Creato da angiolhgt il 01/09/2011

Deliri di notte

vaneggiamenti inutili

 

« commessilega »

bluggins

Post n°136 pubblicato il 27 Marzo 2015 da angiolhgt

il 68 era ancora lontano ma, in lontananza, un fil di fumo, come nel deserto dei tatari: arrivava il rock dall 'america , la pop music  dalla inghilterra con le cover italiane  e la moda dei capelli lunghi dei "capelloni"  tanto invisi alla generazione dei "grandi".

Era una generazione che si sosteneva su tre punti fissi: il jukebox , i blue jeans, la zazzera: una generazione che tendeva ad omologarsi al basso...della beat generation non ne sapevamo nulla, la scopriremo nel 68 e l' "Urlo" di Allen  diventerà quasi un simbolo di una sgangherata pulsione distruttiva a dire il vero solo mitizzata ma niente affatto assecondata.

I giovani come soggetto sociale dovevano ancora nascere, studiavamo grossomodo sugli stessi programmi scolastici dei nostri padri, ma non ascoltavamo la stessa musica, vestivamo come loro ..quando non portavamo i jeans...

Mi ricordo che fu avversato per lungo tempo l'uso di questo capo di vestiario definito da teddy boy, ma alla fine anche io ebbi il mio primo jeans roy rogers o lee, non mi ricordo.

Era allucinante, ti sembrava di aver le gambe dentro due stoccafissi, la cucitura e la posizione della cerniera dei pantaloni non tenevano conto della morfologia pubico genitale maschile recando notevole disagio , il risvolto arrivava a superare  i 15 cm diventando ricettacolo di polvere oltre che inciampo quando si srotolava .

Il tessuto di un blu intenso non era il denim che conosciamo, stesi al sole apparivano come ingessati, venivano apprezzati quando, molto logori e stinti , si ammorbidivano un po'.

Ovviamente a scuola niente jeans, e se c'erano visite il decoro esigeva un abbigliamento convenzionale, non eravamo ancora ribelli, semplicemente avevamo scavato un profondo solco generazionale masticando gomma e ascoltando una musica tanto diversa da quella ritenuta vera musica, cantata da ugole di usignoli anzichè da epilettici urlatori come venivano spregiativamente chiamati i cantanti che sparavano decibel a tavoletta dai juke box.

Adesso i jeans sono i denim ..dai pantaloni di stoffa di  Genova a quelli di stoffa di Nimes...e la differenza è tanta e non solo per i rivetti antistrappo e il risvoltone: hanno l'orlo, sono morbidi, azzurrini e soprattutto non ti fanno  male alle palle.

 

La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/lucilio/trackback.php?msg=13160305

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
Nessun trackback

 
Commenti al Post:
ziryabb
ziryabb il 27/03/15 alle 16:49 via WEB
Poi si scopre che tutti quelli che nuotavano con i jeans nel fango di Woodstock sono diventati agenti del FBI o miliardari da NASDAQ o Dow Jones.
Levis Strauss pensò di mettere a disposizione dei cowboy/contadini pantaloni molto resistenti che duravano una vita ma presto sono entrati nella moda grazie a Hollywood. Oggi non si trovano più jeans di una volta come forma e qualità. Adesso il blue-jeans deve essere strappato, slavato o dilavato (délavé)e non meno di 200 euro.
 
 
angiolhgt
angiolhgt il 27/03/15 alle 22:41 via WEB
per essere sinceri erano dei pantaloni scomodi assai per via di un tessuto troppo spesso e termicamente inadatto all'inverno e all'estate...ma sono diventati un simbolo e come giustamente dici anche una divisa per snob che col vaccaro proprio non avevano niente da spartire. Hollywood ha svolto un ruolo pedagogico ed ha creato dei miti per un popolo venuto su dal nulla.
 
woodenship
woodenship il 28/03/15 alle 20:37 via WEB
Bei tempi mi vien da dire,anche se effettivamente il pacco duoleva alquanto...Ma si sa che la ribellione ha il suo prezzo.Ed allora,mettere in piazza i propri attributi,era già fare rivoluzione.........Splendido amarcord.......Un caro saluto.........W.........
 
 
angiolhgt
angiolhgt il 28/03/15 alle 22:23 via WEB
se li paragono alle prospettive dei giovani di oggi, al poco che avevamo ma che vedevamo crescere di giorno in giorno mentre per loro......
 
lorifu
lorifu il 28/03/15 alle 23:56 via WEB
Come sempre sai rendere perfettamente l'idea e il ricordo va a quei tempi in cui i bluggins, come li chiami, di tela cruda, impazzavano e facevano impazzire per la ruvidità che arrossava anche l'interno cosce. E che fatica riuscire a starci dentro e chiudere la cerniera. Ma fu una forma di liberazione come tempo prima per noi femminucce le calze di nylon.
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 

ULTIME VISITE AL BLOG

ossimoraangiolhgtziryabbgaza64gratiasalavidaamici.futuroierila.cameriera.seccaravagesdaunfioreacquasalata111lorifuLuxxilletteraaluciliomariomancino.m
 

ULTIMI COMMENTI

AREA PERSONALE

 

CITAZIONI DEL GIORNO

Non men che saver, dubbiar m'aggrata.(Dante, Inferno XI)

La filosofia non serve a nulla, dirai; ma sappi che proprio perchè priva del legame di servitù é il sapere più nobile.(Aristotele)

Lo scopo del lavoro è quello di guadagnarsi il tempo libero.(Aristotele)

 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963