Blog
Un blog creato da cile54 il 09/01/2007

RACCONTI & OPINIONI

Pagine di Lavoro, Salute, Politica, Cultura, Relazioni sociali - a cura di franco cilenti

 
 

www.lavoroesalute.org

Chi è interessato a scrivere e distribuire la rivìsta nel suo posto di lavoro, o pubblicare una propria edizione territoriale di Lavoro e Salute, sriva a info@lavoroesalute.org

Distribuito gratuitamente da 37 anni. A cura di operatori e operatrici della sanità. Finanziato dai promotori con il contributo dei lettori.

Tutti i numeri in pdf

www.lavoroesalute.org

 

LA RIVISTA NAZIONALE

www.medicinademocratica.org

MEDICINA DEMOCRATICA

movimento di lotta per la salute

 TUTTO IL CONGRESSO SU

www.medicinademocratica.org

 

AREA PERSONALE

 
Citazioni nei Blog Amici: 180
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Marzo 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
        1 2 3
4 5 6 7 8 9 10
11 12 13 14 15 16 17
18 19 20 21 22 23 24
25 26 27 28 29 30 31
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

MAPPA LETTORI

 

ULTIME VISITE AL BLOG

cile54maremontyAlfe0Sassar0licassetta2nomadi50m12ps12iltuocognatino2BiSa62NonnoRenzo0mvgallinemexirupigottobre5amorino11
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

Messaggi del 06/04/2014

 
 

Lo dice l'Ocse nel suo linguaggio diplomatico: "Le riduzioni di spesa proposte rischiano di esacerbare le differenze"

Post n°8763 pubblicato il 06 Aprile 2014 da cile54

"Giù le mani dalla sanità pubblica!".

Oltre certi limiti, i tagli sono un modo di chiudere i servizi, non di evitare gli sprechi. Nella sanità pubblica italiana, che pure di sprechi ne presenta molti, questo limite è ormai vicinissimo.

Non siamo noi a dirlo, ma addirittura l'Ocse (l'organizzazione dei 30 paesi più industrializzati del mondo). “I dati forniti a supporto delle riduzioni di spesa sanitaria proposte nella spending review  non consentono di apprezzare appieno la situazione di crescente svantaggio del Servizio Sanitario Nazionale rispetto ai sistemi sanitari di altri paesi europei”.

Il report della Divisione Salute dell’Ocse non lascia spazio a interpretazioni fantasiose. “L’Italia ha una spesa sanitaria pubblica pro capite di oltre un terzo inferiore alla media degli altri paesi dell’area Euro considerati nella spending review, e il divario si  è triplicato dall’inizio degli anni 2000”. Insomma, siamo già molto indietro nella classifica, impensabile arretrare ancora. “Il livello di prestazioni sanitarie erogate in Italia è sensibilmente inferiore a quanto osservato nella quasi totalità degli altri paesi dell’area Euro considerati nella spending review”.

Per questo, “nella situazione descritta, eventuali riduzioni di spesa non finalizzate soltanto al recupero di inefficienze si ripercuoterebbero ulteriormente sull’accesso, in particolare da parte dei cittadini più svantaggiati, sui livelli e sulla qualità dell’assistenza sanitaria”. Specie se certe ipotesi di taglio si fanno senza avere grandi competenze in materia di sanità: “il benchmark (quello individuato da Cottarelli, ndr) proposto (5,25% del PIL) per la spesa sanitaria pubblica non è compatibile con il modello di Servizio Sanitario Nazionale esistente in Italia”.

In picchiata verso l'Egitto, insomma...

4/4/2014 www.contropiano.org

 
 
 

Giuristi democratici e sindacato Usb denunciano il pacchetto lavoro di Renzi. E stavolta è l’Europa che ce lo chiede

Post n°8762 pubblicato il 06 Aprile 2014 da cile54

Il jobs act è illegale, oltre che ingiusto

Quando si sente dire che l’Europa ci chiede qualcosa, un brivido di angoscia percorre le schiene di milioni di lavoratori. Ma non sempre è così. Il caso della convenzione della tortura, mai ratificata dai vari governi (anche quelli di "sinistra") è solo un esempio. Un altro è la direttiva del ’99 che prescrive la possibilità di appioppare un contratto precario solo ad alcune condizioni. « La direttiva chiede infatti che i contratti a termine per essere legittimi siano "determinati da condizioni obiettive", il che contrasta platealmente con la possibilità di stipulare contratti "acausali" cioè privi di motivazione per 3 anni anche attraverso continue proroghe di contratti brevissimi», come dice Roberta Fantozzi, della segreteria del Prc. E’ per questo che Giuristi democratici e l’Usb, un sindacato combattivo e non concertativo, né colluso col Pd di Renzi, hanno denunciato il premier e il suo "pacchetto lavoro" che è in contrasto con la normativa comunitaria anche per la possibilità di concedere i fortissimi sgravi contributivi previsti per l’apprendistato, in assenza di ogni vincolo per la stabilizzazione degli apprendisti. L’Unione Sindacale di Base, infatti, ha annunciato poche ore fa, la propria denuncia alla Commissione Europea per violazione del diritto comunitario da parte dello Stato Italiano in merito al decreto legge 20 marzo 2014, il "pacchetto Renzi" sul lavoro, con cui si modifica la normativa di contratti a termine e apprendistato. La richiesta di apertura della procedura di infrazione nei confronti dell’Italia accompagna l’analoga denuncia già presentata dall’Associazione Nazionale Giuristi Democratici e mette in rilievo come il decreto Renzi si ponga in contrasto con il diritto comunitario ed in particolare con la direttiva 1999/70/CE del Consiglio dell’Unione europea, del 28 giugno 1999, in materia di lavoro a termine, e con quanto già sancito in alcune sentenze dalla Corte di Giustizia Europea, nonché con quanto previsto dalla Costituzione italiana.

