Creato da lonegalaxy il 28/12/2007

L'Inafferrabile Sé

Oltre L'entro

 

 

Post N° 192

Post n°192 pubblicato il 30 Ottobre 2008 da lonegalaxy

Il pensare proietta l'essere nel tempo;
domani è proiezione dello ieri.
Le parole strumento del pensiero sono
simboli e rappresentano la realtà senza esserlo di fatto.
I concetti adoperano immagini che si cristallizzano
dentro ai tornaconti delle proprie memorie
a salvaguardare il noi me tu che di fatto
dividono usando le opinioni io da te e noi da voi.
I conflitti tra opinioni sono la stupidità della razza umana
mentre la vita ci scorre accanto e noi la perdiamo
nel pensarla desiderando realtà immaginate
e per questo non volute.Sentirsi importanti
e pretendere è sintomo di incompletezza
perciò si cerchi la completezza dell'essere
e non la completezza del non essere usando
le illuse qualità di una mente che non puo far altro che mentire
essendo parziale e non olistica.
Se il percepire genera pensiero quella percezione
diventa  incompleta e contradditoria
e nel pensiero vive l'idea di noi che essendo un immagine
trasforma il percepito in una descrizione.
Distruggere la descrizione avvicinerà la realtà
alimentarla significa allontanarsene.
E la realtà prima o poi arriverà per tutti
perciò che altro aspettare per incontrare se stessi
e non la descrizione del noi stessi ?

 
 
 

Post N° 193

Post n°193 pubblicato il 01 Novembre 2008 da lonegalaxy

Una bella e vivibile tristezza ,così profonda,
così malinconica ma piena di appassionata nostalgia,
rende grazia  all'intero essere che vive privo di scorie
dentro a  tutte le anime  benedicendone l'esperire del vivere.
Uomini che sanno di passare come meteore infuocate dentro ad
un piccolo oceano di passioni e di profonde sensazioni.
Cantano ,e con semplicità quasi infantile ,ingenua e
sincera, lasciano che la intensa felice tristezza dell'anima
riempia il cuore di dolcissime devastanti e distruttive
intense emozioni.Vivere e gioire assomiglia al vivere e soffrire
al punto che nella completezza del cuore possano compiersi
liberamente i voleri del tutto che ci sostiene in questo
meraviglioso e tragico viaggio nell'infinito;
che, nel finito imposto, si trasforma in una
benedizione senza tempo.

 
 
 

Post N° 194

Post n°194 pubblicato il 02 Novembre 2008 da lonegalaxy

Tante sono le facce del nostro sentire,
siamo come un televisore a cui cambiano canale
continuamente; egli cerca coerenza identità ed un giusto
equilibrio tra i programmi .La esperienza critica  insegna che
la coerenza sarebbe sancita dalla unità, mentre si vede chiaramente
che la stessa diviene utopica nel momento che si usa
la forza e la stupidità per renderla reale.
Il pollice simbolico del continuo cambio dei programmi
è la vita stessa e i suoi vissuti che la determinano ,e non si puo
assolutamente evitarlo(solo i preti ed i politici pensano sia possibile).
Di fatto la finta coerenza, governa il mondo usando dei parametri
permeati da squilibri psichici tipici di un egoismo malato
adoperando dei  sparuti miserabili neuroni dalle chiappe strette
costipati ,per confermare la coerenza della propria pochezza.
La libertà dalle  imposte coerenze morali,viceversa,
diviene sbragamento qualora
si cerchi di combatterla  spostandosi dall'altra parte
negandola e diventando stupidamente incoerenti,
rendendola  deleteria anch'essa.
Opporsi non è buona strategia , chi si oppone di fatto,
leggittima l'esistere della parte avversa dentro se stessi
dandole forza e realtà, onde continuare a perseguire la propria
strada nell'incompletezza .
E allora , non c'è nulla da poter fare ?
Esatto, non è piu tempo di fare pro o contro
è arrivato il tempo di " non fare ".
Il Non fare lo si fà , facendolo.Ma fare il non fare è sempre un fare
in fondo e allora , si faccia il fare al contrario del proprio tornaconto
scegliendo sempre strade scomode e percorsi meno compatibili
e si prendano quei vissuti rivelati come una prova della propria
schiavitù, allora si comprenderà l'inutilità di entrambe le strade
lasciandosi trasportare in quel mondo percettivo dove
si trova l'essere il quale è l'unica entità che possiediamo
essendo il vero noi prima che il tiranno del mentale prendesse
piano piano possesso della nostra psiche.
La libertà è una resa  che anulla le prigioni
e una sana austerità naturale nasce dall'essere liberi
e in quell'etere diventiamo tutto dopo aver rifiutato
ogni singola sbarra delle nostre gabbie mentali.
( se non identifico me stesso con i vari programmi che guardo
la contraddizione cessa e divento l'Etere tutto,
e da quel momento posso scegliere il canale che preferisco ,e
lo farò con un cuore tutto nuovo ,finalmente libero d'amare.

