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Recensione di un compleanno

Post n°1203 pubblicato il 12 Maggio 2014 da lightdew
 

Vivi momento per momento, muori al passato, non proiettare alcun futuro

godi il silenzio, la gioia,la bellezza di questo momento.


Osho Rajeneesh


 

foto lightdew

 

 

Orietta me lo ha chiesto: Ci sarà qualcuno che recensirà il tuo compleanno?

A questa domanda sorrido. No Orietta, del resto se non lo faccio io chi potrebbe davvero farlo?

I festeggiamenti sono iniziati venerdi, con la sistemazione di Eli dai nonni e il viaggio verso il veneto dove una risonanza viene concessa in tempi brevi rispetto alla regione d'origine, perchè se è pur vero che da mesi faccio finta di nulla sperando che passi, il dolore alla schiena dimostra tutti gli anni e gli incidenti subiti, e sotto la spinta del peso, non smette proprio di farsi sentire.

A Quarto d'Altino siamo arrivati per tempo e di fronte all'ambulatorio radiologico siamo rimasti a bocca aperta. Ma è davvero questo? mi ha chiesto mio marito, sbigottito. In zona industriale, un capannone portava la dicitura che cercavamo, ma considerato che noi eravamo convinti di recarci presso una struttura ospedaliera, lo stupore dopo tanta strada ci ha portato un pochino di sconforto. L'ingresso in sala raggi è avvenuta prima del previsto e la preparazione all'ingresso è stata degna di un centro benessere con tanto di pantofoline usa e getta in carta e kimono blu, ma la macchina che mi aspettava era strettissima. Nel preciso momento nel quale sono entrata mi sono sentita mancare il fiato, ma ho resistito, con estrema difficoltà visto che anche la temperatura saliva minuto dopo minuto.

Ho dovuto aspettare più di mezz'ora affinchè il mio organismo mi permetesse di lasciare la struttura in quanto la sensazione mai provata prima era quella di un non ben definito bollore interno.

A Gorizia siamo arrivati prima del previsto, così dopo una passeggiata nella nuova zona pedonale, siamo andati a cena da Gianni, rinomato per le sue porzioni e i suoi prezzi. Abbiamo deliziato il palato con dei gamberoni alla griglia e un'insalata, per poi recarci al teatro Verdi a sentire uno dei più grandi musicisti della musica moderna, Massimo Bubola.

Mi ha regalato il suo ultimo disco, Il testamento del capitano, con tanto di autografo nero su nero che in controluce si vede bene, e rientrando a casa ho proposto un brindisi all'ora esatta della mia nascita.

All'una passata ero in Viale con mio marito a brindare con uno Spritz Aperol, ed a ricevere il suo bellissimo regalo.

Quella notte siamo andati a letto tardissimo, ma in compenso, alle sette e tre quarti del mattino ci ha svegliato lo scampanellio della porta di casa.

Ma chi xe xhe rompi a stà ora de mattina? Sicuro la tua amica!

Infatti era lei, l'amica di sempre, a portarmi un cuscino con sopra una foto stampata di noi ragazzine. Abbracciandola mi sono commossa ed ho pianto. Lei, fuori di testa come me, con un carattere impossibile come il mio, ma anche amorevole e presente nonostante tutto negli anni, nei tantissimi anni che ci hanno viste insieme partecipi e protagoniste di mille avventure.

Dopo mezz'ora che se n'è andata, il campanello riprende a suonare; la zia che è stata una seconda mamma, con un mazzo di fiori, e poi i miei genitori con Eli.

Una colazione improvvisata ma bellissima, in terrazzo, a guardare il mare, e il telefono che non smetteva di suonare, finchè la notizia ferale di un malessere di mia suocera ci ha portati da lei per gran parte della giornata, poi ho portato mia figlia a una festa bimbi e quando ci siamo ritrovati tutti e tre, di sera, ho voluto andare al mare.

A Duino ho salutato Laura, perchè mi sembrava doveroso coronare la giornata con una presa di coscienza, e poi al mare ad aspettare il tramonto, prima sotto il castello, poi ai Filtri.

A casa, abbracciata a mia figlia che voleva vedere Sissi, mi sono addormentata sul divano, beata.

Ho ricevuto un'enormità di auguri via telefono, sms, fb, mail. Ho ricevuto fiori e regali, anche attraverso l'utilizzo delle poste e dei corrieri. Non ho avuto una torta, del resto sono in dieta, e così non ho soffiato sulle candeline, chissà poi se sarei riuscita a spegnerne così tante.

Domenica la festa si è prolungata con quella della mamma, ma del resto il razzo portapenne creato a scuola con il rotolo della carta igienica io l'avevo già ricevuto il giorno prima, insieme al biglietto che riportava la scritta: sei la mamma migliore. Una scritta che mi ha portato a pensare moltissimo, perchè credo che spesso l'amore più grande si dimostri lasciando andare ad una sorte migliore di quella che potremmo offrire noi, e quindi va da sè che la mamma migliore di Eli non sono io.


Domenica ho fatto visita a mia madre di sera, ma di mattina ho preparato bomboniere insieme a Giulia, l'amica di questi giorni. Con lei ho provato un'emozione dimenticata, ovvero il piacere di passare dei momenti insieme, legate dal lavoro manuale e dalle chiacchere leggere. Un piacere dimenticato ed apprezzato come un dono.

Oggi con lei affronteremo un viaggio che ci porterà Vicino e Lontano.

La festa in fondo non finisce mai

 

 

da I meravigliosi cinquant'anni di Lightdew

 

 

 

 
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