Creato da lilith_0404 il 20/02/2005

A Room of One's Own

This is my letter to the world, That never wrote to me, The simple news that Nature told, With tender majesty. Her message is committed To hands I cannot see; For love of her, sweet countrymen, Judge tenderly of me!

 

 

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La lezione della storia

Post n°190 pubblicato il 12 Marzo 2007 da lilith_0404
 

immagine“Se non ti avessi ‘imparata’ appena un po' potrei anche pensare che questa marcia, voi donne, aspiriate a farla da sole.”

Così mi scrive Upmarine nei commenti al post precedente e se il primo impulso è stato di rispondere, come ho fatto, che da parte mia non c’è mai stata questa intenzione di ‘escludere’ gli uomini dalla vita delle donne, sorprendendomi che qualcuno potesse ipotizzare una intenzione simile,  riflettendo con più calma sulla cosa, mi sono resa conto che ciò che Upmarine teme  in realtà è esattamente quello che è accaduto all’umanità negli ultimi tre o quattromila anni, solo che a voler marciare da soli non erano le donne ma gli uomini.

Senza voler risalire ad epoche troppo remote, e limitando l’analisi a fatti abbastanza vicini nel tempo, la conquista dei diritti civili che a partire dalla rivoluzione francese ha portato alle moderne forme di democrazia, è stata sempre solo una conquista degli uomini per gli uomini, e le donne han sempre dovuto combattere una battaglia separata, contro i loro stessi compagni per ottenere che tali diritti venissero riconosciuti anche a loro.

La Dichiarazione dei diritti dell’uomo del 1789 si chiama così, non perché si riferisca all’uomo in quanto ‘essere umano’, ma per il fatto che si riferisce all’uomo in quanto ‘maschio’ della specie umana. Tant’è che le donne han dovuto promulgarne un’altra, due anni dopo, nel 1791. 

Il diritto di voto è stato ottenuto un po’ in tutta Europa nell’ottocento, ma è stata una conquista degli uomini  solo per gli uomini, e alle donne è stato esteso solo in epoche recentissime: in molti paesi europei, compresa l’Italia , solo nel secondo dopoguerra; e una donna venne chiamata per la prima volta a far parte di un ministero, quello del lavoro, in Francia,  solo nel 1920.

L’accesso  all’istruzione, che per gli uomini esiste da sempre, per le donne è talmente recente che si conosce nome e cognome della  prima donna al mondo che è riuscita a laurearsi: fu Elena Lucrezia Cornaro, nella seconda metà del secolo XVII,  in Italia ( ma da quanti secoli esistevano le università per gli uomini?). E nella evoluta Inghilterra solo nella seconda metà del  XIX secolo, precisamente nel 1870, si ebbero le prime due donne laureate in medicina.

“Sono convinto che sarebbe un bell'augurio da fare a tutta l'umanità quello di un mondo in cui uomini, donne, bambini ed ogni altro essere vivente marciassero tutti insieme verso un futuro migliore”, scrive Upmarine.

Ne sono convinta anche io, ma é agli uomini che bisogna dirlo.

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I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
>> E le pedone? su elaborando
Ricevuto in data 15/03/07 @ 07:00
Suona male il titolo. Il mio orecchio è abituato al termine "pedoni", ma "pedone" come plurale fe...

 
Commenti al Post:
marea14
marea14 il 12/03/07 alle 14:40 via WEB
Sottoscrivo tutto, parola per parola ...
 
 
lilith_0404
lilith_0404 il 14/03/07 alle 08:47 via WEB
Sono dati di fatto... :-)
 
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 12/03/07 alle 23:09 via WEB
Per stessa ammissione di mr. Up, egli è piu' portato per la scienza e tecnica che per la letteratura, che si porta al traino la storia...:)) , bè, piu' chiaro di così Lil, non poteva essere scritto..
 
 
lilith_0404
lilith_0404 il 14/03/07 alle 08:49 via WEB
neppure io sono una esperta di storia, ma forse é il fatto che la cosa mi tocca da vicino, e quindi attira un po' di più la mia attenzione... :-)
 
