Tai chi e libri

Presentazione de "Lo zirlo del Tordo"

Cari amici,

volevo avvisarvi che Martedì 17 Marzo alle ore 21.00 su Radio Italia 1 FM 92.700 (solo per Piemonte),  presenterò alla trasmissione " Dimensione Autore" condotta da Giorgio Milanese e Laura Scaramozzino, il mio ultimo romanzo "Lo zirlo del Tordo"

Discussioni di politica...

...non so se avete notato che quando si discute di politica si finisce inevitabilmente per dissentire anche con chi la pensa esattamente come noi. E' un discorso così ampio e così ampiamente corrotto dalla natura umana che ogni tentativo di congelare un principio o di estrapolare da un personaggio delle caratteristiche ben precise è destinato inesorabilmente a fallire. Il mercato, luogo d'elezione della politica, è caratterizzato da bottegai di ogni genere. Ognuno di essi cerca di vendere la propria merce, di svuotare il banchetto il più presto possibile: la loro mercanzia è sempre la migliore, la più conveniente! Almeno lì, però, sei abbastanza sicuro che se acquisti un'arancia, una volta arrivato a casa troverai sotto la buccia un frutto costituito da spicchi con un colore oscillante dal giallo al rosso. In politica neanche questo, compri un'arancia e arrivato a casa sotto la buccia trovi della mollica di pane...

Bagna càuda che passione...

Oggi parlerò di uno dei piatti che preferisco: la famigerata bagna càuda.

Si tratta di un'autentica bontà della cucina piemontese.  E' un piatto a base di aglio, olio d'oliva e acciughe salate.  Un piatto di origine contadina ideato nel medioevo per festeggiare la spillataura del vino nuovo. Va consumata intingendovi verdure di stagione  come cardi, patate bollite, cipolle cotte, peperoni crudi o al forno, topinambur e tante altre. 

E' una ghiotta delizia, naturale, sana e dai benefici effetti sulla salute.

Si cucina più o meno così:

Ingredienti: una testa d'aglio per persona; 5 acciughe per commensale; 1/2 litro di latte; olio a volontà

Pelare l'aglio e metterlo a cuocere con il latte per 20 minuti. Estrarre l'anima dell' aglio una volta che è stato intenerito. Buttare via il latte di cottura e schiacciare l'aglio mettendolo in una pentola di terracotta e aggiungendo olio. Procedere alla cottura a fuoco medio e quindi aggiungere le acciughe e altro olio. Una volta che la salsa è pronta può essere servita in fujot di terracotta in modo che si mantenga sempre calda. Da qui in poi si può intingere liberamente le verdure a proprio piacimento o anche il pane fresco.

Consumare questo piatto comporta notevoli conseguenze sulle relazioni sociali, ma se teniamo conto che le persone che a noi interessano non se ne cureranno e che invece faremo fuggire tutti i cani dolciastri e importuni che ci circondano si può concludere che andrebbe mangiata almeno 2 volte a settimana

SCHIAVI DENTRO???

Sapete che a 41 anni suonati mi stupisco ancora di quanto l'uomo sia animale da gregge? Sembra che la maggioparte delle persone si ritengano meritevoli solo se qualcuno gerarchicamente al di sopra di loro gli da una pacca sulle spalle e li incipria con qualche ossequio di blando valore. O ancor meglio se qualcuno fa credere loro di rivestire una posizione di responsabilità. Cosa vuol dire responsabilità? ognuno di noi è responsabile di se stesso, ma la maggiorparte degli esseri umani non riesce neanche a far questo figuriamoci a dirigere gli altri . Vedo uomini che hanno passato la cinquantina, in difficoltà ad affrontare qualsiasi piccolo intoppo, incapaci di tirar fuori gli attributi al di fuori dell'ambiente ovattato in cui grazie a una posizione predeterminata possono farsi valere. Incapaci di affrontare chiunque non sia stato subordinato a loro da un ben preciso ordine gerarchico. Pare che il valore si misuri sulla base delle attribuzioni meritorie di qualche sconosciuto papabile provenuto da chissà quale cordata di amici degli amici, oppure dal numero delle persone che sono state affidate ad un determinato mister X quando poi lo stesso signore non sa neanche quale lavoro stiano svolgendo.

Un uomo degno di questo nome se ne infischia altamente di tutte queste etichette, di questi paraventi colmi d'albagia. Sa di valere semplicemente perchè lo ha provato a se stesso e non gli importa nulla di essere salameleccato dalle pecorelle smarrite.

E allora, forse ingenuamente, mi chiedo: a cosa serve ostentare cariche e titoli se alla fine, al di fuori di quella cornice fittizia, si rimane dei pavidi poppanti? 

L'INVIDIA QUESTO DEMONE DISPETTOSO...

Ieri ho avuto un'ennesimo contatto con questo grande nemico dell'uomo: l'invidia. Ho sentito l'acidità invasiva e persistente della sua malsana azione. L'ho toccata così da vicino che ho potuto saggiarne la natura corrosiva e maligna. Grazie però alla reiterata esposizione a questo sole maligno, la mia abbronzatura mi ha preservato dalle scottature che avrebbe potuto provocare. Il tutto è scaturito durante un pranzo con famigliari e "amici?". Come ben sapete al desco di questi incontri si radunano tutte le specie animali che compongono le ramificazioni della casata.

Tutto è nato dal pensiero di regalare copia di un mio libro al proprietario del ristorante. Ben sapendo di essere sorvegliato a vista da una serie di triviali elementi ho consegnato il volume e ho scatenato (volutamente) una passerella di bassi istinti, una processione di zotiche inclinazioni. Come nelle rappresentazioni vignettistiche più caricaturali i soggetti in esame si sono cimentati in un'autentica operetta del livore. D'improvviso sono scaturite una serie di ripicche verbali ai danni di una persona a me molto vicina che inizialmente non riusciva a spiegarsene la ragione. A poco a poco, aiutata da un mio suggerimento ha realizzato ciò che era successo e il suo stupore si è trasformato in divertimento. Quanto sono ridicoli gli invidiosi! Sapessero quanta ilarità suscitano e quanto veleno si inoculano nelle vene forse badarebbero più ad accontentarsi di se stessi e a coltivare i loro talenti...sempre che ne posseggano qualcuno...