Creato da lillysorriso il 13/06/2008

Vivere per amare

Riflessioni e pensieri sparsi di una piccola anima

 

 

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Post n°1130 pubblicato il 25 Luglio 2009 da lillysorriso

SATANA E LA SUA STRATEGIA

Chi ha visto il film della Passione di Cristo, si ricorderà che mentre flagellano Gesù, si vede un demonio con un bambino piccolino, (anch’esso un demonio), che guarda Gesù e sorride. Ebbene, sappiate che oggi non è più un bebé, ma un genio malefico, enorme e perverso, che tiene schiava molta gente, con i piaceri della carne, con la magia, con teologie errate, come per esempio quelle che affermano che il demonio non esiste. Immaginate l’astuzia del demonio, che nega se stesso! Ci fa credere che non esiste, per poter agire indisturbato! Sì, guida l’istruzione degli uomini per farci credere di non esistere, e così portarci alla distruzione. Trova modo di confondere perfino coloro che credono in Dio; quando ci sono apparizioni vere, per esempio, fa credere che siano false. Confonde il popolo in mille e una maniera, approfittando del lato debole di ciascuno. Molti cattolici, credenti e praticanti, vanno a Messa e dal mago allo stesso tempo. Perché il maligno ci fa credere che non c’è niente di male, e che in Cielo ci andiamo lo stesso, perché la magia non la usiamo mica per fare del male a qualcuno! Il demonio guida, usa e dirige tutto ciò con una strategia molto ben preparata. Sappiate dunque che, quando ci rivolgiamo alla magia, non importa per fare cosa, la bestia c’imprime il suo sigillo. Quando andiamo da qualche mago, o cartomante, o indovino, o astrologo, o da chi evoca gli spiriti, in tutti questi luoghi il demonio ci pone il suo sigillo, il suo timbro.

Io mi trovai in uno di questi posti quando andai con un’amica, che mi portò da una maga per consultarla, per indovinare il mio futuro: lì fui marcata dalla bestia. Il maligno mi pose il suo sigillo. La cosa peggiore fu che, a partire da quel giorno, in cui attraverso quella signora ricevetti il timbro del male, cominciai ad avere disturbi: agitazione notturna, incubi, angosce, paure, e persino un profondo desiderio di suicidio! Non capivo il perché di questi desideri! Piangevo, mi sentivo infelice, e mai più mi sentii in pace. Pregavo, ma sentivo il Signore lontano da me: mai più avvertii quella vicinanza con Lui, che invece avevo quand'ero piccola. Pregare mi costava sempre di più, mi era ogni volta più difficile. Per forza! Avevo aperto le porte alla bestia, e il maligno era entrato con forza nella mia vita.

LE MENZOGNE E LA PRIMA CONFESSIONE MAL FATTA

Quand’ ero ancora piccolina, imparai purtroppo che, per evitare i castighi di mia madre, piuttosto severi, le bugie erano perfette: così cominciai ad andare con “il padre della menzogna”, mi alleai con lui, e diventai tanto bugiarda che, nella misura in cui crescevano i miei peccati, aumentava anche la grandezza delle bugie… Sapevo, per esempio, che mia madre aveva un grande rispetto per il Signore. Per lei, il nome del Signore era sacro, era santissimo, perciò pensai d’avere l’arma perfetta! Le dicevo: “Mamma, per Cristo bello, giuro che non ho fatto questo!”. In questo modo riuscii finalmente ad evitare i castighi. Con le mie bugie, mettevo il Nome Santissimo di Cristo nella mia spazzatura, nelle mie cattiverie, nella mia immondizia, riempiendomi di tanto sudiciume e di tanti peccati… Imparai che le parole se le porta via il vento, e quando mia madre insisteva molto, dicevo: “Mamma, ascolta! Mi colpisca un fulmine se quello che dico è una bugia!”. Queste parole le usai molte volte… E vedete! Trascorse parecchio tempo, ma davvero finì per cadermi un fulmine addosso! E se ora sono qui, è solo per la Misericordia di Dio.

Un giorno, la mia amica Estela mi disse: “Ma guarda un po’, tu hai già 13 anni e ancora non hai perso la verginità?!”. Io la guardai spaventata! Come sarebbe…? Cosa vuol dire con quella frase?!

