Lisa

... e la vita è un po' più forte del tuo dirle grazie no...

Voglio esigo pretendo invoco un cambio di passo.

Lo so che dipende solo da me, eh, non mi prendo in giro.

Branko (e le stelle) mi dice che da venerdì il mio cielo prevede un cambiamento epocale, positivo naturalmente! Già, perché tra i molteplici aspetti fantastici del nuovo ufficio c'è anche il fatto che, quando vado in macchina, posso addirittura sentire l'oroscopo alla radio: sono quelle cose che fanno la differenza!!  In ogni caso, basta ciurlare nel manico: da venerdì niente più uguale sarà mai, ci credo ciecamente e ormai lo considero certo, eh, quindi che chi di dovere si organizzi!!!

Comunque parlavo del cambio di passo di cui ho assolutamente bisogno, perché ho permesso che questa situazione (che poi, ne parlo come se andassi in miniera, invece c'è solo da ringraziare!) prendesse un po' il sopravvento e mi abbattesse... certo, la sveglia alle cinque o l'ora e quaranta per arrivare in questa ridente perifericissima periferia ci mettono del loro, ma è così, non è che se mi lamento domani torno nel mio adorato ufficio: se funzionasse, non farei altro che lamentarmi nella vita, di un sacco di cose!!

E ieri sera l'amica Lolay ha dato il via al cambio di passo, sono convinta: era al concerto di Lucianino bello, beata lei, e mi ha fatto ascoltare "Sono sempre i sogni a dare forma al mondo", canzone bellissima, che mi emoziona tantissimo perché sento molto mia, e nella quale credo davvero..

E stamattina, arrivata alla sede mortenera, mi metto in fila all'ingresso, come di consueto, per sbrigare le pratiche di accesso che equivalgono, praticamente, a sconfinare in terra straniera (ogni mattina, sì, ogni - singola - mattina - che - Dio - manda - in - terra) e una delle donnine che consegnano i badge mi vede ferma lì, appoggiata al muro, in attesa che scatti l'ora X (perché noi consulenti prima delle 8 in punto non possiamo entrare!), che effettivamente scatta da cinque secondi (di orologio) ed io non me ne rendo conto e lei, di sua sponte, senza che mi metta in fila, mi chiama per cognome e mi consegna il badge, vi rendete conto??? Segno che si ricorda di me, che le faccio anche un po' pena sempre lì in fila ad aspettare di entrare, segno che questo sta diventando, mio malgrado, uno dei "miei" posti, quelli che mi appartengono, dove vado sempre e che fanno parte della mia vita... Ecco, perché, come dice qualcuno, la vita è quello che succede quando siamo occupati a pianificare altro! 

Ed io posso oppormi quanto voglio, rifiutare il pensiero, mi si può spezzare il cuore quando penso al mio adorato ufficio in centro, ma ora la mia vita è questa, e per fortuna che lo è!!

E sono soddisfazioni anche quando un collega mi chiede l'indirizzo IP ed io, pur non sapendo fino in fondo cos'è, riesco a darglielo senza alcuna fatica: poi ditemi se non è un cambio di passo questo!!!

Sarà che c'è il sole, finalmente....