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...fini la comédie

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"Joieux noel" La tregua di Natale del 1914




Eccomi a voi cari amici
per trascorrere insieme questo Santo Natale
ed in questa occasione ho sentito di dover ricordare
la notte di Natale del 1914 dalla quale ci separano ben 100 anni...
Nei libri di Storia non ve n'è quasi traccia,
tuttavia se ne parla in film, romanzi e qualche canzone... 

E' mia impressione che graviti su questo evento
una sorta di censura...ma per fortuna molti la considerano
la più bella favola di Natale, paragonandola a un miracolo.
ed io, ve la voglio raccontare attraverso la fiaba
del prof. Giancarlo Restelli

Buona lettura
ed a voi la parola.


"Joieux noel" La tregua di Natale del 1914


"Uno degli inglesi venne fuori dalla trincea
tenendo le mani in alto.
In una aveva il berretto pieno di sigarette e tabacco inglesi;
strinse le mani ai due tedeschi e augurò loro
Merry Christmas.
Questi ricambiarono l'augurio.
Allora gli inglesi nelle trincee e tutti noi
battemmo le mani e gridammo con entusiasmo:
'Bravi!'." 



Caro nipote.
C'erano una volta due eserciti che da mesi
si stavano combattendo con grande energia
nei territori desolati del nord-est della Francia,
a metà strada tra il Belgio e Parigi.
I tedeschi volevano arrivare a Parigi mettendo fine alla guerra,
i francesi si difendevano con coraggio aiutati dall'esercito inglese
che aveva attraversato la Manica per portare aiuto
ai fratelli francesi contro la tracotanza tedesca.
La guerra ormai era in atto da mesi
e si stava avvicinando il Natale,
il primo Natale di guerra.

Quante speranze quando erano partiti
da Marsiglia, da Berlino, da Bristol:
"A Natale tutti a casa!"
si urlava dovunque, aggiungendo, subito dopo,
"Ma con la vittoria in tasca!".

Invece dopo la prima grande battaglia, quella della Marna,
i soldati si erano trovati, per la prima volta nella storia,
a vivere, a combattere e anche a morire nelle trincee.

Che cosa sono le trincee, mi chiederai?
Sono profondi fossati dove i soldati dormono nel fango,
si ammalano sotto l'acqua o sotto la neve,
mangiano un cibo sempre freddo
e combattono con il nemico a poca distanza,
anche lui nelle trincee irrorate di sangue e di sofferenze.

Immagina che cosa vuol dire trovarsi ora, proprio ora,
in questo momento dell'anno, in fetide buche,
affollate di soldati malati, in compagnia dei topi,
con l'incubo di uscire per un sanguinoso assalto
alle trincee avversarie!

Eppure quella notte
avvenne qualcosa di prodigioso, forse un miracolo.
Sto parlando della Notte di Natale del 1914.
Era esattamente il 24 dicembre
e già da alcuni giorni non si sparava,
forse perché faceva troppo freddo
anche per far funzionare le armi.

Intorno alla mezzanotte,
nel grande silenzio della pianura,
dalle trincee inglesi gli scozzesi iniziarono
con un dolce canto che ricordava loro la patria lontana

Ma ecco che dalle trincee tedesche,
dove la commozione era palpabile tra i soldati,
si alzò un altro canto e qui avvenne l'incredibile:

Tedeschi e inglesi
che si riconoscevano in una stessa musica...
che addirittura la cantavano insieme!
Chi l'avrebbe mai detto!
Tutta la notte di Natale passò così,
con tante canzoni della propria terra che risuonavano
da un punto all'altro dell'enorme distesa di terra gelata.
Nessun colpo di arma da fuoco risuonò quella notte,
tutti sentivano emozioni che non avrebbero mai più scordato.

