ordine nel settore con un documento di indirizzo che proponeva di uniformare i canoni su tutto il territorio nazionale, prevedendo l’obbligo di pagare sia in funzione degli ettari dati in concessione che per i volumi emunti o imbottigliati, indicando come cifre di riferimento almeno 30 euro per ettaro e un importo tra 1 e 2,5 euro per m3 imbottigliato. Nonostante ciò, a sette anni dall’approvazione di tale documento, la situazione è ancora caotica e  indefinita, come evidenzia il dossier di Legambiente e Altreconomia presentato oggi, che divide le Regioni e le Province autonome in promosse, promosse con riserva, rimandate e bocciate, sulla base dei canoni richiesti, tutte comunque accomunate dalla medesima peculiarità, per cui le condizioni sono sempre molto più vantaggiose per le società che imbottigliano l’acqua che per le Amministrazioni. Nel dettaglio, l’unica Regione promossa nella classifica di Legambiente e Altreconomia è il Lazio che prevede un triplo canone, in funzione degli ettari dati in concessione (65 euro), dei volumi emunti (1 euro/metrocubo) e di quelli imbottigliati (2,17 euro a metro cubo), mentre 10 Regioni (Calabria, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Marche, Sicilia, Toscana, Umbria, Valle d’Aosta, Veneto e  Provincia autonoma di Trento) sono state promosse con riserva perché prevedono il doppio canone (volume + superficie) secondo le linee guida nazionali, con canoni per i volumi imbottigliati o emunti tra 1 e 1,50 euro per metro cubo. Seguono poi 4 Regioni rimandate che, pur prevedendo un canone in funzione dei volumi imbottigliati, applicano ancora importi inferiori a 1 euro per metro cubo, in disaccordo con le linee guida nazionali: Basilicata, Campania, Piemonte Abruzzo. Infine, la Provincia autonoma di Bolzano, l’Emilia Romagna, la Liguria, il Molise, la Puglia e la Sardegna risultano inderogabilmente bocciate perché adottano i criteri solo in funzione degli ettari dati in concessione o delle portate derivate.

 “Da Nord a Sud, sono ancora troppe le Regioni che non si sono ancora dotate di adeguati meccanismi per far pagare un canone equo alle aziende che imbottigliano – ha dichiarato Pietro Raitano, direttore di Altreconomia -. In tempi di crisi economica, il beneficio sarebbe importante per tutto il Paese, perché aumenterebbe le entrate senza intaccare posti di lavoro ma semmai contribuendo a processi economici più sostenibili. Processi che tuttavia hanno bisogno ancora di un costante impegno informativo, che noi di Altreconomia e Legambiente perseguiamo ormai da 7 anni”.

 “Da questa situazione emerge un’unica certezza: le Società che imbottigliano l’acqua continuano ad avere elevatissimi vantaggi economici. Degli oltre 2,25 miliardi di euro di affari incassati nel solo 2011, il ritorno economico per Comuni, Province o Regioni è stato assolutamente irrisorio, nonostante la risorsa alla base del profitto sia un bene comune che appartiene alla collettività – ha sottolineato il responsabile scientifico di Legambiente Giorgi Zampetti -.  Se invece si applicasse un canone uniforme e soprattutto più elevato, come i 10 euro al metro cubo, proposti più volte da Legambiente, si arriverebbe ad avere degli introiti molto maggiori da vincolare a investimenti sul territorio riguardanti la tutela degli ecosistemi acquatici”.

Con queste cifre, per esempio, la Liguria potrebbe incassare oltre 1,250 milioni di euro. La Basilicata passerebbe dagli attuali 323.464 euro a 9,2 milioni di euro, la Sardegna dagli attuali 39.464 salirebbe a 2,5 milioni di euro.

 Il problema dei canoni di concessione delle acque minerali e il tema della gestione delle risorse idriche ritornano fortemente attuali oggi in occasione della giornata mondiale dell’acqua per ribadire alcuni principi condivisi che andrebbero tenuti in conto per ogni attività relativa alla risorsa: l’acqua è risorsa limitata; l’acqua è un bene comune; chi inquina paga. Tre principi che dovrebbero guidare le Regioni nell’opera di revisione dei canoni di concessione, considerando l’altissimo valore della risorsa idrica, a maggior ragione quella di sorgente e di ottima qualità.

 Al tempo stesso occorre mettere in campo anche una forte azione per aumentare la fiducia nell’acqua di rubinetto per convincere anche quel 30% di famiglie italiane che ancora non ce l’anno – dato a cui ha contributo le vicenda altrettanto italiana delle deroghe sulle acque potabili, oggi ampiamente rientrata con la sola eccezione di alcuni Comuni della Regione Lazio. Occorre mettere in campo azioni per la promozione e la diffusione dell’utilizzo dell’acqua di rubinetto, attraverso campagne di sensibilizzazione dei cittadini e nelle scuole, la distribuzione delle “etichette dell’acqua potabile” (cioè la pubblicazione delle informazioni sulle caratteristiche organolettiche e chimiche dell’acqua di rubinetto nella bolletta), l’utilizzo di acqua in brocca nelle mense scolastiche o l’installazione di erogatori sui luoghi di lavoro, nelle strade e nelle piazze cittadine. Inizative alla base della campagna Imbrocchiamola di Altreconomia e Legambiente.

22/3/2013 www.altraeconomia.it

 
 
 
Vai alla Home Page del blog
 

L'informazione dipendente, dai fatti

Nel Paese della bugia la verità è una malattia

(Gianni Rodari)

 

SI IUS SOLI

 

 

www.controlacrisi.org

notizie, conflitti, lotte......in tempo reale

--------------------------

www.osservatoriorepressione.info

 

 

G8 GENOVA 2011/ UN LIBRO ILLUSTRATO, MAURO BIANI

Diaz. La vignetta è nel mio libro “Chi semina racconta, sussidiario di resistenza sociale“.

Più di 240 pagine e 250 vignette e illustrazioni/storie per raccontare (dal 2005 al 2012) com’è che siamo finiti così.

> andate in fondo alla pagina linkata e acquistatelo on line.

 

Giorgiana Masi

Roma, 12 maggio 1977

omicidio di Stato

DARE CORPO ALLE ICONE

 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963