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L’astensione obbligatoria per maternità viene equiparata all’assenza per malattia. I sindacati sottoscrivono, pazzesco!

Post n°6509 pubblicato il 14 Giugno 2012 da cile54

Poste italiane, taglio della busta paga alle donne incinte: "Sono malate"

 

Le Poste Italiane hanno ricevuto pochi anni fa il “Bollino Rosa S.O.N.O. – Stesse Opportunità Nuove Opportunità”, promosso dal ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale. Ebbene, pochi giorni fa, l’azienda, insieme a un manipolo di sindacati complici, (UilPoste, Failp-Cisal, ConfsalCom e UglCom: quattro organizzazioni sindacali che, insieme, rappresentano il 22% delle lavoratrici e dei lavoratori dell’azienda), ha sottoscritto un accordo separato che toglie 140 euro di Bonus alle future mamme. Ciò è stato possibile attraverso un passaggio "formale" che forse nemmeno i nazisti avrebbero osato: l’astensione obbligatoria per maternità viene equiparata all’assenza per malattia. Orribile? Forse qualcosa di più. Questa è l'Italia dell'austerità.

 

Cgil e Cisl hanno subito scritto al ministro Fornero (che non si capisce perché dopo aver umiliato gli esodati dovrebbe a questo punto prendere la parte delle donne di Poste italiane). Ma sentite quali argomenti sollevano.

 

“Noi ricordiamo che il Progetto “Bollino Rosa S.O.N.O. – scrivono Cgil e Cisl - aveva la finalità di comprendere il complesso fenomeno dei differenziali retributivi che colpiscono le lavoratrici in ampi segmenti del mercato del lavoro e “certificava” le buone prassi in termini di strategie e pratiche aziendali tendenti alla valorizzazione della presenza e delle competenze femminili”.

 

La circostanza singolare è che sindacati “dissidenti” non chiedono a Fornero di annullare l’infame accordo ma “di revocare l’immeritato riconoscimento e di voler considerare la gravità dell’atto compiuto in termini di ‘cattivo esempio’ per quelle aziende che, pur non essendo paragonabili per storia, dimensioni e risorse a Poste Italiane, contribuiscono ogni giorno ad una reale valorizzazione delle politiche di Pari Opportunità”.

 

La lettera è firmata da Barbara Apuzzo (Coordinamento nazionale Donne Slc Cgil) e da Caterina Gaggio (Coordinamento nazionale Donne Sip Cisl).

Fabrizio Salvatori

14/06/2012 www.controlacirsi.org

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