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l'affermazione è incommentabile e mi trova assolutamente contrario
"...L'accumulazione delle cazzate è un segno da paralitici..."
chi vive il problema risponde dalla paralisi si può migliorare con la fisioterapia dall'imbecillità solo con tanta umiltà.
richiedi correzione necessaria laddove insiste questa idiozia

 

Messaggi di Marzo 2017

Quaresimale

Post n°539 pubblicato il 21 Marzo 2017 da isry
 
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Quaresima

quaranta giorni di deserto
Esperienza unica e devastante al contempo
Unica per la situazione di perfetto silenzio dalle cose che nel mondo di ogni oggi prendono (più o meno costantemente) il sopravvento sulle cose che potremmo ascoltare e che forse renderebbero migliore la nostra esistenza.
Devastante per le necessità quotidiane che premono per la nostra stessa esistenza in concreto.
La Quaresima principia con un gesto significativo... quello del penitente... di quello che affida tutto sé stesso al perdono
Quelli che si cospargevano di cenere erano gli stessi che si erano affidati a sè... al proprio orgoglio... individualismo... ed erano anche vincenti alle volte... ma mai vittoriosi.
Scoprono quanto affidarsi sia semplice e pericoloso al contempo e il problema non sia affidarsi... ma a chi
come per il contadino non sia arare ma la terra dove si semina
Se arriva qualcuno e vi dice di firmare un documento senza leggerne i contenuti non lo fareste... eppure per molti aspetti della vita sembriamo addirittura ansiosi di operare in tal modo.
La Quaresima ci offre una prospettiva ancor più netta... quella del silenzio dalle mille cose del quotidiano
nel deserto si odono voci nel silenzio... magari in principio si mette mano alla tasca alla ricerca del telefonino ma poi... quando ci si avvede di non averlo... iniziano i tormenti
chi mi starà cercando? mi troveranno? e se succedesse che?
il tarlo demoniaco del dubbio... pensate forse non abbia roso la mente del figlio di una donna galilea?
e se mamma si ammala? e se mi succede qualcosa? cosa farò? come potrò giungere in tempo? chi mi troverebbe?
cosa mangerò? cosa berrò?
dubbi di cui sLui stesso parla e che sono anche i nostri... e che non si spengono nel chiasso delle nostre giornate
eppure il deserto porta un vantaggio... si scoprono le clausole in piccolo di quel documento che sembrava completo.
Un poco come accade per i rapporti dove ci sentiamo sempre più alla ricerca di un centro nel quale stare per scoprire solo a fatica che al centro sta altro.
e per scoprire cosa stia al centro occorre porsi al di sopra di quei desideri e sogni di grandezza e successo che non sono i nostri ma dei quali veniamo nutriti ogni giorno tanto da sentirne la fame qualora manchino.

Successo... fama... gloria...ma anche solo il semplice riconoscimento di quel che ci distingue... la fame di appagamento individuale che è il primo dei tentativi per sviarci... al quale occorre rispondere con la ricerca di quelle Parole vive che conosciamo o che sono alla nostra portata.
Allora ecco che interviene il demone della paura che ci pone la domanda se ci sia chi pensa a noi... se non siamo soli in mezzo a questo oceano... e di provare non lo siamo!
e quale migliore prova esiste del fatto che siamo ancora un popolo nonostante tutto? Ci mentiranno dicendo che non esiste l'amore ma già il fatto che  esista odio rende tutto evidente come non esisterebbe il coraggio se non ci fosse la paura
Infine ci proveranno con il potere... quel "se avessi allora farei"... quel "se fossi al loro posto..." che instillano il dubbio delle altrui capacità rispetto le nostre.
Ma questa volta la risposta sembra cadere come un macigno... Ora si può... Ora si deve... perché dopo quaranta giorni cessa il diluvio di immagini e suoni che ci affogano... dopo quaranta giorni Mosè torna dal monte con le tavole e trova chi invece è caduto in quell'ultimo suggerimento fraudolento... per 40 giorni Elia vaga nel deserto fino all'Oreb dove incontra chi lo manda... per quaranta giorni a Ninive ascoltano Giona...
Si entra nei quaranta giorni in un modo e se ne esce talvolta intestarditi ma il più delle volte diversi.

Da questi giorni di deserto della condizione quotidiana... di assenza delle attenzioni che sovente percepiamo proprie quando non dovute si torna alla dimensione più umana... più fragile direbbe chi si sofferma al dolore... più savia e sincera chi si appoggia alle ideologie... personalmente credo si torni a scoprirsi bisognosi di quell'affetto genitoriale quando non pronti a tornare al Padre!

e questo lo penso in questo giorno dove appena ieri si ricordava questa figura tanto difficilmente compresa eppure alla base del diritto... il buon padre di famiglia!


tornerò a scrivere per la settimana santa... vi abbraccio tutti

un immeritevole Max

 
 
 
 
 

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Un blog di: isry
Data di creazione: 25/04/2008
 
 

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