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 13/03/07 alle 07:23 via WEB
Come scrivi tu, Lilith, senza voler risalire a epoche troppo remote, quando io mi iscrissi all'università era normale sentirmi chiedere se poi sarei andata a insegnare. Altrettanto normale lo stupore di fronte al mio rifiuto: non mi sentivo portata, in fondo non mi interessava l'insegnamento. Poco importa, mi si diceva; l'insegnamento era l'unica professione davvero indicata per le donne, perchè consentiva loro di non trascurare il loro dovere primario: accudire i figli. In fondo, credo che stiamo parlando di poco più di vent'anni fa.
 
 
lilith_0404
lilith_0404 il 14/03/07 alle 09:03 via WEB
i discorsi che sentivo io in casa erano del tipo:'' non val la pena di far studiare una ragazza, poi si sposa, son soldi buttati..''. E infatti, prorpio la conciliazione tra ruolo familiare (=maternità) e ruolo professionale é stato sempre il passaggio più difficile da superare, quello su cui molte carriere si sono infrante e molte altre si sono arenate... c'é voluto tempo, e ancora ce ne vuole, perché il modo di lavorare prendesse la maternità come una variabile e non come un ostacolo... Io poi non mi sono sposata, e il problema l'ho eliminato all'origine :-)
 
upmarine
upmarine il 13/03/07 alle 11:50 via WEB
Beh, mi meraviglio della mia giornalista preferita. La tua recensione ha riportato parzialmente le mei due citazioni.
"... marciassero tutti insieme verso un futuro migliore, senza prevaricazioni."
"... Nessuna lotta di rivalsa per contraccambiare una condizione di buio a cui la donna è stata relegata per secoli. In alternativa resta l'opzione di "marcire" tutti separatamente."
Mi pare che i miei timori siano più motivati da ipotesi di lotte di rivalsa che non da una tradizione storica. So bene che i danni sono stati provocati da uomini. Esprimevo giusto l'augurio che non si tramuti in un ribaltamento delle parti. Essendo uomo non vorrei ritrovarmi nei vostri panni. ;-)
Nonostante le innocenti omissioni sono orgoglioso di avere tanto credito nel tuo blog. Spero non solo negativo! Buona giornata.
 
 
lilith_0404
lilith_0404 il 14/03/07 alle 09:15 via WEB
:-) Se ti contraddico é solo perché mi piace il confronto dialettico, trovo che sia un modo di verificare la bontà delle mie idee, metterle a confronto con quelle di chi la pensa in modo diverso da me, e un modo anche di vedere aspetti che da sola non sarei riuscita a mettere a fuoco. Perciò, il credito di cui godi, non direi che é un 'credito negativo', ma un 'credito' e basta. Il tuo commento é stato lo spunto per la mia riflessione, e per questo l'ho citato, é stato un po' il capo di un filo di arianna seguendo il quale sono arrivata a formulare il post...non era mia intenzione 'distorcere' il tuo pensiero, che per altro ciascuno può leggere nella sua formulazione originale solo cliccando sul link... :-) ciao, buona giornata.
 
carpediem56maestral0
carpediem56maestral0 il 14/03/07 alle 20:39 via WEB
Tutto ben scritto e ben meditato...oltretutto, quello che abbiamo faticosamente conquistato, con la nostra marcia separata a forza, in quanto i "nostri" uomini erano un bel pò avanti nel cammino, è sempre così fragile e sembra così a rischio..... :-)
 
 
lilith_0404
lilith_0404 il 16/03/07 alle 14:40 via WEB
hai ragione, anche io ho spesso la sensazione che basterebbe davvero poco perché le cose tornassero ad essere come erano... e soprattutto mi rendo conto che questa strada imboccata non é affatto più facile della precedente... anzi, a volte proprio la stanchezza può far sorgere la tentazione di tornare indietro...
 
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