 
 
 

Post N° 195

Post n°195 pubblicato il 04 Novembre 2008 da lonegalaxy

Profonde sgorgano dal nascosto
percezioni non comuni al normal sentire.
Sormontano avvolgono abbracciano il noi
mostrando mondi nuovi e  frontiere estreme
e non si comprende di "quel udire",
se il dentro sia il fuori o il fuori il dentro,
tal che l'immensità circondi ogni respiro.

 
 
 

Post N° 196

Post n°196 pubblicato il 07 Novembre 2008 da lonegalaxy

Il silenzio, simile alla ricettività specchiante di una notte colma di stelle, in cui splende la luna piena, è riflesso al di sotto nel lago brumoso. Il volto che si staglia nel cielo è in profonda meditazione, una dea della notte che dona profondità, pace e comprensione.

Questo è un tempo estremamente prezioso. Ti sarà facile riposarti all'interno, scandagliare le profondità del tuo silenzio interiore là dove esso incontra il silenzio dell'universo. Non c'è nulla da fare, nessun luogo dove andare, e la qualità del tuo silenzio interiore permea ogni cosa che fai.

Alcune persone forse potranno sentirsi a disagio, tanto sono abituate al clamore e all'infuriare del mondo. Non preoccuparti; cerca coloro in grado di risuonare col tuo silenzio, oppure goditi la solitudine. Questo è il tempo di tornare a casa, a te stesso. La comprensione e le intuizioni che ti giungono in questi momenti si manifesteranno in seguito, in una fase più estroversa della tua vita.
 

 
 
 

Post N° 197

Post n°197 pubblicato il 09 Novembre 2008 da lonegalaxy

Ogni manifestazione umana , sia essa attiva
oppure semplicemente percettiva ;ogni pensiero ,ogni emozione
ogni sentimento , una semplice idea o convinzione,
fobie ,angosce ,paura ,e qualsiasi altra cosa osservabile negli uomini,
trae sicuramente origine dall'ombra di un anima divisa
e resa incompleta della parte che ogni umano
rifiuta di accettare della sua totalità.
La coscienza che ne consegue ,è sempre speculare
e contraria alla reale fisionomia di cio che si sia
rifiutato di incontrare dentro se stessi.
Tutto quello che odiamo  e che diciamo di amare
è  espresso dalla parte d'anima
che abbiamo deciso di sopprimere per la  codardia
del dover accettare di essere diversi da come vorremmo.
Nascondendo parti d'anima a noi stessi
siamo costretti a dargli vita riempiendo quegli spazi
inutilizzati con le immagini tratte dal mondo esterno.
Ciò che odio , è ciò che ho negato di me stesso
ciò che amo è ciò che desidero avendolo negato.
La vita nella nevrosi del mondo ideale ,è pura reazione adattiva
e quindi non assolutamente creativa.
Gioia e felicità nascono solo da una azione totale
mai da una incompleta reazione.

