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Post n°560 pubblicato il 08 Luglio 2012 da liberante

.

La vita delle persone è solo la variabile dipendente degli interessi del profitto.

 

SI COLPISCONO SANITA', SERVIZI E LAVORO PER GARANTIRE LE BANCHE.
VIA IL GOVERNO MONTI, COMITATO D'AFFARI DI INDUSTRIALI E BANCHIERI
VIA TUTTI I PARTITI CHE LO SOSTENGONO
GOVERNI FINALMENTE CHI LAVORA

Pochi giorni fa il governo vantava la “vittoria” diplomatica dell'”Italia” al tavolo europeo. Persino i gol di Balotelli sono stati usati per lustrare la scenografia. Ma è bastato qualche giorno perchè la verità emergesse. L'unica vittoria è stata quella delle banche italiane, che hanno ottenuto la garanzia di una nuova pioggia di miliardi. E il conto è stato presentato ai lavoratori : con una nuova pesante mazzata sociale.

Tagli drastici a posti letto e reparti in una sanità pubblica già massacrata. Nuovo abbattimento dei trasferimenti pubblici agli enti locali, con l'ennesima ricaduta sui servizi. Nuova umiliazione dei dipendenti pubblici, con licenziamenti programmati e abbattimento dei buoni mensa, che si aggiungono al blocco del turnover e dei contratti. Nuovi tagli all'università e alla scuola pubblica, già falcidiate da anni di furti a vantaggio delle scuole private. Mentre l'aumento dell'IVA, nel migliore dei casi,è solo spostato di un anno. E resta intatta la spesa faraonica per gli aerei da guerra.

E' uno scandalo!

Monti presenta questa macelleria come un dono per “terremotati” ed “esodati”. E' una ipocrisia da voltastomaco, per bocca di un governo che ha prodotto il dramma degli esodati e ha scaricato i “costi” del terremoto sul prezzo della benzina. La verità è un altra: la popolazione povera è chiamata a un nuovo peggioramento della propria vita solo per rassicurare le banche italiane, grandi acquirenti dei titoli di Stato ( che devono avere garanzia sul fatto che continueranno ad incassare 80 miliardi annui di interessi); e di riflesso l'Unione Europea sulla fedeltà al piano di rapina previsto dal patto fiscale continentale. E' la stessa logica con cui si sono distrutte le pensioni e colpito il lavoro( art 18). E' la legge del capitalismo:
la vita delle persone è solo la variabile dipendente degli interessi del profitto.
Questo governo può permettersi tutto questo non solo grazie al sostegno blindato di PD, PDL, UDC, tutti sul libro paga di industriali e banchieri ( col PD che abbozza critiche di facciata e poi obbedisce a Confindustria, come già sulle pensioni e sul lavoro). Ma anche grazie alla passività delle burocrazie sindacali: che nel migliore dei casi si limitano a proteste simboliche, del tutto impotenti e spesso parte del gioco. Mentre le sinistre di “opposizione” ( Vendola..) sono occupate a inseguire il PD per le prossime elezioni.
L'unica via per sbarrare la strada al saccheggio è quella della ribellione . Solo uno sciopero generale prolungato; solo una aperta rivolta sociale capace di unire tutti i lavoratori- privati e pubblici- in un unico fronte di lotta, possono capovolgere i rapporti di forza, spazzare via questo governo e i partiti che lo sostengono, e imporre l'unica alternativa possibile: quella di un governo dei lavoratori , che abolisca il debito pubblico verso le banche, nazionalizzi le banche sotto controllo sociale, investa le immense risorse così liberate in un grande piano del lavoro; per ricostruire scuola, sanità , previdenza pubblica, servizi sociali; abolendo tutte le misure di rapina e di sopraffazione varate da industriali, banchieri e dai loro governi ( di ogni colore) negli ultimi 20 anni. E ricostruendo dalle fondamenta una società nuova, liberata finalmente dalla dittatura del profitto.
Questa prospettiva richiede una cosa sola: che i lavoratori, i precari, i disoccupati, prendano coscienza della propria forza e siano disponibili ad usarla. Il Partito Comunista dei Lavoratori- si batte in ogni lotta per sviluppare una coscienza rivoluzionaria: perchè solo una rivoluzione anticapitalista può cambiare le cose. Il resto è chiacchiera.

PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI

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DA LEGGERE

 

Antonio Gramsci "La Città Futura" (1917)   

 

" Odio gli indifferenti: credo come Federico Hebbel che “vivere vuol dire essere partigiani”. Non possono esistere i solamente uomini, gli estranei alla città. Chi vive veramente non può non essere cittadino, e partigiano. Indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti. L’indifferenza è il peso morto della storia. E’ la palla di piombo per il rinnovatore, è la materia inerte in cui affogano spesso gli entusiasmi più splendenti, è la palude che circonda la vecchia città e la difende meglio delle mura più salde, meglio dei petti dei suoi guerrieri, perché inghiottisce nei suoi gorghi limosi gli assalitori, e li decima e li scoraggia e qualche volta li fa desistere dall’impresa “eroica”. L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. ".......

..... continua qui  

 

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