L’USB ricorda inoltre che nel 2013 ha già presentato una denuncia riguardo la mancata applicazione della direttiva 1999/70/CE da parte dell’Italia per quanto concerne i precari degli Enti di Ricerca (in allegato): circa 3.000 unità, mantenuti da anni in condizione di incertezza - ed a rischio licenziamento in diversi istituti. Tale denuncia sta proseguendo nel suo iter e verrà suffragata dagli ulteriori elementi di prova richiesti dalla Commissione. Anche con tali iniziative l’USB intende contrastare la ulteriore precarizzazione e l’annullamento dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori italiani perseguita dal governo Renzi, che con il decreto oggetto della denuncia e con l’annunciato "Jobs act" si accinge a stravolgere le normative italiane in materia di lavoro. « La sostituzione del lavoro stabile con lavoro sottopagato e privo di ogni diritto, la generalizzazione del ricatto della precarietà, è l’obiettivo indecente del governo. Da contrastare in tutti i modi. Denunciamo tutti il governo Renzi!», dice ancora Fantozzi, annunciando il sostegno alle iniziative legali dei giuristi democratici «per la clamorosa e frontale violazione del diritto comunitario, con riferimento alla Direttiva CEE 1999/70/CE sul contratto a termine, nonché con i principi fondamentali della Carta Sociale Europea e delle convenzioni dell’OIL».

Secondo il pacchetto lavoro, i contratti a termine saranno completamente liberalizzati; i padroni potranno stipulare e imporre ai lavoratori un contratto a scadenza senza alcuna indicazione della causale e con una durata lunghissima fino a tre anni. «Potranno assumerti e sbatterti fuori a loro piacimento. Il 20% dell’organico di un’azienda potrà essere assunto in questo modo», ricorda Franco Turigliatto, promotore dell’organizzazione Sinistra anticapitalista. I contratti di apprendistato - che dovrebbero garantire la formazione professionale e l’occupazione - vengono a loro volta liberalizzati e lasciati a totale arbitrio delle aziende senza vincoli e disponendo di ulteriori penalizzazioni salariali. Non c’è più alcuna garanzia che qualcuno sia trasformato in contratto a tempo indeterminato. Ecco perché Squinzi, il capo della Confindustria, è così contento e sostiene Renzi. Dirà qualcuno. "Ma almeno questa volta ci danno 80 euro mensili". Due precisazioni da Turigliatto: «1. per ora non li avete ancora visti; 2. avete idea di quanti soldi sono stati rubati ai lavoratori, con aumenti salariali al di sotto dell’inflazione, con la cassa integrazione, il drenaggio fiscale, il lavoro precario, il blocco degli stipendi nel pubblico impiego? Migliaia e migliaia di euro ogni anno; 80 euro non sono una compensazione, ma solo una piccola elemosina, mentre i nuovi sistemi salariali continueranno a svuotare le buste paga. E dove vogliono prendere i soldi? Risponde Renzi: "tagliando la spesa pubblica"». E’ la cosiddetta spending review, cioè una odiosa mannaia sulla previdenza (le donne) e su servizi indispensabili come sanità, assistenza, compresa quella ai disabili, scuola, trasporti, che saranno sempre più in mano ai privati e più costosi. Contemporaneamente saranno tagliati migliaia di posti di lavoro; ne sono già stati preannunciati 85.000.

Checchino Antonini 

5/4/2014 http://popoff.globalist.it

 
 
 
 

L'informazione dipendente, dai fatti

Nel Paese della bugia la verità è una malattia

(Gianni Rodari)

 

SI IUS SOLI

 

 

www.controlacrisi.org

notizie, conflitti, lotte......in tempo reale

--------------------------

www.osservatoriorepressione.info

 

 

G8 GENOVA 2011/ UN LIBRO ILLUSTRATO, MAURO BIANI

Diaz. La vignetta è nel mio libro “Chi semina racconta, sussidiario di resistenza sociale“.

Più di 240 pagine e 250 vignette e illustrazioni/storie per raccontare (dal 2005 al 2012) com’è che siamo finiti così.

> andate in fondo alla pagina linkata e acquistatelo on line.

 

Giorgiana Masi

Roma, 12 maggio 1977

omicidio di Stato

DARE CORPO ALLE ICONE

 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963