Mia madre mi parlava sempre sull’importanza della verginità, diceva che si trattava dell’anello del Matrimonio con il Signore. Ma la mia amica, con aria di superiorità, mi disse: “Mia madre, appena mi sono comparse le mestruazioni, mi ha portato dal ginecologo, e ora prendo la pillola!”. Io nemmeno sapevo cosa fosse, a quel tempo! Allora lei mi spiegò che si trattava di pillole contraccettive per non avere gravidanze, e aggiunse che già aveva dormito col cugino, con l’amico, con questo e con quello… Una lista enorme! Affermava che era una cosa bellissima! Le mie amiche mi dicevano: “Davvero non sai niente?”. Poiché rispondevo di no, mi promisero di portarmi in un posto dove tutte avevano imparato. Io rimasi preoccupata: sapevo dove mi avrebbero portato! Cominciò ad affacciarsi un mondo nuovo per me; nuovo e completamente sconosciuto.

Mi portarono in un cinema, piuttosto brutto, che stava in centro, a vedere un film pornografico. Immaginate voi lo spavento?! Una bambina di 13 anni, che al tempo non aveva nemmeno la televisione in casa! Figuratevi cosa fu vedere un tale film! Quasi morii di spavento! Mi sembrava d’essere all’inferno! Avrei voluto fuggire di corsa, da lì… Non lo feci, per vergogna  delle mie amiche… Ma avrei tanto voluto uscire da lì, ero spaventatissima!

In quello stesso giorno andai a Messa con mia madre. Ero così spaventata, che volli confessarmi. Lei restò davanti al tabernacolo a pregare. Nel confessarmi, dissi i miei soliti peccati: che non avevo fatto i miei doveri a casa, a scuola, che ero stata disobbediente… Questi erano più o meno i miei peccati abituali. Mi confessavo sempre dallo stesso sacerdote, perciò conosceva più o meno già le mie mancanze; ma quel giorno, dissi anche che ero andata al cinema di nascosto da mia madre. Il sacerdote, sorpreso, quasi gridò: “Di nascosto da chi?! Dove sei andata?!”. Avvilita, guardai verso mia madre e vidi che era tranquilla, al suo posto… Per fortuna non si era accorta di niente! Figuratevi se avesse sentito…! Mi alzai dal confessionale, arrabbiata con il sacerdote, e naturalmente non dissi che genere di film avevo visto! Se solo per aver detto di essere andata al cinema di nascosto, il prete si scandalizzò tanto, figuriamoci se gli avessi detto quello che avevo visto, cosa mi avrebbe fatto…! ...Mi avrebbe picchiata?!

Fu allora che iniziò l’astuzia di satana! Infatti, da quella volta, cominciarono le mie confessioni mal fatte. Da lì in poi, selezionavo ciò che avrei detto in confessione: “Questo lo confesso, ma questo no; questo peccato lo dico al prete, quest’altro no!”…Cominciarono le mie confessioni sacrileghe! Andavo a ricevere il Signore sapendo di non aver confessato tutto! Lo ricevevo indegnamente! Il Signore mi mostrò come nella mia vita fu terribile il degrado della mia anima, come questo processo di morte spirituale fu grave… Al punto che, alla fine della vita, non credevo più al demonio, né a niente. Mi mostrò come, nell’infanzia, camminavo mano nella Mano con Dio; avevo con Lui una relazione profonda, e il peccato fece sì che io lasciassi, a poco a poco, la Sua mano. Ora il Signore mi diceva che, chi mangia e beve il Suo Corpo e il Suo Sangue, mangia e beve la sua condanna: io mangiai e bevvi la mia condanna! Vidi, nel Libro della Vita, come il demonio era disperato perché a 12 anni credevo ancora in Dio, ancora andavo all’adorazione Eucaristica con mia madre… Era terribilmente disperato, nel vedere ciò.

Quando cominciò la mia vita di peccato, il Signore mi fece sentire che stavo perdendo la pace del cuore. Iniziò una lotta con la mia coscienza, e cosa mi dicevano le mie amiche? Mi dicevano: “Che cosa?! Confessarsi?! Tu sei scema, sei fuori moda! E con chi, poi? Con questi preti, più peccatori di noi?!”. Nessuna di loro si confessava, io ero l’unica che ancora lo faceva. Cominciò una guerra tra quello che mi dicevano le amiche e quello che mi dicevano mia madre e la mia coscienza… Poco a poco, la bilancia cominciò a inclinarsi, e le mie amiche vinsero. Così decisi di non confessarmi più: non mi sarei più confessata da quei vecchi, che rimanevano scandalizzati solo per essere andata al cinema!

