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State zitte. Donne e ragazze e bambine, continuate a tacere e a morire, in spirito e corpo. Nessuno vi crederà

Post n°8565 pubblicato il 08 Febbraio 2014 da cile54

Disposti a tutto 

Sono disposti a credere a tutto: alla fine del mondo profetizzata per il 2000 o il 2012 – e poco importa che adesso sia il 2014, “hanno solo sbagliato qualche calcolo per via dei calendari diversi”, al grande complotto delle scie chimiche, ai dentisti pazzi che mettono microspie nelle otturazioni, al primo invasato o profittatore – o entrambi, non sono caratteristiche incompatibili – che “scopre” una cura per il cancro o “sa” che l’Aids è una truffa e “ha le prove” che lo sbarco sulla Luna è stata una messa in scena. Sono disposti a credere all’innocenza di un miliardario pluri-pregiudicato, e se sull’infallibilità del papa possono avere qualche dubbio, non ne hanno nessuno sull’infallibilità di un comico. Disposti a credere a tutto, fuorché alle donne. Persino il salsicciaio di Monte Palomar, che negli anni ’70 incontrava venusiani alti e biondi e saggi, ha avuto più credito.

Margaret Chan, direttrice generale dell’Oms, giugno 2013: “La violenza contro le donne è un problema mondiale di salute pubblica di proporzioni epidemiche.”

Il primo che passa, in qualsiasi momento (sono tutte vere e non corrette, non voglio manipolare la fresca spontaneità sgrammaticata di questi ragionamenti):

“E’ una bolla mediatica, informatevi facendo una ricerca su google, sveegliaaa!”

“Poi leggi la cronaca e ci sono solo donne che ammazzano i figli.”

“Frignano tutto il giorno sul sessismo, che schifo.”

“E’ una vergogna che si permette alle femministe di fare la dittatura in Italia.”

Una ragazza di 19 anni, con disabilità cognitiva, è ridotta a botte in fin di vita dal convivente 35enne, 4 febbraio 2014. “Nemmeno negli incidenti stradali abbiamo visto lesioni simili.”, hanno raccontato i paramedici che l’hanno soccorsa.

Il primo che passa, come sopra:

“Io penso che le responsabilità siano condivise. Non sempre queste ragazzine sono “vittime”: molte di loro proiettano determinati ideali nell’uomo a cui ambiscono e sono più sgamate di me.”

“Che ci fa una ragazza di 19 anni con un tizio vecchio per lei, di 35 anni?”

“Questa ragazza è disabile. Dovessi incolpare qualcuno, ma non ne ho la cognizione, guarderei verso i genitori della ragazza, che ne hanno permesso la convivenza.”

“Le nostre azioni sono spesso il frutto di qualcosa di recondito, talvolta di incompreso, che ci frulla all’interno.”

La Vice Ministra alle Pari Opportunità rilascia due interviste sul Piano nazionale anti-violenza (6 e 7 febbraio 2014). Fra le altre cose, parla della necessità di un cambiamento culturale, e quindi di educazione nelle scuole.

Il primo che passa, come sopra:

“Non credo che una buona educazione consista nel convincere le donne che sono superiori e gli uomini inferiori.”

“Dev’essere proprio bella una lezione dove la maestra dice “bambini guardate cosa fate voi alle donne, vergognatevi!”, e “bambine, ribellatevi agli uomini, perché tanto sono tutti uguali e vi vogliono sottomettere”.”

“Io direi poi di fare una bella lezione dove i bambini maschi in ginocchio chiedono scusa alle bambine per le malefatte dei loro “colleghi”.”

“E’ veramente avvilente sentire certe ragazze che considerano gli uomini solo in base a quanto guadagnano, è veramente avvilente sentire certe donne che trattano gli uomini solo come bancomat di sperma e poi abbandonarli come scarpe vecchie e spennarli con l’ausilio di un bravo avvocato. Anche questo andrebbe detto, ma capisco che l’obiettivo è dire che gli uomini devono essere puniti e vergognarsi, e che le donne devono vendicarsi!”

“Sono contro ogni forma di violenza anche quella delle donne che mettono i mariti in strada senza poter vedere i figli, senza più stipendio e senza più la casa anche se di sua proprietà e accusandoli spesso falsamente di attenzioni sessuali sui figli.”

“Ma se la mia fidanzata è violenza posso essere assistito da un “centro antiviolenza” oppure mi debbo sorbire risatine in faccia e sentirmi dire “non ce ne frega niente perché sei un uomo e se te le ha date sicuramente te le sei cercate”?”

Mi raccomando a voi, donne adulte, ragazze e bambine: cercate di fare molto, molto piano. Le vostre urla disturbano la quiete condominiale e minacciano il benessere maschile. La responsabilità delle battiture e degli stupri che subite e del vostro stesso eventuale omicidio dev’essere da voi condivisa con serenità. D’altronde, si sa che siete “sgamate”. E non facciamo dell’inutile vittimismo sul misero miliardo di donne che subiscono atrocità di ogni tipo durante la loro vita, per favore. Adesso, poi, lo strumentalizzano pure! Donne e ragazze e bambine, continuate a tacere e a morire, in spirito e corpo, perchè anche se parlate – siamo seri – chi volete vi creda? State zitte, è meglio, ci dicono dolcemente i veri uomini con le mani simpaticamente sporche del nostro sangue. Parlare di rispetto, consenso e nonviolenza potrebbe mandare all’aria questo bellissimo e armonioso status quo in cui il primo che passa può sputare sulla sofferenza altrui – e per farlo non ha neanche bisogno di conseguire il diploma di quinta elementare.

Maria G. Di Rienzo

8/2/ 2014 http://lunanuvola.wordpress.com

 
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