Lavorare tristemente

Un lavoro per la vita che... non piace!

 

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Trasferte galeotte...

Post n°54 pubblicato il 05 Maggio 2011 da LavoratriceTriste

Torno a scrivere di me e del mio entourage lavorativo.
Dall'ultima volta che ho scritto è tutto cambiato, mi sono licenziata dalla mia precedente società ed ora faccio parte di una società ancora più grande, una multinazionale molto solida dove la parola d'ordine è lavorare all'inverosimile e prostrarsi per poter "scalare" la vetta.

Premetto che io a questa vetta non credo più di tanto, prima di essere una lavoratrice triste sono una donna felice e che, alla mia età, ha raggiunto la maturità necessaria per poter pensare anche ad una vita privata più produttiva, ad una famiglia ed a dei figli.

Sto bene nel ruolo che ricopro, impegnativo sì, si lavora tanto, visibile al punto giusto, sono responsabile di un gruppicino composto da due risorse che tratto come se fossero dei figli, nonostante siano più grandi di me, non mi piace essere la negriera che impone degli ordini, mi piace calarmi nelle situazioni, mi piace guidare come un vero capitano ma con la consapevolazza di essere stata anche io, e per tanto tempo, un marinaio.

Si viaggia anche tanto per questo progetto, il nostro cliente è all'estero e, spesso si va in trasferta e si vive con gli altri colleghi, oltre che l'esperienza lavorativa, anche l'esperienza umana fuori dalle quattro mura dell'edificio.

Ed è proprio questo il punto, il motivo per cui sono qua a scrivere oggi. Oggi ho un fuoco dentro che non si spegne e non è colpa dell'amaro che ho bevuto ieri, questo fuoco si è acceso già ieri a pranzo, in verità il fuoco era già latente, era la carbonella incandescente che aspetta solo dell'altra legna per fare la fiammata.

Forse mi sono innamorata di un mio collega, questo non lo so, il punto è che sono fidanzata, lui è fidanzato ed ignora completamente i miei sentimenti per lui. Io mi guardo di farglielo capire, non saprei come comportarmi in questa situazione, non sono più la ragazzina che si butta, che manda tutto all'aria per una sensazione strana che porta dentro.

Aspetto che il fuoco si abbassi un pò, forse ho la mente annebbiata, forse è l'euforia, però non mi sembra normale che, a 30 anni, basta pranzare insieme a mensa, una volta sola, con una persona che già ero consapevole che mi piacesse e dopo sentirmi le farfalline nello stomaco ed il viso acceso tutto il pomeriggio; non è normale che basta che lui venga a spiegarmi delle cose al PC, si avvicina un pochino di più a me ed io cominci a sentire le vampate e vada nel panico... non è normale perchè, ragazzi, io convivo con un altro ragazzo che penso di amare perchè lui è una persona speciale, fa tanto per me, è un porto sicuro e soprattutto, è innamorato.

E comunque, la cosa che, sopra tutte, non va bene, è mischiare (ancora una volta lo ammetto, ma di solito dagli errori si deve imparare no?) il lavoro con la sfera privata. Il collega che mi sta provocando tutto questo è un mio "superiore" in grado e, a seconda del progetto, diventa anche il mio responsabile. A questo punto potrebbe capitare che, se mi chiedesse di lavorare un WE insieme, io direi di si, solo per stare con lui, ma calpestando i miei diritti...

Come uscirne fuori?!?!

 
 
 

Considerazioni...

Post n°53 pubblicato il 21 Settembre 2010 da LavoratriceTriste

E' strano come, nel corso degli anni, ci si possa trasformare, il proprio atteggiamento nei confronti del contesto lavorativo possa cambiare così repentinamente.

Entri con l'entusiasmo di aver trovato un lavoro, è tutto fichissimo e non ti perdi una pausa pranzo con i novelli colleghi con i quali vuoi instaurare un proficuo rapporto di lavoro e di amicizia. Le uscite insieme si sprecano e magari nascono anche degli amori.

Conta soltanto l'ambiente lavorativo, non pensi ancora a fare carriera oppure all'avere più soldi, pensi solo ad impegnarti nelle attività contingenti, a fare bella figura ed a relazionarti nel miglior modo possibile con i colleghi.