Vedete l’astuzia di satana! Mi allontanò dalla confessione a 13 anni. E’ un esperto, sapete? Mette idee sbagliate nella nostra mente! A 13 anni, Gloria Polo era già un cadavere vivente, nello spirito. Ma per me era importante, era motivo di orgoglio, appartenere a quel gruppetto di amiche, di bambine raffinate ed esperte… Quando abbiamo 13 anni pensiamo di sapere tutto, e che tutto quello che ha a che fare con Dio sia fuori moda, o sia idiozia. Quello che va di moda, invece, è sfruttare…

Non vi ho ancora raccontato che, quando si udì la Voce di Gesù, e i demoni uscirono da lì perché non sopportavano quella Voce, uno di loro restò. Aveva l’autorizzazione dal Signore per rimanere. Questo demonio, enorme, gridava con urla orribili: “E’ mia! E’ mia! E’ mia!”. Rimase solo lui, perché fu quello che condusse, manipolò, e con la sua strategia guidò, le mie debolezze affinché io peccassi! Fu lui che mi allontanò dalla confessione! Per questo, il Signore gli permise di rimanere accanto a me, ed ecco perché quell’orribile demonio gridava che io gli appartenevo, e mi accusava. Aveva il permesso di rimanere, perché io morii in peccato mortale! Dai 13 anni che non mi confessavo, fino allora, molte volte mi ero confessata male. Appartenevo dunque a quel demonio, e lui poteva rimanere durante il mio giudizio! Immaginate la mia vergogna, nel vedere con orrore i miei peccati così numerosi, e per di più con quella cosa orribile ad accusarmi e a dire che io ero sua! Era orribile!

Il demonio mi tirò via dalla confessione, così come mi tolse la cura e la pulizia dell’anima, perché ogni volta che peccavo, non era gratuito il peccato che commettevo.  Sul candore della mia anima, il maligno pose il suo marchio, un marchio di oscurità… E quest’anima bianca cominciò a riempirsi di tenebra. Mai ricevetti bene la Comunione: solo per la Prima Comunione feci una buona confessione. Da allora in poi, mai più: e ricevevo il mio Signore Gesù Cristo indegnamente. Quando andiamo a confessarci, dobbiamo sempre, sempre, chiedere allo Spirito Santo che c’illumini e mandi la Sua santa Luce sulle tenebre della nostra mente: perché una cosa che fa il maligno, è oscurare la nostra mente, affinché pensiamo che nulla è peccato, che tutto è bene, che non c’è bisogno di andare dal sacerdote a confessarsi, -oltretutto, loro sono più peccatori di noi-, che la confessione è fuori moda. Chiaro, era più comodo per me non confessarmi.

ABORTO DELL’AMICA

A 13 anni, la mia amica Estela rimase incinta. Quando me lo disse, le chiesi: “Ma tu non prendevi la pillola?”. “Sì -mi rispose- ma non ha funzionato!”. “ E adesso...? Come farai? Chi è il padre?”. Mi disse che non lo sapeva. Non sapeva se fosse successo in quella festa, o in quella passeggiata, o con il fidanzato!

Nel mese di giugno andò in ferie con la madre. Era già al 5° mese di gravidanza. Quando ritornò, rimasi sorpresa: non aveva un minimo di pancia, e sembrava un cadavere! Era pallidissima, e di quella bambina estroversa che si divertiva con tutto, non era rimasto niente. Ormai non era più la stessa.

Sapete, a nessuna di noi piaceva andare a Messa. Ma, essendo la nostra scuola tenuta da religiose, dovevamo andarci con loro. C’era un sacerdote anziano, che si tratteneva molto nella celebrazione, e a noi queste Messe sembravano eterne, non finivano più. Per tutta la durata della Messa, rimanevamo a giocare, a ridere, senza prestare la minima attenzione alla celebrazione… Ma un giorno arrivò un nuovo sacerdote, molto giovane e di bell’aspetto. I nostri commenti furono che un giovane così attraente era sprecato a fare il sacerdote… Ci mettemmo d’accordo per vedere chi di noi l’avrebbe conquistato! Immaginatevi un po’!

