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La crisi mentre ingrassa di soldi e poteri monarchici i potenti, riduce il popolo a banchettare nei rifiuti consumistici

Post n°8446 pubblicato il 05 Gennaio 2014 da cile54

La globalizzazione dell'obesità. "La crisi è una miccia pericolosissima"

Oltre 900 milioni gli adulti sovrappeso e obesi nei Paesi in via di sviluppo, una persona su tre sovrappeso in tutto il mondo. Effetto collaterale dell’aumento dei redditi e dell’urbanizzazione che portano a seguire diete più di ricche di grassi animali, zucchero e sale, e della globalizzazione delle diete. Questi i dati allarmanti forniti dalla britannica Overseas Development Institute (organizzazione non governativa), riportati nell’analisi “Future Diets”. Nei Paesi in via di sviluppo gli obesi sarebbero quasi il doppio di quelli dei Paesi ricchi (nel 2008 erano 904 milioni contro 557 milioni), pur permanendo il problema della scarsità di cibo a disposizione per centinaia di milioni di persone.

L'autore dello studio Steve Wiggins ha commentato: “A questo ritmo, globalmente, assisteremo a un aumento enorme di persone colpite da alcuni tipi di cancro, diabete, infarti e ictus, gravando pesantemente sui sistemi sanitari pubblici. La sfida è rendere accessibili diete salutari riducendo il fascino di cibi poveri dal punto di vista nutrizionale”.

L’Italia non fa eccezione a questa tendenza: una recente ricerca condotta da Unicef e Istat ha evidenziato come il 16,7% dei ragazzi italiani tra gli 11 e i 17 anni sia sempre meno sportivo e sempre più in sovrappeso a causa di cattive abitudini e abusi alimentari quali una colazione non corretta e un eccessivo consumo di snack durante l’arco della giornata, bevande gassate e un consumo di frutta e verdura limitato al 12% dei giovanissimi, unite a una vita sedentaria.

In particolar modo, sono soggetti a obesità il 30% dei bambini e il 23% delle bambine, di cui il 34% nel meridione, il 24% al centro e il 22% al nord.

Alti valori di incidenza del fenomeno si riscontrano nelle famiglie in cui l'attività motoria è poco o nulla praticata, o in cui sono presenti basse risorse economiche e livelli di istruzione dei genitori meno elevati. Il peso dei genitori è poi un ulteriore incentivo alla manifestazione del disturbo nei bambini: se sono entrambi sovrappeso, la percentuale sale al 38%, mentre si mantiene al 27% se lo è soltanto uno dei due.

In un’intervista all’agenzia Dire, il presidente della Sima (Società Italiana di Medicina dell’Adolescenza) Piernicola Garofalo ha annoverato fra le principali cause del fenomeno le nuove abitudini dello stare da soli anzichè in compagnia e del rimanere a casa piuttosto che uscire, causati dal pc e dalla realtà virtuale che per di più incentivano il consumo di cibo davanti alla schermata. In questo senso sarebbe utile studiare nuove soluzioni per fruire il computer, quali: “schermi che possano essere fruiti anche stando in piedi, oppure seggiole senza spalliera, magari un pò più scomode, che però facciano mantenere la giusta postura”.

Quanto allo sport, servirebbe una vera e propria campagna di educazione alla salute, perchè “da una parte l'attività muscolare fa bruciare molte calorie, potenziando la massa magra, dall’altra l’attività fisica comporta anche il rilascio di alcune sostanze come l’endorfina e la dopamina, che generano benessere soggettivo.” Durante le festività, invece, basterebbe evitare due pasti abbondanti nella stessa giornata e di imbandire la tavola con portate sproporzionate rispetto al numero delle persone a tavola.

Claudia Galati 

04/01/2014  www.controlacrisi.org

 
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