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« manca poco a mezzanottequasi l'una di notte »

mezzanotte in punto

Post n°552 pubblicato il 24 Dicembre 2011 da liberante

.

.

Il fantasma dei natali passati.

E un dubbio, anzi più che un dubbio è la certezza di non ricordare e quindi il dubbio è la domanda.

Mamma morì il 24 ottobre ed avevo 13 anni. Dopo stavo con zia Maria e zio Gianni un po’ nella casa di Milano, grigia di nebbia, e un po’ in quella di Sanremo, luminosa di mare. Arrivò dicembre ed andai in Sicilia, dalla Nonna. E qui arrivano i non ricordo e non so perché proprio stasera mi sono incagliata su questi pensieri e non ne esco.

Ma poi? non ricordo il viaggio per andare in Sicilia. In treno? In aereo? Chi ci venne a prendere a Catania? Penso fosse in treno perché l’aereo me lo ricorderei, credo o forse no. Non so.

Ricordo bene mia zia Maria nella casa della Nonna.

Nella grande cucina, che sapeva di fumo, di carbone e pane, mandorle e pomodoro secco.

Nella stanza, quella che era di papà, col balcone affacciato sulla piazza di palme e oleandri, di fronte alla chiesa di San Giovanni, dove mi stava vicina a farmi carezze finché non mi addormentavo, perché avevo paura del buio e delle macchie sul soffitto.

Nelle visite ai parenti che piangevano mentre mi abbracciavano.

Ma poi? non ricordo. La zia tornò a Sanremo per non lasciare troppo solo lo zio Gianni ed io restai ancora dalla Nonna, con i cuginetti e tutti i parenti che inventavano feste e gite per farmi stare allegra.

Ma poi? non ricordo. Come sono tornata al nord? Con chi ho viaggiato? e come? e non erano certo tempi che una ragazzina di 13 anni poteva viaggiare sola. E chi mi può raccontare cosa è successo? Chi è ancora vivo per regalarmi questo ricordo che non ho più? Forse mia cugina Maria che non sento da anni? Forse la zia Melina a cui non ho mai telefonato? Forse lo zio Arcangelo, il Professore, suo marito?

Ma quello che mi spaventa, tanto, è perché stasera mentre mi guardavo allo specchio dopo essermi lavata la faccia mi sono chiesta “ma come ho fatto a tornare dalla Sicilia quarantasette anni fa?”. Che senso ha farsi una domanda del genere? e rimanere incagliata tutta sera a pensarci e rompere il muro di silenzio che mi separava dalla scrittura per l’esigenza insopprimibile di mettere in parole questo guazzabuglio di dubbi, domande, dubbi, domande?

Forse avrei bisogno di un buon strizzacervelli.

Comunque. Buon natale.

.

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casa di mia Nonna

.

.

 
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Commenti al Post:
Lucien.Chardon
Lucien.Chardon il 24/12/11 alle 12:03 via WEB
Secondo me non bisogna mai farsi sopraffare dal passato perchè rischiamo di dimenticare quello che abbiamo, tranne che per scrivere dei post belli come il tuo:-) Però anche a me piace ricordare l'odore di "fumo, di carbone e pane, mandorle e pomodoro secco" ... Un felice Natale, Titti:-)
(Rispondi)
 
 
liberante
liberante il 02/01/12 alle 00:09 via WEB
Grazie e ricambio, anche se in ritardo, gli auguri e ci aggiungo un BUON ANNO che non guasta...! Sì, hai ragione per quanto riguarda il passato, ma ci sono delle volte che mi aggredisce e non riesco a sottrarmi e poi i profumi sono potenti vettori di memorie...
(Rispondi)
 
eccomiqui4
eccomiqui4 il 28/12/11 alle 12:08 via WEB
Se lo trovi dammi il suo indirizzi ti prego .. O forse si fa semplicemente meglio a non pensare al passato, farsi domande ormai quasi inutili? Chissà .. Un abbraccio doponatalizio!
(Rispondi)
 
 
liberante
liberante il 02/01/12 alle 00:16 via WEB
e a te mia cara un abbraccio da primo dell'anno! Il passato se non ce ne facciamo condizionare non è poi così ingombrante e le domande inutili a volte sono utili per focalizzare meglio dei periodi.
(Rispondi)
 