 
 
 

Post N° 199

Post n°199 pubblicato il 12 Novembre 2008 da lonegalaxy

Il pensare crea quell'entità che crediamo reale
e diciamo Io.Quest'io essendo frutto di immagini costruite
attorno alla negazione della realtà invero, tutto può dirsi
ma non certo reale.La realtà è tutto quello che esiste prima
dell'astrazione, e possiamo dire che un albero è un albero
anche se nessuno lo stia immaginando o pensando.
Percepire l'albero o ogni altra cosa senza costruirne l'immagine,
farà percepire la realtà dell'albero e non la sua descrizione.
Le descrizioni contengono un grosso pericolo
e cioè l'intepretrazioni personali che in qualche modo
distorgono l'albero e lo trasformano in visione soggettiva,
generando opinioni ognuna diversa da un altra con le conseguenze
immaginabili e conseguenziali.
Lo si fa con l'idea di Dio e lo si fà con l'idea del mondo in generale,
tutti hanno opinioni ma non possiedono realtà.
E nel mondo dei sogni, la morale diviene  interpretazione
personalistica dei propri tornaconti oltre che ostentazione di virtù
mistificatamente immorali.
Ognuno distorge la realtà e la trasforma in etica personale.
Tutto il conosciuto rappresenta la nostra realtà
ma purtroppo la nostra realtà è solo immaginaria
poichè venendo dal passato non incontra il presente
con gli occhi del presente.Il motivo di questa aberrazione
è determinata dalla abitudine che il cervello possiede
di incamerare i percepiti per poterli gestire con il ragionamento.
Ogni sfida chiede immediate riposte non ragionate
ma l'uomo ha imparato la via comoda di pensarci sopra
per trarne utilità , e in quel processo ecco che
l'uomo è sempre diviso dai fatti e sempre schiavo
della loro intepretazione.Se stai registrando , mentre registri
stai anche vivendo ma purtroppo l'agire è demandato al vaglio
del ragionare attraverso l'esperito immaganizzato nelle
memorie personali, questo processo che il cervello attua
separa l'uomo dal presente proiettandolo nel obsolescenza del ripetitivo
quotidiano che diviene presente solo se sia vagliato dal passato,
generando una specie di streaming percettivo che impedisce di fatto
l'incontro con l'essere che non abita nell'astratto immaginario.
La distanza tra la realtà e la descrizione è
l'ombra della inconscienza che diventa
distorsione di quella chiarezza che solo la consapevole attenzione
dei fatti può fornire.Più è grande la distanza e piu corrotta
e la risposta di ogni azione conseguente.

Ognuno di noi ha sperimentato quella strana sensazione
di rivivere una scena come se l'avessimo già vissuta prima:
il dèjà vu.Ebbene quella è la prova che nel cervello
si compiono due processi separati nel gestire il percepito.
Uno è il reale l'altro il descritto.Avvengono contemporaneamente
ma sembrano due fatti distinti solo perche noi siamo separati
dalla percezione imediata attraverso il ritardo del pensiero;
la sensazione di aver vissuto precedentemente un
avvenimento o una situazione che si sta verificando in un solo momento
ma che si propone in due tempi.Ogni tanto capita che il processo
di unificazione che prevede la soppressione della realtà
difetti per cause ics, ed ecco che si presentano alla memoria
entrambe , e naturalmente il cervello le separa nel tempo
illudendosi di averle gia vissute, mentre avvengono all'unisono.

 
 
 

Post N° 200

Post n°200 pubblicato il 16 Novembre 2008 da lonegalaxy

Siamo infelici perché siamo troppo nel sé. Cosa significa? E cosa accade con precisione, quando siamo troppo nel sé? Puoi essere nell'esistenza, oppure puoi essere nel sé - le due cose insieme non sono possibili. Essere nel sé significa essere isolati, separati. Essere nel sé significa diventare un'isola. Essere nel sé significa aver tracciato tutt'intorno una linea di confine ben precisa; significa aver fatto una distinzione tra "questo sono io" e "questo non sono io". La definizione, il confine tra "io" e "non io" è il sé - il sé isolato. La conseguenza è che ne vieni raggelato - non fluisci più. Se fluisci, il sé non può esistere. Ecco perché le persone sono praticamente diventate pezzi di ghiaccio; non hanno né calore né amore - l'amore è calore e loro hanno paura di amare. Se fossero raggiunti dal calore, inizierebbero a sciogliersi e i confini scomparirebbero. In amore i confini scompaiono e così pure nella gioia, perché la gioia non è fredda.