Dopo cinque anni di lavoro, le aspettative cambiano repentinamente: non ti importa più nulla dei rapporti con i tuoi colleghi, ne hai cambiati così tanti, ti hanno provocato più stress e tensione che soddisfazioni che, ormai, il rapporto con loro non è più la priorità. Con alcuni di essi sei rimasto amico, ti ci vedi fuori dall'ufficio e cerchi di parlare di altri argomenti e non di lavoro, anche se a volte, non ti riesce.

Ma tendenzialmente il tuo approccio è da orso: il tuo fedelissimo è il PC e con esso instauri un rapporto, senza di esso saresti perso e potresti lavorare anche da casa tua, se non fosse che è necessario interagire lavorativamente con i colleghi, nell'ottica di un lavoro di team.

Le tue prospettive diventano o di carriera o di salario, ti accolleresti il rischio di perdere l'attuale gruppo di lavoro, nel quale ti trovi magnificamente, per uno stipendio più alto tanto, i gruppi ed i progetti vanno e vengono ed il gioco non varrebbe la candela.

PS: ho ricevuto due offerte di lavoro da due società (una multinazionale ed una piccola)

 
 
 

Dal 1° Luglio

Post n°51 pubblicato il 24 Giugno 2010 da LavoratriceTriste

Ci aspetterà un progetto di sviluppo, quindi un attimo di respiro che spero duri, almeno 6 mesi!

 
 
 

Proposta non accolta... Good Bye Telecom

Post n°50 pubblicato il 18 Giugno 2010 da LavoratriceTriste

Il 30 giugno siamo in uscita... e basta!

Non si sa ancora cosa ci aspetta, il mgr è venuto a trovarci oggi ed a darci parvenze di progetti di qua e di là... speriamo bene.

Spero di non essere sbattuta in sede a far niente, solo quello. La mia azienda di consulenza però se la sta cavando, al contrario di altre. Stiamo meno nella merda di tutte, perfino di Accenture, a quanto ho capito.

Gli Accenturiani sono in giro per il mondo e, chi non lo è, è sbattuto su CRM Affari, un pozzo senza fondo, cioè mi correggo, un pozzo di anomalie senza fondo.

Vah, forse sono fortunata, adesso mi godo questi pochi giorni che mancano e, sapendo che sono in uscita, faccio veramente lo strettissimo indispensabile, mi concedo delle luuuughe pause pranzo ed il venerdì, semmai, esco più presto, come adesso, che, dopo aver concluso questo post, spengnerò tutto ed andrò a casa.

Oggi tanto sole da godermi senza pensieri :)

 

Buon WE a tutti! LT

 
 
 

Nutro una speranza...

Post n°49 pubblicato il 10 Giugno 2010 da LavoratriceTriste

Il 30 Giugno è vicino ed il destino di noi 10 temerari è di uscire da Telecom... o forse non proprio tutti...

L'ultima proposta che il nostro management a tentato di fare è di far restare 5 di noi, ma in part-time, e, tra questi 5, dovrei esserci anche io.

Il mio manager mi ha detto che sono stata preferita agli altri miei colleghi...questo mi lusinga, anche se sospetto che sia pure per una questione di costi. Con me, la mia società farebbe più margine rispetto ad un collega che guadagna di più.

Cmq, speriamo... la speranza di restare qui dentro, per quanto l'attività possa essere allienante, è molto forte, meglio così che sbattuti fuori, non allocati, costretti a stare in sede ma, prima, costretti a spendere tutti i giorni di ferie, per non gravare troppo sui conti aziendali.

E poi, vuoi mettere non vedere più la maggior parte delle faccie del mio progetto? Molti, specie le donne, mi stanno sullo stomaco e, se tutto va bene, loro usciranno... io no :)

Forse questo è il tornaconto per aver sopportato tutte le angherie, le rispostacce, l'acidità ed il nonnismo esercitato da loro... finalmente, in qualche modo, sarò vendicata!

 
 
 
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Data di creazione: 18/09/2008
 

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