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...fini la comédie

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Messaggi del 28/08/2014

Andare in pensione e trasferirsi a vivere all'estero?

Post n°688 pubblicato il 28 Agosto 2014 da zeno1949
 

  Ciao Liliana e ciao a tutti...oggi è diventata veramente dura vivere con una pensione modesta , davvero un problema..che fare allora? Quali sono le soluzioni? Rassegnarsi e fare grossi sacrifici e rinunce per stare a galla o magari fare un pensierino sul modo per cambiare aria? Proviamo a prendere in considerazione questa ipotesi, un'allettante prospettiva, sembrerebbe tutto abbastanza semplice, ma....c'è sempre un ma......


 “L’Italia non è un Paese per vecchi”, a confermarlo sono i numeri dell’Inps che dipingono un quadro abbastanza chiaro dell’attuale situazione dei pensionati italiani. Se fino a qualche tempo fa, gli over 60 che decidevano di cambiare la propria vita trasferendosi in un Paese estero erano nonni con la pensione d’oro, oggi invece sono soprattutto coloro che ricevono mille euro al mese a voler cambiare vita. Ebbene sì, perché con soli mille euro è diventato praticamente impossibile sopravvivere tra i confini italiani, la vita costa tanto, il cibo anche e gli affitti pure. E così, ogni mese un folto gruppo di energici nonni decide di farsi recapitare la propria pensione in un Paese, dove la vita costa decisamente meno.

Kenya, Thailandia, Brasile, Capo Verde, ma anche Bali, Canarie, Repubblica Dominicana, sono le mete più gettonate, dove anche con soli mille euro al mese si può vivere bene. Qualità della vita, clima, cibo poco costoso, poche tasse e costi del mattone irrisori, rendono la scelta facile. Secondo le ultime statistiche, sarebbero oltre 500mila gli italiani che incassano la propria pensione all'estero. Forse molti non sanno che, tutti coloro che decidono di cambiare vita e trasferirsi all'estero, possono ricevere la pensione di anzianità senza dover pagare le pesanti tasse che vengono applicate in Italia. Questo significa che, vivendo all'estero, si può percepire una pensione più alta rispetto a quella ricevuta in Italia.



Facciamo il punto scattando una fotografia sulla situazione vigente in diversi Paesi. Cominciamo dalla Repubblica Dominicana, dove basta percepire una pensione di 1.150 euro mensili, per ottenere la residenza in soli 45 giorni ed un’esenzione del 50% su imposte immobiliari e tasse automobilistiche. In Costa Rica invece il reddito mensile è di gran lunga inferiore: basta percepire poco più di 700 euro al mese di pensione. Dopo aver effettuato un deposito di circa 800 euro e dopo un’attesa di circa 30/60 giorni, si potrà usufruire delle agevolazioni fiscali, quali pensione esentasse e diversi sconti su beni e servizi. Da non scartare le Filippine, dove attualmente il governo ha attuato un programma di agevolazione per i pensionati che intendono trasferirsi in loco, istituendo un’autorità governativa specifica. Un posto tranquillo, un mix unico tra Asia ed America Latina, costituito da una popolazione aperta, ospitale e tollerante. Un altro Paese in grado di offrire molte possibilità è il Brasile, anche se la soglia minima di pensione è stata innalzata da poco a circa 2.300 euro. Tra i posti più gettonati c’è senza dubbio la Thailandia. Bangkok e Phuket, le due principali città, offrono un alto tenore di vita a basso costo. Per ottenere il visto basta dimostrare di avere un’entrata fissa mensile di circa 1.500 euro o un estratto conto bancario di circa 20mila euro. Per la vicina Indonesia invece, superata la soglia dei 55 anni, basta dichiarare di non voler lavorare e di essere in possesso di un’assicurazione sanitaria. Per ottenere la residenza nel magico Kenya invece, oltre a percepire una pensione occorre possedere una casa di proprietà o in affitto. Ma volendo rimanere nelle vicinanze, non sono da escludere le Canarie, le isole dell’eterna primavera, dove attualmente si attesta a circa 20mila il numero degli italiani residenti. L’unico problema è che, per poter ricevere la pensione italiana in loco e di conseguenza usufruire delle agevolazioni fiscali (pensione detassata, Iva al 4% e un risparmio del 40% sulle imposte), bisognerà dimostrare di risiedervi da almeno 183 giorni. Situazione del tutto diversa in Tunisia, dove per ottenere il visto definitivo basta fare richiesta dimostrando di avere un reddito sicuro, in grado di permettere una vita dignitosa. E che dire di Panama? Uno dei Paesi ritenuti tra i più sicuri al mondo, dove la soglia minima di pensione richiesta per usufruire delle agevolazioni riservate ai pensionati è di circa 770 euro mensili e i costi per richiedere il visto si aggirano sui 1.150 euro con un tempo di attesa compreso tra i 30 e i 60 giorni. Tante le agevolazioni offerte, tra le quali pensione esentasse, sconti del 50% su beni e servizi di ogni tipo, sconti del 25% su bollette elettriche e telefoniche e molto altro ancora. Una tra le mete più ambite rimane senza dubbio Capo Verde, una piccola mecca del turismo che da un po’ di tempo sta diventando sempre più un rifugio per i pensionati in fuga, complici l’ottimo clima e una cultura vicina alla nostra. Per poterci risiedere occorre dimostrare di possedere una rendita di circa 1.000 euro e di avere soldi sufficienti per coprire le spese mediche, successivamente si avrà diritto alla detassazione sull’acquisto e l’importazione dall’Italia di beni mobili personali, nonché all’esenzione della propria pensione in Italia e all’esenzione dell’imposta SISA sull’acquisto dell’immobile di residenza.

(notizie ed informazioni prese dal web)


Allora che ne pensate? Lasciatemi indovinare..pensate che..questo post è "troppo" lungo ed in effetti non posso certo darvi torto,   non è mia consuetudine  dilungarmi nella scrittura, ma per dare un quadro abbastanza preciso e chiaro delle possibili scelte, era necessario fornire tutte le informazioni possibili, e come avrete letto, (sempre che lo abbiate fatto..ahahahaha..) vi sono luoghi alla portata di chi percepisce una pensione modesta, altri invece più costosi e quindi, difficilmente accessibili. Certo la tentazione è forte....poter trascorrere  gli anni del meritato riposo in alcuni di questi posti splendidi senza avere patemi d'animo, sarebbe davvero il massimo...però credo anche che tutto questo, non sia poi così tanto semplice come può apparire  e non perchè la cosa non sia fattibile, tutt'altro! Ma allora cos'è che ci trattiene? Credo che la risposta sia abbastanza scontata....il luogo dove siamo nati e cresciuti, la famiglia, gli amici, gli affetti che ci legano alla nostra terra, sono dei componenti speciali che fanno da "collante" e c'impediscano di mollare tutto....per quel che mi riguarda, a parte gli affetti personali, non credo riuscirei a lasciare la mia città, una città che amo molto e che vorrei continuare a "vivere", nel bene e nel male....

Grazie a tutti per l'attenzione...affettuosamente...Enzo

(Nel video, una splendida veduta aerea di Mantova e dei suoi monumenti)

Il brano che state ascoltando è "A whiter shade of pale"
ed è eseguita da Giovanni Marradi (per fermarlo cliccate sul play)

 



 

 
 
 

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