L'uomo ha scoperto la bomba atomica, però
nessun topo al mondo costruirebbe una trappola per topi.
Albert Einstein
IO
La notte chiedo chi sono
sono la sua insonne intimità,
profonda e oscura,
sono la sua voce ribelle.
Velo la mia realtà con il silenzio
e avvolgo il mio cuore nel dubbio.
E triste fisso lo sguardo
mentre i secoli mi chiedono
chi sono
Nazik al-Mala'ika
Messaggi del 05/09/2015
Post n°1210 pubblicato il 05 Settembre 2015 da lightdew
Sabbioncello, estate 2015 foto Lightdew
Nostra Signora degli Angeli ti ringraziamo per i frutti della terra, noi così lontani e così vicini, uniti gli uni agli altri da sempre e per sempre. Amen
Lungo il viaggio rimango incantata dalla visione delle baie lungo la costa dalmata e quando un campeggio ci appare sotto la strada, chiedo a mio marito di ritornare sui suoi passi. Visto dalla strada il mare è troppo vicino al rumore del traffico, ma dalla spiaggia tutto il resto sparisce e rimane l'incanto dell'acqua limpida che ci accoglie. Anche l'accoglienza del gestore del campeggio ci stupisce non poco, quando al nostro richieder di un negozio vicino che non c'è, ci offre gratuitamente il suo pane. Ci fermiamo anche la notte con l'intenzione di ripartire la mattina seguente, ma proseguiremo il viaggio appena di sera, tale il piacere del soggiornare in quel luogo.
L'intenzione era quella di fermarci a Ragusa per una visita serale con una temperatura fresca, ma alla fine perdiamo solo tempo alla ricerca di un posteggio. I camperisti non sono ospiti desiderati in quel di Dubrovnik e il divieto di posteggio per i camper è presente in tutto il territorio. Chiunque fosse interpellato da noi in merito alla possibilità di fermarci, ci indirizzava in un un unico campeggio fuori dalla città, caro e con servizi non a livello del suo prezzo. Il fastidio per questo atteggiamento e per queste indicazioni dirette in un'unica direzione ha fatto si che proseguissimo il viaggio. La visione di Ragusa, la storia vissuta dai nostri antenati e il dramma del vivere la storia attuale che imperterrita ripete errori, mi ha aperto ferite nel cuore che neppure il pensiero di poter ritornarci al rientro, hanno placato il dolore della insofferenza e prepotenza umana.
Arriviamo in Montenegro all'imbrunire e dopo aver passato una frontiera con controllo di documenti e merci che ci riportano indietro negli anni e nei ricordi, entriamo in un territorio di monti e boschi, boschi e monti, che al sorger della sera danno chiaramente il senso al nome del territorio. Il primo campeggio che troviamo sulla nostra strada è a Castelnuovo di Cattaro; è diviso dal mare dal passaggio della strada, e si trova in mezzo ad un bosco. Di poche pretese e di basso costo, è gestito da un gentilissimo signore che ci accoglie parlando un perfetto italiano. Parlando con lui mi racconta della sua giovinezza, dei suoi trascorsi d'atleta e della sua scuola italiana, della quale non ha dimenticato nulla.
Scopriremo al rientro a casa che quel luogo ha dato i natali a un Padre a noi molto caro, e forse anche per questo motivo ci fermeremo più del previsto.
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