Via alla lista “Per Verona” e al confronto con la Dc
Flavio Tosi scende nell’Arena
Il Carroccio muove alla conquista di Palazzo Barbieri, sede del Comune di Verona. Il candidato sindaco della Lega, Flavio Tosi, ha fatto le prime mosse sullo scacchiere della campagna elettorale che si concluderà con il voto del 27 maggio. Dopo aver già messo in carniere l’appoggio di Alleanza nazionale, ieri Tosi ha avviato il confronto con un altro possibile alleato: la Democrazia cristiana-Per le autonomie di cui è segretario Gianfranco Rotondi. Non solo: in mattinata, nel Caffè Filippini in piazza delle Erbe, l’attuale assessore alla Sanità della Regione Veneto ha presentato un’altra lista che lo candida a primo cittadino, la civica “Per Verona”.
«Dal punto di vista politico - spiega Flavio Tosi -si tratta di una lista trasversale, formata sia da esponenti del centrodestra, già nelle file di Forza Italia e dell’Udc, sia di persone che non hanno mai fatto politica e che rappresentano uno spaccato completo della società civile veronese. Vi sono rappresentate tutte le categorie professionali: dall’operaio all’imprenditore, dall’avvocato alla casalinga, dall’industriale al medico. È la svolta che manca in città da 10-15 anni: una vera politica rivolta ai veronesi, che parte da loro per soddisfare le loro esigenze». Molti i punti di contatto emersi nel confronto con la Dc, svoltosi all’hotel Monaco, presenti quell’Anna Maria Leone già deputato dell’Udc e attuale vice segretaria provinciale del partito di Rotondi, e i rappresentanti di An con in testa il coordinatore regionale Alberto Giorgetti. «Con la Dc non abbiamo concluso un’alleanza vera e propria, abbiamo confrontato i nostri programmi - precisa Tosi -. Ci sono ancora cose da limare, ma certo se dovessi fare una scommessa, scommetterei che la cosa possa assolutamente andare a buon fine». Tanto ottimismo si spiega con il coincidere delle opinioni su molte questioni, «a cominciare dalla sicurezza e dall’immigrazione. C’è la piena condivisione del fatto che tutti esigiamo il rispetto delle regole, quindi i diritti ma anche i doveri di chi viene nel nostro Paese. Spesso ci si dimentica dei doveri, e l’episodio di Chinatown a Milano mi sembra clamoroso in questo senso. Chi è ospite qui, deve rispettare le regole del Paese che lo ospita. Punto».
Altri «punti di contatto» si registrano sul piano delle politiche sociali. «La famiglia tradizionale, veronese, deve essere tutelata prioritariamente, nell’assegnazione delle case popolari come in qualsiasi ausilio che il Comune possa dare - concordano Tosi e la Leone -. Tutto ciò che riguarda il “sociale”, dagli asili nido ai sussidi economici, deve tornare ai cittadini italiani residenti a Verona. E poi c’è il problema della viabilità e dei parcheggi: da questo punto di vista, Verona è ferma da vent’anni e non se lo può permettere».
Giornata assai costruttiva, dunque, quella di ieri sotto l’Arena, che contribuisce ad accrescere l’ottimismo sull’esito della campagna. «Le possibilità di vincere ci sono, e si fanno di giorno in giorno sempre più larghe - ribadisce Tosi -. Lo si coglie anche parlando con la gente per strada».
A. A.
Tratto da la padania
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