Osho Zen: The Path of Paradox

 
 
 

Post N° 201

Post n°201 pubblicato il 18 Novembre 2008 da lonegalaxy


Guardo il muro e sparisco.
Quel fioco riverbero che entrando
dalle persiane , lascia intuire la presenza
di interruzioni nel buio
sembra dimostrare al senso del me
che oltre il buio in vita
niente puo far compagnia piu del nulla.
Cosa significa essere in vita
forse che esiste qualche forma
di percezione oltre la differenza
e il confronto ? si puo o no
vivere senza la morte ?
esisterebbe la realtà se non ci fosse
il non esistere ? E il non esistere
esiste a causa dell'esistere
e allora , tutto è esistenza....
Dove è quel bambino ....
che resta di lui quando tutto è nulla ...
Un volto gentile , grande , un sorriso sua madre:
la voce è tenera confortante
i suoi boccoli chiamano dolcezza
le sue guance paffute evocano
carezze e biscotti con granelle di zucchero
Il tutto va compiendosi tra ricordi sbiaditi
e domani sempre piu oscuri
Nulla prima nulla dopo e nulla durante
Eppure quel brivido evoca la presenza
adesso si, di un tutto che è pura vibrazione
quel vibrare nel nulla è il succo dell'essere.

 
 
 

Post N° 202

Post n°202 pubblicato il 20 Novembre 2008 da lonegalaxy

Vivere senza ego significa vivere senza idea di se stessi.
Questa idea è tutto quello che un uomo può dire di possedere;
è tramite lei che lo scopo e i ricordi prendono corpo
a creare il senso del proprio incedere nei percorsi della vita.
Purtroppo avere idea di se impedisce il contatto
con il proprio essere così come un televisore
identificandosi con il monitor crede di essere
il programma e non il televisore stesso.
E così noi vivendo nell'immagine del pensiero
ormai schiavi di ogni illusione lasciamo che
il miraggio identificativo modifichi a tal punto la realtà
che saremo capaci di ucciderci piuttosto che
accettare la sconfitta di una nostra idea.
Un uomo non dovrebbe mai permettere che un idea
influenzi le leggi della realtà
eppure si osserva che ogni violenza di fatto
è generata da idee contrapposte e nulla altro.
Gli animali non hanno idee del loro vivere
e osservando si nota che la ferocia ,
qualora la si percepisca ,non è violenza
bensì difesa e rispetto dell'istinto di conservazione.
Sulla Terra si uccide anche per sport e per religione
ed è davvero una cosa stupida e se avessimo
il coraggio di rendercene conto immediatamente
questa assurda divisione tra miraggi
piu o meno importanti cesserebbe di esistere.

 
 
 

