Lente Ingrandimento

Ipotesi di sviluppo per la sanità

Incontro tra esperti per rilanciare l’attività ospedaliera

L’attuale quadro di riferimento della sanità calabrese e di conseguenza quello del tirreno cosentino, non lascia spazio a molte fantasie riorganizzative che possano prevedere clamorosi colpi di scena circa il ritorno di reparti ospedalieri già migrati verso altre strutture. sanità della nostra regionevive in questi giorni momenti  dir poco delicati, con i suoi 1,7 miliardi di euro di debito ormai accertati. L’opera che sta contraddistinguendo l’azione politica-amministrativa del presidente Loiero è totalmente rivolta ad evitare il commissariamento minacciato dal ministro Sacconi che pone come “conditio sine qua non” un piano di rientro economico-finanziario che colmi l’enorme buco. Il riassetto organizzativo dei nosocomi del Tirreno passa necessariamente da questa indiscutibile premessa, e ad esserne convinti sono anche i medici dell’Asp che in delegazione venerdì hanno incontrato i vertici del Partito  Democratico di Paola per un primo confronto di orientamento finalizzate a proposte che potrebbero essere fatte in vista del varo del nuovo piano. Piano sanitario regionale che a dire il vero rischia proprio di non essere varato, come si è intuito di recente anche dalle parole di Giamborrino, per favorire un processo riorganizzativo che miri a guardare più da vino le realtà sanitarie territoriali.

Certo è che i tagli dovrannoesserci anche se il paradosso più grande in questo contesto è che la sanità calabrese ha l’indice più basso di spesa pro-capite d’Italia, facendo registrare di contro la migrazione più alta, mettendone a nudo drammaticamente il livello della sua qualità. Con questi e con altri dati sostanzialmente dovranno confrontarsi politici, manager e parti sociali una volta tagliati i nastri del piano di rientro e su ciò già si avanzano diverse ipotesi. La prima non ancora tramontata è quella che vede come ispiratore lo stesso relatore sul piano sanitario in consiglio regionale, ossia Nicola Adamo, che ipotizza per Paola, Cetraro e Praia a Mare un sistema integrato di sanità ormai famoso come “Ospedali Riuniti”. Una seconda ipotesi potrebbe lasciare più mano libera ai manager delle Asp che dovranno comunque rispettare parametri economici e finanziari imposti dal piano di rientro. Esistono altre ipotesi ma tutte rimangono agganciate alla sfera aleatoria. Nel frattempo alcuni medici, nel corso dell’incontro di venerdì scorso, hanno evidenziato che molte delle scelte riorganizzative potrebbero avere rilevanza penale. Il riferimento chiaro è ad esempio al reparto di Cardiologia- Utic che ha in Cosenza e/o Catanzaro punti di riferimento di intervento di secondo livello, difficili da raggiungere in tempi rapidi, fondamentali nella maggioranza dei casi per salvare una vita umana, da strutture ospedaliere troppo distanti. A giorni il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, scioglierà le riserve sul lavoro in corso ed il quadro sarà  sicuramente più chiaro. Cosa che i diretti interessati si augurano per dar corpo alle loro strategie.