La mattina fu molto fredda, già da tempo i canti erano terminati
lasciando spazio al sonno e a una grande malinconia.
Quando la nebbia si sollevò un poco i soldati francesi
si accorsero che c'era del movimento nelle trincee tedesche.
Qualcuno caricò il fucile, non si sapeva mai.
Quei farabutti di tedeschi sarebbero
stati capaci di qualunque cosa!

Improvvisamente sopra i sacchetti di sabbia comparvero
centinaia e centinaia di alberelli di Natale
che l'Alto Comando tedesco aveva fatto avere
ai propri soldati.

L'effetto fu grande: tanti alberelli accesi dove normalmente
comparivano le canne minacciose dei fucili.

Poi un soldato tedesco si alzò in piedi,
prese in mano uno di quegli alberelli e...

I comandanti dei tre eserciti furono presi alla sprovvista
e non seppero come fare per impedire a questi soldati
di affratellarsi in nome di un'idea che non era "politica",
ma apparteneva all'uomo e alla sua più intima essenza.


Figurati che nel pomeriggio
ci fu addirittura una partita di calcio.
Sì! Hai capito bene, una partita di calcio
dopo aver portato via i morti
delle precedenti battaglie
e dato loro sepoltura cristiana.

Non chiedermi come è terminata la partita.
Non credo che conti molto.
Ben più importante furono i contatti tra i soldati:
chi aveva del tabacco da vendere, chi voleva degli alcolici,
chi voleva far vedere le fotografie dei propri figli
per scoprire che il soldato con cui stava parlando
aveva anche lui due figli della stessa età.


Si guardavano negli occhi e scoprivano che erano simili:
solo una divisa sdrucita e di diverso colore
li aveva finora divisi.

Passarono così il tempo, bevendo, ridendo,
come vecchi camerati che da tempo non si vedevano.
Poi rientrarono nelle loro trincee ma per tutta quella notte
continuarono i canti e i richiami da una trincea all'altra.

Solo il giorno dopo i comandanti
riuscirono a fare di loro dei soldati
e così la morte continuò a incombere in quelle lande.

C'era una volta? No, cari lettori.
Tutto ciò è avvenuto veramente nella zona di Ypres
nella notte di Natale e nel giorno di Natale del 1914!

 

-immagini dell'epoca-

-bella canzone finale-


Dovunque oggi c'è una guerra nel mondo
vorremo vedere soldati di opposti eserciti
fare come i soldati del Natale 1914:
fare la pace contro ogni forma
di nazionalismo e di odio tra i popoli.

Utopia? Forse...
ma i soldati non possono non riconoscersi
e vedere che solo una divisa di diverso colore li divide:
prima della guerra lavoravano nei campi, nelle fabbriche,
erano studenti, erano disoccupati, provenivano  da città simili,
fino a quel momento avevano condiviso
le stesse esperienze di vita, le stesse emozioni.
Solo il nazionalismo e una lingua straniera li divide:
fragili schermi se l'uomo li vuole abbattere.


"Un soldato tedesco aveva trascorso il giorno di Natale
nei sotterranei di un'abbazia vicino a Ypres,
e quando seppe che uomini del suo reggimento
avevano stretto la mano ai britannici,
e giocato a calcio con loro, esclamò:
'Dov'è andato a finire l'onore dei tedeschi?'.

Si chiamava Adolf Hitler"


Un anno dopo nella zona della tregua di Natale,
presso Ypres, il 22 aprile 1915 i tedeschi rilasciarono,
da 5.730 bombole, 168 tonnellate di gas di cloro
su un fronte di circa sei chilometri, causando circa 5.000 morti
nello schieramento alleato nel giro di dieci minuti.
Era la prima volta che le armi chimiche
venivano utilizzate su larga scala.

Giancarlo Restelli

restellistoria.altervista.org/author/admin/




"Nelle umane cose

non ridere

non piangere

non maledire

ma capire"

(Spinoza)



Infiniti auguri di Buon Natale
dal mio cuore al vostro,
amorevolmente
Liliana


 
 
 
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