Le suore erano le prime a fare la Comunione, e subito dopo c’eravamo noi,  tutte senza esserci confessate! Ci andammo come scommessa, per vedere chi avrebbe conquistato il prete! Dovevamo sbottonarci la camicia davanti a lui, al momento in cui ci avrebbe dato la Comunione, e quella che fosse riuscita a fargli tremare la mano, sarebbe stata colei che aveva il miglior seno. Era quello il segno per capire che aveva attirato l’attenzione del sacerdote.

…Le cose diaboliche che ci faceva fare il maligno! …E noi a credere che fossero scherzi! A che punto eravamo…!

Ebbene, quando la mia amica Estela ritornò da quelle ferie, non era più la  scherzosa, giocherellona e allegra di sempre. Adesso aveva lo sguardo spento, triste, molto triste. Non voleva raccontarmi nulla; ma un giorno che mi trovavo a casa sua, mi disse, abbassandosi la gonna: “Quando mia madre seppe che ero incinta, s’infuriò tanto, ma così tanto, che mi afferrò immediatamente per mano, mi mise in macchina, e mi portò dal ginecologo. Arrivate là, disse al medico: …E’ incinta! Mi faccia il favore, mi chieda pure il prezzo che vuole, ma ho bisogno che la operi subito e mi risolva questo problema!”. La mia amica aprì l’armadio di camera sua, e vidi un fiasco di vetro, col tappo rosso, pieno di liquido… Lì dentro c’era un bambino completamente formato! Non lo dimenticherò mai! Sopra il tappo del fiasco, la scatola delle pillole anticoncezionali! Immaginatevi…

Vedete come il peccato acceca una persona malata, e una madre inferma spiritualmente, al punto da portare la figlia ad abortire, e per di più a mettere il feto in un fiasco perché mai più si dimentichi di prendere la pillola… E lasciarlo nell’armadio, così che, appena apre l’anta, veda subito quel macabro contenitore, e sopra il tappo, la scatola con le pillole! Semplicemente macabro e assurdo! E’ciò che fa il demonio, quando gli apriamo le porte con il peccato, e non ci laviamo nella confessione! Quando chiesi alla mia amica se non ne aveva sofferto, e se non fosse triste, lei mi rispose ironicamente: “E perché dovrei essere triste? Anzi, meno male che mi hanno liberato da questo problema!”.

Ma era una bugia, perché mai più tornò la stessa! Poco tempo dopo, entrò in depressione! Una depressione terribile! ...Poi cominciò a fare uso di LSD, e naturalmente, essendo io la sua migliore amica, me ne offrì, ma mi spaventai. Da una parte, mi sarebbe piaciuto provare, perché lei diceva che la droga ti fa sentire molto bene, che ti sembra di volare, di stare sulle nuvole, e tante altre meraviglie che m’invogliavano a provare… Ma non potevo! Rimasi spaventata e le dissi di no, perché certamente mi sarebbe rimasto addosso l’odore della droga; così mia madre, che aveva un odorato finissimo, mi avrebbe scoperto…e mi avrebbe ammazzata!

Fatto sta che non ci provai! Il Signore mi mostrava, ora, che non fu per paura di mia madre che non feci la prova, ma per la Grazia di Dio, perché avevo una madre che pregava, e la sua preghiera col Rosario mi sosteneva, e m’impediva di scendere tanto in basso.

Ma le mie amiche non gradirono, si misero a discutere con me, strillarono, e rimasero disgustate per il mio rifiuto… Però io non potevo, non potevo! Questa fu una delle tante grazie che ricevetti per merito di una madre piena di Dio, che pregava per me, che viveva unita al Signore.

 

 

 

 

 

 

 
 
 
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Ecco il Cuore che ha tanto amato gli uomini, che non ha risparmiato nulla fino a esaurirsi e a consumarsi per testimoniare loro il suo amore. E invece di riconoscenza non riceve dai più che ingratitudine per le irriverenze e i sacrilegi, per la freddezza e il disprezzo che hanno per me in questo sacramento di amore.

 

 

 

 

 

 

 

..Gesu è vivo!

 

Gesu è vivo!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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LAMPADA AI MIEI PASSI E' LA TUA PAROLA

 

AVE MARIA

Ave, o Maria piena di grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne
e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio,
prega per noi peccatori,
adesso, e nell’ora della nostra morte.
Amen.

 

PADRE NOSTRO

Padre nostro, che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male.
Amen.

 

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