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Libri & Conflitti. Sono cambiati i desideri, gli immaginari e i sentimenti che costruiscono l’amore? Un libro ci racconta

Post n°8522 pubblicato il 27 Gennaio 2014 da cile54

INFINITI AMORI

Quanti sono gli amori possibili? Tendenzialmente infiniti, come le soggettività: amori tra donne e uomini, tra donne e donne, tra uomini e uomini, amori transessuali, amori migranti. Per le donne l’amore è stato il centro della vita, la ricerca di senso nella cura verso l’uomo, un “recinto” che ha finito per sancire il dominio maschile.

Il femminismo ha poi svelato l’inganno, ritenendo che la libertà sessuale fosse garanzia di salvezza, ma ha trascurato la straordinaria ambivalenza che appartiene alla narrazione femminile dell’amore. D’altra parte il discorso amoroso maschile è stato rivoluzionato dal movimento delle donne, accanto a quello antiautoritario e al movimento lgbtqi. Sono cambiati dunque i desideri, gli immaginari e i sentimenti che costruiscono l’amore. Questo libro cerca di tessere la trama di un nuovo discorso d’amore e lo fa a partire dalle riflessioni culturali e dalle storie vere di uomini e donne che hanno raccontato la propria esperienza diretta.

Capitolo primo

Amori diversi

Scrivere un libro è un’impresa che si inizia sempre con molto desiderio ma anche molto timore: prevale il primo naturalmente, altrimenti l’impresa non si avvierebbe, ma il secondo mi chiede di rivolgermi, per cominciare e proseguire, alle mie letture preferite, a quelle donne – e uomini – le cui parole mi sono sentita di tradurre nei miei pensieri, scritture e intenzioni. Se poi l’impresa è quella di parlare di ciò di cui sembra impossibile parlare, l’amore, e di farlo assumendo uno sguardo sessuato, cercando cioè di interpretare il tema e la storia dell’amore, la sua attualità, nelle esperienze, vissuti, pensieri di donne e uomini, mettendone in luce le differenze, allora il ricorso alle sapienze di chi ha già scritto sembra urgere e, come sempre, mi aiuta, non mi delude.

Maria Zambrano è una filosofa molto letta, commentata e citata negli studi delle donne, il suo sguardo e quanto scrive non esplicita quasi mai intenzionalmente la sua parzialità di parola di donna, ma parola di donna è, nettamente, e propone uno sguardo sul mondo, sulle relazioni, sul sentire/pensare che è il suo ed è sapienza femminile.

Ritrovo allora in quanto scrive ciò che andavo cercando e sapevo di trovare lì, quasi una rassicurazione a ciò che mi avvio a scrivere, e l’indicazione di uno dei percorsi che provo a prendere per parlare dell’amore e dell’amore delle donne.

Zambrano scrive più in generale di sentimenti e non solo dell’amore, ma poi risulta chiaro che all’amore si riferisce quando dice:

I sentimenti sono molti, sono sfuggenti; per essere la cosa più viva della nostra vita sono la cosa più imprendibile; la cosa più pronta a fuggire e a lasciarci una specie di vuoto palpitante, quando pretendiamo di captarli.

Sono la cosa più ostile alla definizione. Per questo la poesia e il romanzo sono stati i suoi migliori alvei. Perché è proprio dei sentimenti il non essere analizzati, bensì l’essere espressi.

In seguito, nello stesso scritto, un richiamo a uno dei temi che si ripetono nelle parole della filosofa: il silenzio dell’interiorità, l’afasia della vita profonda, che sembrerebbero caratterizzare il contemporaneo.

Ma non si tratta solo di una lamentazione, lei offre una via di espressione e di uscita da questa incapacità o non volontà del dire.

Una delle maggiori sfortune e penurie del nostro tempo è l’ermetismo della vita profonda, della vita vera, dell’opinione che si è nascosta sempre in posti meno accessibili. Fare la sua storia, benché timidamente, sarà un lavoro di liberazione.

Farne la storia e lavoro di liberazione sono le due vie e i suggerimenti che soprattutto mi aiutano, mi danno direzione o confermano quella che già avevo e che mi/ci ha spinto a pensare, progettare un libro sull’amore curato da una donna e un uomo.

L’amore diverso per donne e uomini ha una storia, più storie narrate, scritte e vissute, che ne hanno formato nel tempo la cultura, diversa, tra i due sessi e anche competenze al viverla questa cultura o culture molto differenti. E allora farne la storia, usare letteratura e poesia possono liberare da questo ermetismo, dai silenzi della vita profonda che riguardano i sentimenti e l’amore in particolare?

Da molti anni si occupa di educazione, formazione e cultura, con particolare attenzione alle culture di genere. È stata componente del Comitato pari opportunità del Ministero della Pubblica istruzione e consulente presso il Ministero per le Pari opportunità; ha insegnato Pedagogia delle differenze di genere, Facoltà di Scienze della Formazione, Università di Milano Bicocca. Fa parte del Comitato scientifico della Fondazione Badaracco, è vicepresidente della Libera Università delle donne; partecipa inoltre al gruppo «Suigeneri» presso la Libera Università dell’autobiografia. Tra le ultime pubblicazioni: Dopo la solitudine (Milano 2007); Soggetti di storie (Milano 2008), Sette vite come i gatti. Generazioni, pensieri e storie di donne nel contemporaneo (Milano 2010).

a cura di: Barbara Mapelli - Alessio Miceli

ediesseonline pagine: 320

 
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