Post N° 203

Post n°203 pubblicato il 28 Novembre 2008 da lonegalaxy

La maggior parte delle persone rifiutano certe cose superficiali e facili; ci sono altri che vanno più avanti nel loro rifiuto , e ci sono coloro che rifiutano tutto.Rifiutare certe cose è relativamente facile:la chiesa e le sue divinità, l'autorità e il potere di coloro che lo detengono, l'uomo politico e i suoi metodi , e così via.
Si può andare abbastanza lontano nel rifiuto di cose che apparentemente contano : le relazioni ,le assurdità del vivere sociale,il concetto di bellezza come è stato fissato dai critici, e le teorie delle persone che dicono di sapere.
Si possono rifiutare tutte queste cose e rimanere soli,soli non nel senso dell'isolamento e della frustrazione, ma soli perchè si è visto il significato di tutto questo e ci si è allontanati naturalmente e senza alcun senso di superiorità.Sono cose finite , morte e non si torna indietro a ricercarle.Ma andare fino in fondo al rifiuto è tutta un altra cosa ,l'essenza del rifiuto è la libertà dell'autonomia.Soltanto pochi vanno tanto lontano ,demolendo ogni rifugio,ogni formula, ogni idea, ogni simbolo,per trovarsi nudi, incombusti e chiari.Ma in che modo è necessario rifiutare : rifiutare senza uno scopo,rifiutare senza l'amarezza dell'esperienza e la speranza della conoscenza.
Rifiutare è rimanere soli, senza un domani , senza un futuro .La furia del rifiuto lascia nudi .
Restare soli senza affidarsi ad alcun programma di azione, ad alcuna linea di comportamento, ad alcuna esperienza, è essenziale, poichè questa autonomia libera la coscienza dalla schiavitù del tempo.Ogni forma di influenza viene compresa e rifiutata , il che taglia i ponti del pensiero col tempo.Il rifiuto del tempo è l'essenza dell'eternità.
Rifiutare la conoscenza , l'esperienza , il noto, significa aprire le porte all'ignoto .Il rifiuto è esplosivo : non è una faccenda di intelletto, di idee,qualcosa con cui può giocare il cervello.Nello stesso atto del rifiuto c'è una energia , l'energia della comprensione : e questa energia non è obbediente , non è addomesticabile con la paura e la convenienza .Il rifiuto è distruttivo ; ignora le conseguenze ; non è una reazione, non è l'opposto dell'asserzione.Asserire che c'è o che non c'è significa continuare nella reazione, e la reazione non è vero rifiuto.Il rifiuto non ha in sè la scelta , e quindi non è il risultato di un conflitto.La scelta è conflitto e il conflitto è immaturità.Vedere il vero come vero,il falso come falso e il vero nel falso è l'atto del rifiuto.E' un atto e non un idea.Il rifiuto totale del pensiero, dell'idea e della parola porta la libertà dal noto; con il rifiuto totale della sensazione , dell'emozione e del sentimento sboccia l'amore.L'amore è aldilà e al di sopra di pensiero e sentimento.
Il rifiuto totale del noto è l'essenza della libertà.

Da "Taccuino"- Ubaldini editore -

di  J.Krishnamurti

 
 
 

Post N° 204

Post n°204 pubblicato il 30 Novembre 2008 da lonegalaxy

Un intenso dolore viene a visitarmi
spesso irradiandosi nel cuore dell'anima
espandendosi tra i nervi arriva
ad occupare ogni pensiero.
Pare che esso non abbia causa o
scopo, dopo aver tentato
di placarlo credendolo
motivato dalle azioni del proprio vivere.
In realtà scopro che esso stava lì
da sempre, e tentare sopirlo
lo rende ancora più vivo.Come una sete
mai sedata, perplesso lo osservo
smettendo di placarlo con le cose
che credevo lo motivassero.
Infatti, quel dolore non nasce
dai bisogni inappagati, non nasce
da mancanza di qualcosa e nemmeno
testimonia rinuncie o disattamenti
al giusto vivere, macchè, quel dolore
esiste indipendentemente ;
è sempre stato lì, è come un lago sotterraneo
presente in ogni persona: e solo
quando smetti di pensarlo sopibile
ecco che si manifesta in tutto il suo
vigore.Non lo farò cessare trovando
l'anima gemella o vincendo al lotto;
non cesserà usando droghe o ubriacandomi
e nemmeno ci riuscirà , soddisfare ogni
pulsione nell'oblio dei sensi: no , anzi,
ogni volta esso si rafforza e prepara
la mente alla resa totale.Quel dolore
è solo una cortina che separa
il mediocre dall'incommensurabile.
Quel dolore difende l'ìncontro
del limite del nostro io con
la vastità del creato.Soffro è essendo
tuttuno con il soffrire, non sfuggendolo
ecco adesso io e lui siamo coerenti
e  noi siamo quel dolore ed è tutto ciò
che possediamo e oltre questo muro,
c'è un altro mondo.Il dolore nasconde
la gioia rifiutata dal nostro limite
il quale, non ha il coraggio di
comprendere che in noi cerca di affermarsi
il divino e l'eterno ed ogni cellula
urla il suo diritto ad esistere fuori dai
confini dei limiti della convenienza
del mantenere la mediocrità
di ogni rinuncia all'incedere evolutivo.
Quell'oceano di dolore è lì
per essere attraversato e superato
è una sfida e l'incentivo a proseguire
coi denti a lacerare l'involucro inventato
dalle nostre paure al vivere.

