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...fini la comédie

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Messaggi del 17/02/2015

E nel buio della notte..

Post n°769 pubblicato il 17 Febbraio 2015 da picciro

Che notte dannata!
L’aveva tenuta sveglia per tanto..

incollando i suoi occhi spalancati al buio mentre un groviglio di pensieri  teneva impegnata la sua mente. Non riusciva a spiegarsi come, quel  flusso di pensieri sormontasse la sua voglia di dormire e di staccare la spina dal mondo circostante che ogni tanto, andava in tilt, mandando segnali chiari di fumo nero. Sentiva giungerli addosso, come un’onda che si gonfiava, e quell’onda quasi anomala, diveniva sempre più gigantesca, come uno tsunami che la investiva in pieno, provocandole anche un sordo dolore alla bocca dello stomaco. Invano cercava di ricacciare indietro i  pensieri e, più lei ci provava, e più si avvicinavano e la inabissavano, facendola confondere col nero della
notte.

Certo, la vita che stava vivendo pareva tranquilla ma a tratti scossoni fragorosi la facevano sobbalzare. Imperterrita, lei cercava di rifugiarsi in strategie mentali, per evitare di sprofondare in uno stato depressivo, in quanto sapeva che poi sarebbe stata una via senza uscita. E a questo..lei non ci stava! In ordine sparso, le preoccupazioni si presentavano e lei cercava una concentrazione massima per individuare il bandolo della matassa, scoperto il quale, era sicura che avrebbe avuto forse, delle risposte a quei problemi, magari una probabile soluzione per una via d’uscita e così, si sarebbe messa l’anima in pace.  Ma più si concentrava e più allontanava l’approssimarsi del sonno ristoratore.  Come risultato, un continuo rigirarsi sotto le coperte e un film a spezzoni che si proiettava nella sua mente.  E i suoi capelli scompigliati sotto le calde carezze del cuscino. Una cosa le fu chiara però, dopo un po’. Non erano solo i suoi pensieri, quelli che tangevano direttamente la linea  della sua via. Tra gli spezzoni del film infatti, l’immagine nitida di una persona, un suo amico, al quale era legata da un profondo e sincero senso amicale. Sapeva che stava vivendo un periodo tormentato, lo conosceva da un tempo relativamente breve ma a lei sembrava da tanto e, ogni suo silenzio era un chiaro sintomo del suo malessere. Lui si rinchiudeva in un guscio e proteggeva così la sua fragilità dal mondo circostante. Anche il suo ultimo messaggio : "Non gira bene ma è solo colpa mia!", l’aveva lasciata in un senso di profonda tristezza. Forse a lui dava anche fastidio quel suo interessamento disinteressato..e per questo magari decideva di rispondere in modo alternato ai suo messaggi di saluto..su questo lei aveva anche scherzato."Una risposta ogni 3 messaggi??"
In un moto di disturbo per il sonno che non arrivava, si chiedeva del perché, dovesse portar dietro anche l’altrui peso, come una sorta di traghettamento che, se pur l’angustiava, le dava il senso unitario del mondo..nel bene e nel male..come in una eterna promessa d’amore nel matrimonio dell’universo. Ma non avrebbe mai potuto fregarsene! Né, poteva pretendere di ricevere lo stesso trattamento! Non poteva giudicare dal suo metro di misura, fortemente soggettivo, pensando che i modi di fare, son come i cognomi..ognuno ha il suo! Gli abiti suoi, difficilmente potevano calzare a pennello sugli altri. Ognuno aveva il suo e ognuno aveva il suo punto di vista, nel vero. E questo sfociava come ovvio, in comportamenti anche diametralmente opposti!!
 E daje! Manco questa convinzione serviva per rendere il suo respiro regolare, e che l'avrebbe consegnata tra le braccia del miglior amante, quale Morfeo.
E continuava a rigirarsi…
Uno sguardo al display della radiosveglia..erano le tre e il rumore del silenzio era la musica che le teneva compagnia. Decise di alzarsi, di fumare una sigaretta affacciata alla finestra, e così fece, mentre il freddo la investì come gelida  carezza sul volto, donandole una sensazione tuttosommato, piacevole. Nel cielo miliardi di stelle..rimase stupefatta! Da tanto  non ne vedeva di così belle e così luminose.
Si strinse nella vestaglia, il freddo si faceva sentire. Chiuse la finestra e tornò a letto.
Come rinfrescata anche nella mente, la serenità s’impadronì della sua anima e finalmente si addormentò.
Il sogno prese possesso del suo sonno..e lo rivide. 

 

S’incontravano  per caso, per strada, di fronte ad un mare serenissimo, su cui alcuni raggi di sole, stendevano una meravigliosa coltre argentea.
Riconoscendosi, si scambiavano un forte abbraccio.
Poi lui, guardandola negli occhi, pronunciava una frase:


"Non puoi domare un cavallo selvaggio
lo uccideresti
togliendogli la libertà di essere com’è.
Però se vuoi
puoi corrergli accanto!


  (Blu Grotto - Malta)


Lei, ammutolita per qualche secondo poi di getto:

La soluzione per poter andare
tra le infinite vie della vita
quelle giuste, quelle sbagliate..

Dar fondo alle risorse del cuore
e continuare a volare
guardando di traforo quel che è stato
lasciando indietro i cocci taglienti
che dilaniano l'anima nei suoi intendimenti.

Come veleno di serpenti!

E… mettersi nel quotidiano cammino con su in spalla
la bisaccia dei momenti felici.

Il progetto migliore da seguire
il sistema illuminante  per velocizzare
il cammino tra i dolori e le condizionate rese
con  ai piedi ali tese
tra i sospiri e le passioni.

Tra il bene ed il male e le continue ribellioni
tra la selva delle illusioni
tra il voluto e non avuto

tra il posseduto che ci ha permeato.

Lascito testamentario
sottoforma d'impronta di sudario
come calco
nel tempo
e nel cuore di chi ci  cammina accanto.

E chi da lontano
ci ha scorto e desiderato
mascherando il pianto.

Figli di un unico grido di dolore
sulle assolate traverse e le sconfinate lande
che congiungono
il fremito della pelle e il buio
che conduce alle stelle..


Si risvegliò serena, sia pur con pochissime ore di sonno. Lo sentì aprendo gli occhi, quando il giorno e la sua luce invasero la sua stanza...

                                                          rosa

Una dolcissima sera sia questa vostra e dall'intensità del mio cuore, vi giunga il mio sentito abbraccio.

 

 

 
 
 

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