Tana del Leprecano

Di solito non sono uno che prega, ma se sei lassù, per favore salvami, Superman. (Homer J. Simpson)

 

 

« C'era una volta il 5° potere...Dramma o Dovere? »

A New York non sanno fare il mohito...

Post n°144 pubblicato il 18 Ottobre 2006 da duffogrup
 
Tag: Cinema
Foto di duffogrup

I capelli di Don Johnson sono stati trapiantati su Colin Farrel con una operazione chirurgica degna di Barnard, quei capelli meriterebbero un documentario del National Geographic o addirittura di History Channel, come icona americana degli anni '80. Attirati dalle meches dell'irlandese, domenica il trio Leprecano è andato a vedere Miami Vice, il nuovo film di Micheal Mann. Devo dire che, almeno per quanto mi riguarda, mi ero recato al multiplex senza grandissime aspettative. Avevo letto pochi commenti lusinghieri (tra cui, devo ammetterlo, quelli di Film TV) e temevo dunque la cagata. Alla fine invece il film mi ha più che soddisfatto, come penso anche la platy e il maestro Perboni, ma mi ha fatto sorgere più di qualche dubbio per questa recensione.
Per la verità stavo per scriverne anch'io una sulla falsa riga delle tante che ho letto in rete in questi giorni: il telefilm non c'entra niente col film, la trama non è importante, con Mann quel che conta è lo stile, ecc. Secondo me invece il film ha un rapporto diretto e molto stretto con il telefilm, che ricordo era prodotto proprio da Michael Mann. La trama, l'elemento che tutti hanno considerato secondario e banale, nella sua semplicità è la dilatazione della trama tipica dei serial anni '80. Sono presenti tutti gli elementi tipici, forse sarebbe meglio dire archetipici, di una qualsiasi puntata del telefilm: violenza, amore, crimine, giustizia, soldi, bellezza. Certo questi elementi nelle puntate dei serial erano spesso tagliati con l'accetta, ma a volte riuscivano a compenetrarsi in modo convincente.
Mann per me fa questo: utilizza lo schema del telefilm, lo dilata, gli dà sostanza con un cast che emoziona riuscendo a non strafare, lo impreziosisce con un'azzeccata colonna sonora e con la fotografia di Dion Beebe, che non fa rimpiangere troppo Dante Spinotti. Alla fine quello che emerge del film non è la confezione, che è comunque perfetta, ma proprio la sostanza: Sonny e Rico, le loro scelte e il loro comportamento.
Un comportamento, si intende, da telefiml poliziesco anni '80. Sonny e Rico non sono reali, non sono i poliziotti che non arrivano a fine mese, tipo quelli di N.Y.P.D., sono due personaggi che vivono in una Miami da telefilm appunto. Una città dove si beve solo mohito, dove non esiste la gente comune ma solo poliziotti e delinquenti; una Miami che esiste solo in quell'universo. Concludendo, si tratta di un bel film che rende omaggio, con un pizzico di tristezza e malinconia, ad un intero genere, senza rinnegarlo, ma forse è proprio il pubblico di quegli anni a voltargli le spalle oggi.

 
 
 
Vai alla Home Page del blog
 
 

INFO


Un blog di: duffogrup
Data di creazione: 21/01/2006
 

TAG

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 

FUORI DELLA TANA

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 
Citazioni nei Blog Amici: 8
 

ULTIME VISITE AL BLOG

Melliojunkyboxviridarium84tarantola1895cinieri.cinieriannalisacandeoandre.pertystudiogasbarrilordtom73rockabillyzlollillamose1475dglCampanellino21pattymcrtyrant90
 

AREA PERSONALE

 

FACEBOOK

 
 
 

FOLLOW WITH...

immagine Feedburner
immagine
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963