Molla gli ormeggi piccolo naviglio,
diventerai grande dal momento che
lascerai il porto, non puoi prima crescere
e poi navigare; nell'affrontare il mare
crescerai piano piano, sfida dopo sfida
onda dopo onda.Il dolore allora
sarà sostituito dalla gioia che nasce
quando la paura muore.
La verità ed il sapere giungono
con la fine della menzogna e dell'illusione
ordite dalla paura di una ignoranza opportunista.
LIFE IS KNOW.

 
 
 

Post N° 205

Post n°205 pubblicato il 03 Dicembre 2008 da lonegalaxy

La paura è il vero nemico dell'amore.

Essa erige mura attorno al cuore

tal che l'amore non possa espandersi.

Quelle mura , siamo noi.

Sono fatte di mattoni, tanti come

le nostre sensazioni e le nostre opinioni.

Ciò che possediamo, e ciò a cui

ci attacchiamo perdutamente;

idee,concetti, credi e speranza.

Quei mattoni, non possono essere

così importanti se ci dividono dal

lasciarsi amare amando poichè

essa è l'unica ragione del nostro vivere.

L'amore è energia , vera e pura

il resto , i mattoni ,la Sua ricerca

attraverso dolorosi sentieri di paura.

 
 
 

Post N° 206

Post n°206 pubblicato il 04 Dicembre 2008 da lonegalaxy

Si entra in contatto con qualcosa che sta dentro ai sentimenti
e il suo proporsi, irradiandosi dal plesso solare verso l'ombelico,
influenza viscere e mente come l'onda calda della vasca
del proprio bagno quando  vi ci s'immerge battendo i denti
dal freddo.La Madre protegge  sempre i cuori dei suoi figli
così la Terra , con i suoi elementi, riesce a donare
quel conforto che seni di plastica paiono aver negato, troppo presi
dall'affermare il narcisismo opportunistico di un vuoto mondo
in disperata fuga dal suo dolore. Eppure un forte e puro sentimento
si era manifestato  per  donarsi , buono e nobile
vibrava d'amore e di gioia, era infantile e tenero pur maturo,
ma piano piano , esaurendo la sua energia,
si è perso tra le pieghe del nulla.
E  adesso ai piedi del Golgota il destino attende di compiersi .
Domani non è più ieri e oggi non esiste ormai più, c'è solo quel qualcosa
che sta dentro ai sentimenti e che urla il suo diritto a vivere.
E
la montagna sacra appare in tutta la sua benedizione, e lieti
l'abbracciamo come a infilarla nel cuore, di una passione finalmente riconosciuta e accettata.

 
 
 

Post N° 207

Post n°207 pubblicato il 06 Dicembre 2008 da lonegalaxy

Oh quanti mondi e quante spettacolari
anime galoppano dentro ad ogni cuore.
Tutto fluisce contemporaneamente
in miliardi di rigoli eterogenei
di infiniti fiumi di coscienza
ognuno diverso ma tutti avente
stessa foce e stessa sorgente.
E' l'infinito che muove il suo tempo
nel nulla di un momento sacro e
sconvolgente nella meraviglia
di ogni vita che sboccia e incede
sui sentieri delle vicende personali
che infiammando il buio dell'eternità
rendono luminosi i percorsi
dei cuori e delle menti di noi tutti.
Questo nulla che contiene tutto
si manifesta quando il tutto muore
e permette la nascita del nulla
dentro il limite ad esempio
del nostro egoismo sorretto da energie
opportunistiche e possessive
che nascendo dalla paura di non
esistere oltre il descritto ,costringe
quest'ultimo a limitare i suoi
orizzonti su target decisamente riduttivi.
Un limite cessa di esistere qualora
il tutto muoia e si compia il nulla,
in quel nulla muore anche il limite
ed ecco che nasce il vero tutto.
Un fiume abbraccerà il suo fluire
rendendolo appassionato dolce e
intenso quando cesserà di essere
scopo e fine di una fame generata
dalla paura,recuperando
invece il suo vero ruolo
che è essere mezzo di conoscenza.
Siamo qui per imparare non per conquistare.