ventodamare
ventodamare il 31/12/11 alle 12:02 via WEB
Il profumo del natale della mia infanzia in Salento era quello della dispensa della nonna di solito chiusa a chiave ma aperta per l'occazione. Ed io entravo in quel meraviglioso magazzino ed il profumo dei peperoncini messi ad essiccare, dei pomodori appesi da settembre, dei mille sottoli, dei capperi, della liquirizia ed infine dei biscotti alla cannella, formavano un profumo divino, di festa e gioia. Buon anno ;-)
(Rispondi)
 
 
liberante
liberante il 02/01/12 alle 00:17 via WEB
Come dicevo prima gli odori sono poderosi portoni della memoria, annuso, chiudo gli occhi e mi sembra di esserci, lì, nella dispensa del natale.
(Rispondi)
 
bal_zac
bal_zac il 02/01/12 alle 09:55 via WEB
La forza evocativa di odori e profumi è straordinaria. Come lo è anche quella dei sapori. Basti pensare alla madeleine di Marcel Proust... indimenticabile davvero. Ciao. Zac
(Rispondi)
 
 
liberante
liberante il 03/01/12 alle 23:49 via WEB
beh, indimenticabile davvero, anche le circa 60 pagine che il buon Marcel ci mette per descriverle, di certo un capolavoro, ma anche un ottimo sonnifero...eheehhhh!!!
(Rispondi)
 
ninograg1
ninograg1 il 02/01/12 alle 18:51 via WEB
e si tutti abbiamo fantasmi di natali passati.... grazie per gli auguri che qui ti ricambio e buon 2012
(Rispondi)
 
 
liberante
liberante il 03/01/12 alle 23:55 via WEB
ma spero che i fantasmi dei natali passati siano bonari e allegri, anzi felici, come quelli meravigliosi di quando mio figlio era bambino.
(Rispondi)
 
 
 
ninograg1
ninograg1 il 04/01/12 alle 21:52 via WEB
bè mio figlio è nato il 25 dicembre del 91 ..... certo che son bonari, alcuni....
(Rispondi)
 
 
 
 
liberante
liberante il 04/01/12 alle 23:45 via WEB
pensa che strano, mio figlio è nato il 30 dicembre dell'82...più che bonari sono la più bella cosa al mondo!!!
(Rispondi) (Vedi gli altri 1 commenti )
 
 
 
 
ninograg1
ninograg1 il 05/01/12 alle 19:06 via WEB
già ...
(Rispondi)
 
bal_zac
bal_zac il 04/01/12 alle 01:33 via WEB
In realtà il mio "indimenticabile davvero" si riferiva più al delizioso sapore delle madeleines e molto meno alle lungaggini un po' prolisse del buon Marcel... :) Zac
(Rispondi)
 
 
liberante
liberante il 04/01/12 alle 23:47 via WEB
mmmmmmmmmmmm, buone davvero le madeleines anche se la vecchia pasticceria in cui le comperavo non c'è più, e non c'è più nemmeno il vecchio palazzotto...indovina? Hanno costruito un orrido palazzo a specchi sede di non meglio identificati uffici.
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Utente non iscritto alla Community di Libero
oyunu il 24/04/14 alle 17:30 via WEB
thank you
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Antonio Gramsci "La Città Futura" (1917)   

 

" Odio gli indifferenti: credo come Federico Hebbel che “vivere vuol dire essere partigiani”. Non possono esistere i solamente uomini, gli estranei alla città. Chi vive veramente non può non essere cittadino, e partigiano. Indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti. L’indifferenza è il peso morto della storia. E’ la palla di piombo per il rinnovatore, è la materia inerte in cui affogano spesso gli entusiasmi più splendenti, è la palude che circonda la vecchia città e la difende meglio delle mura più salde, meglio dei petti dei suoi guerrieri, perché inghiottisce nei suoi gorghi limosi gli assalitori, e li decima e li scoraggia e qualche volta li fa desistere dall’impresa “eroica”. L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. ".......

..... continua qui  

 

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