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emozioni

dell'anima

 

 

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Aure 

Post n°431 pubblicato il 03 Settembre 2008 da lightdew



foto di  Monica Bulaj






Aure di Luce

lontana

avvicinano

nel calore del Mistero


Aure

d'Amore


seguendo ore elette

sacralità

ondeggiano all'unisono


ritmi e luoghi

si accavallano nel Tempo

attraversando corpi


nel Libro

unico

lo scritto permane



lightdew










Propongo di seguito un'intervista all'artista fatta da Sara Sigona


Come mai il titolo Aure?


Per definire in meglio quello che non è definibile, altrimenti non
saprei quale parola usare. È una citazione di Elémire Zolla, piena di
riconoscenza e di amore verso i suoi testi, grande esempio di un
pensiero, capace di collegare le cose nel suo stesso universo senza
creare sincretismi. Aure è qualcosa completamente inafferrabile, a cui
è difficile dare una spiegazione, una definizione, è una sensazione e,
siccome sono una fotografa, la mia sensibilità passa attraverso lo
sguardo e prende forma. Questa prima intuizione di accostamento tra le
realtà fotografate è venuta dalla forma della luce, dal colore, dai
riverberi, anche dall’estetica pura che porta con sé l’immagine; è già,
a mio avviso personale, un segreto che talvolta non si nota, ma che
spiega tante cose. Questi sono luoghi che non si incontrano, non si
vuole trovare una sintesi o una prova di un approccio sincretista del
tipo “ci assomigliamo tutti”, non è quello lo scopo. L’obiettivo è
ridare dignità a ogni realtà, trovando qualcosa che appunto
inafferrabile, sveli quello che può dire l’inconscio su di noi.

In realtà questi sono luoghi di sincretismo puro e non immaginari, come
nel caso dei tartari bielorussi che convivono con straordinaria
leggerezza assorbendo la fede altrui …il canto polifonico degli
ortodossi, la preghiera degli ebrei, sfidando il più grande tabù
musulmano che vieta di toccare con la scrittura sacra la terra. Sono
casi estremi. Però in ogni luogo che comunica qualcosa, come una
persona che guarda e che si sofferma sul visibile, emerge ciò che si
somiglia. In realtà le scelte che individuano le somiglianze arrivano
dopo, perché nel fotografare non vado a cercare nessuna somiglianza, io
le scopro guardando le mie foto. Cerco cosa mi piace al momento,
qualcosa di bello poi quello che si assomiglia, nello scoprirlo, mi
stupisce.
 

Lontano da ogni sincretismo,
sembra che le foto propongano un terreno trasversale dell’inconscio
legato al sacro dove si disvela il rapporto in cui il sé tende
all’assoluto. Lei è d’accordo?


Questo in modo più assoluto è leggibile nelle forme estreme del
monoteismo, che sono forme di passaggio, dove ognuna ha creato una
propria mistica individuale, capace di far parlare solo l’esperienza
personale. La somiglianza passa tantissimi strati legati sempre al
corpo ...con lo straordinario meccanismo della preghiera, con l’uso
degli spazi, con l’uso del canto e della voce. Non a caso la mistica
musulmana, per prima cosa, condanna, in nome di un’idea di purezza
dell’Islam, l’uso del corpo, perseguitando il sufismo nelle forme più
violente. Nel facilismo, la forma più sublime dell’ebraismo, senza
rinunciare al libro come punto di partenza e di arrivo, si dava spazio
all’espressione del corpo che svela una potenza oltre la parola anche
usata, come fanno i sufi ripetendola e andando oltre il senso. Ma qui

ci spingiamo verso Buddha dove l’arcaicità del corpo non è legato al
verbo dell’unico Dio.

 

Che significa la sua frase “ci sono luoghi e momenti in cui il sacro rompe i confini”?

Entriamo nel terreno che non è più definibile, perché la sacralità ha i
suoi valichi invalicabili. I luoghi in cui si esprime il sacro tra gli
ebrei ortodossi è luogo invalicabile, il luogo dove si esprime la
straordinaria e passionale devozione dei sufi anche questo è
invalicabile e persino là dove tutto si apre e  svela il suo archetipo
ci si avvicina, proprio in quel momento, solamente all’uomo, a quello
che noi siamo, al nostro corpo e ai nostri bisogni. È un paradosso, ma
la religione è un grande paradosso!


foto di Monica Bulaj










musica    Israel    Sarit Hadad


 
 
 
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