 
 
 

Post N° 208

Post n°208 pubblicato il 17 Dicembre 2008 da lonegalaxy

Silenzio dove c'è solo il rumore della fine del futuro ;
futuro fatto di battiti di cuore che inseguendo
neuroni formattati ,arrestano qualsiasi divenire.
Ecco sussulti interiori devastano convulsi il funerale di sè;
i muscoli tutti protesi dalla scossa di brividi sempre più violenti ,
giù dall'ombelico fino ai piedi, piedi che vibrano autonomi senza ordine,
gonfiano il torace proteso a frenare i virgulti
di un bagno nella morte  , accompagnando
un tremito che diventa presto un elettroshock
capitale, annientando ogni spazio cellulare occupato
dalla tirannia di una mente che cavalcando il nulla ,
creando ogni mira, proiettava idee sopra ogni immagine.
Oltre forse un pò di pace ma quando l'oltre
si farà bastante  di non poterne più e di non sapere più
chi ci porta qui e chi era che diceva vai , quella
la strada quella l'unica  continua a distruggere l'esistente?
Il viaggio non porta ormai echi di traguardi
il viaggio inizia adesso appena ogni
meta svanirà tra le pieghe di ogni immaginato intento.
E il cammino senza strada diviene percorso verso verità
senza certezze ne destino.


 

 
 
 

Post N° 209

Post n°209 pubblicato il 22 Dicembre 2008 da lonegalaxy

Cose si succedono a cose , sentimenti ad emozioni.
Dolore e morte , gioia e disperazione , lacrime e risa
cose succedono a cose sancendo il vivere.
Il tempo fluisce senza dighe  sulle memorie , spazzando
ogni antico retaggio , sciogliendo gli antichi arcaici nodi,
tal che il ricordo ne viene cancellato, e
rendendo sacro ogni battito di un  cuore liberato ,
"uccidendo la morte"  si dona devoto al suo destino.
Non c'è tempo per fare , non c'è tempo di dire
è ora , è ora l'ora d'amare.

 
 
 

Nulla esiste oltre l'illusione.

Post n°210 pubblicato il 28 Dicembre 2008 da lonegalaxy

 Adesso si è in contatto con  le ultime proiezioni,le più tenaci,
quelle dell’identificazione con il corpo fisico.
Ora per spezzare la sensazione dolorosa del nulla
dovrà succedere qualcosa che non può essere comandata.
Vedere il nulla come unica realtà porta con se un grande dolore
nell'anima, ma conforta intuire che quel dolore
è espresso dal vecchio schema fatto di immagini,
ossia di quel serbatoio di esperienze accatastate dentro ai propri
limiti ,determinati dalla paura di scoprirsi illusi e senza
speranza di esistere oltre la virtuale falsa immagine che chiamiamo Io:
Egli è completamente tiranneggiato dal SuperIo personale.


La verità abita il nulla se quel limite è il tutto che conosciamo.
Fino a che non ci sarà angoscia e devastazione del senso di se stessi
non potremo dire di avvicinarci allla realtà.
E attendendo in un fiume d'angoscia quel nuovo che
sorprendendomi farà a meno di me ,
lascio che la vita osservi sè stessa
Sopra al nulla si costruirà la mia chiesa.
E sarà davvero la casa della verità.
Ma nell'attesa del vero nulla
il dolore è una fitta costante nel rispetto del cadavere
di un percettore che credeva essere le sue percezioni.


L'essere vive aldilà di ogni proiezione.
Al morire delle stesse,l’Essere , il Puro , si manifesterà.

 
 
 

Post N° 212

Post n°212 pubblicato il 08 Gennaio 2009 da lonegalaxy
Foto di lonegalaxy

L'uomo è come un anello di una catena infinita.
Egli non vede o non vuole, vedere di essere parte
di un divenire infinito e costringe se stesso , e il meglio di se
dentro gli angusti spazi del suo anello personale.
In quel limite nulla puo compiersi di superiore
essendo l'anello solo una piccola parte di un processo
immenso e sacro.Recuperare il senso di un percorso
che trascenda i limiti del circolo vizioso del singlo anello,
farà scoprire la continuità ,che solo il limite rifiutato
lascerà intravedere, e allora sarà facile comprendere
che non c'è nulla di buono da mantenersi schiavi dei propri
supposti confini ; l'anello è un tramite dell'illimitato,
il quale incede nello spazio tempo adoperando la morte
come veicolo d'eternità.Morire al limite è nascere nell'illimitato.

 
 
 

Acquari Perduti

Post n°213 pubblicato il 20 Gennaio 2009 da lonegalaxy

 Quel fiume che tutti ci trasporta
non ha argini e destino, scopo o significato;
in esso siamo immersi e da esso traiamo nutrimento ed energia.
Quell'immobile impeto cinetico è il fondamento di ogni movimento.
Nessuno ne conosce l'origine e niente scoprirà la sua foce.
Un energia devastante per i nostri piccoli prìncipi
per i nostri confini e per la nostra struttura.
Troppo vasto è l'oceano per il piccolo pesce rosso
tal che si rende necessario  un intervento di limitazione
drastico e salutare; immaginarne i limiti onde poter
nuotare nel finito imposto come espediente difensivo
nella vastità dello scenario in cui ci si perderebbe
in mancanza di  questo processo limitativo.
Ma cè un momento , alla fine dell'inganno terapeutico
che la vita mostra chiaramente i suoi attributi.
Ed ecco apparire un angoscia , un terrore insostenibile
una devastante disgregazione di ogni miraggio e di ogni
irreale margine nel momento della sua rivelazione.
E si resta così, tremanti , attoniti e lacerati
dal trovarsi con la piccola coscienza del pesciolino rosso
imersi nell'oceano infinito del buio abissale .
Ed è in questo buio pieno di luce distruttiva che
il cervello del pesciolino ,è costretto a  rinunciare  alle sue proiezioni
ed accetta la nuova frontiera immergendosi, arrendendosi
alla vastità della nuova realtà.Superata così la vastità dell'immenso
il morire della piccola coscienza , fà cessare l'angoscia verso l'illimitato,
e con questa nuova mente senza piu confini
ecco che l'infinito cessa di atterrire e non negligendone
i confini ormai privi di orli , a sguardo aperto
ecco, si guarda intorno a cercare relazioni e
condivisione  nella quale riconoscersi.L'amore allora diviene
l'unico conforto al nulla che ci avvolge e l'urgenza
di spazi privi di confini anela, limiti sanciti
dal sentimento di un legame d'amore che solo
un pesciolino risvegliato potrà condividere
con altri pesciolini solo se essi perderanno
i propri limiti.Dal negare la menzogna apparirà la verità.
Fuori dalle gabbie o dagli acquari ci sono mondi nuovi
e sono sempre stati lì, mentre noi specchiandoci
sui falsi riflessi delle nostre limitate aspirazioni da piccoli
pesciolini rossi, ne alimentiamo con codardia ogni meschina
riduzione.Nel frattempo , la fine del tempo distruggendo
le entropiche energie dello spazio , libera l'energia
dell'amore in cerca di terreni dove librarsi al condividerne
i percorsi .E in questo navigare la ricerca di altri spazi
coerenti  negli occhi di ogni altro da sè, diviene l'unico
conforto o speranza di un viaggio verso la libertà.
Ma tutti dormono, dormono e dormendo sognano di essere svegli.

 
 
 
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