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« Wall Street chiude in ro...Ma la Troika la conosce ... »

Analisi Intermarket al 14/03/2015

Post n°1825 pubblicato il 14 Marzo 2015 da Lucky340
 

L’Europa batte Wall Street...............Come si spiega questo trend? Ovviamente le politiche monetarie sono la causa principale È noto che ai mercati piace l’abbondante liquidità e il Quantitative Easing della Bce sembra appagare questo desiderio. Negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, invece, l’aspettativa di un rialzo dei tassi delle due Banche centrali, rispettivamente la Federal Reserve e la Bank of England, intimorisce i grandi investitori che iniziano a gettare lo sguardo alle quotazioni di molti titoli dell’Eurozona, ancora di forte appeal nonostante i recenti rialzi.

L’effetto cambio fa il resto. Da un lato, il forte deprezzamento della moneta unica verso le principali valute mondiali migliora le prospettive degli utili futuri delle aziende dell’eurozona grazie a un export più vantaggioso. Allo stesso tempo, il violento apprezzamento del biglietto verde crea timori proprio sugli utili futuri delle aziende a stelle e strisce che vivono di export. Non solo. Quegli utili realizzati all’estero dovranno poi essere cambiati nuovamente in dollari, con il rischio di essere penalizzati ulteriormente. Queste considerazioni stanno alimentando un posizionamento dei grandi gestori mondiali (statunitensi soprattutto) verso l’Eurozona.

Alla luce di ciò, sul comparto azionario la strategia per il 2015 vede protagoniste le borse europee. Il Ftse Mib potrebbe presto scalzare il Dax dal gradino più alto del podio, visto che l’indice tedesco sta già viaggiando su massimi storici, mentre per il nostro ha ancora molto spazio di recupero. Confermiamo quindi l’idea di vendere Usa e acquistare Eurozona come strategia dominante per il resto dell’anno...

Vincenzo Longo – Strategist IG

Vediamo alcuni indicatori in ottica MACROTECNICA:

  •  La curva dei rendimenti USA non è invertita. Nel caso in cui i tassi di interesse a breve termine sono più elevati rispetto ai tassi a lungo termine, fa presagire male per l'economia (intesa come azioni e obbligazioni).Uno dei modelli più potenti per predire la recessione  nel'anno successivo è lo scarto della  curva dei rendimenti tra il T-Note a 10 anni e il T-bond  a 3 mesi.  I risultati di uno studio della Federal Reserve (Estrella e Mishkin) per il periodo 1960-1995  ha collegato il valore dello spread in punti percentuali alla probabilità di recessione. Un margine positivo (con valori compresi tra 1,21-0,02)  è collegato con probabilità del 5% al 25%. Una volta che lo scarto gira negativo, le probabilità vanno dal 30% ad una lettura di -0,17, al 70% a -1,46, 80% , Ora siamo a 2,10.
  •  IL LEI del conference Board , ancora  aumento dello 0,2  a Gennaio (tredicesimo aumento consecutivo) da indicazioni per una buona espansione del PIL USA intorno al 3% anche nel  2015  .
  • Il Margin Debt, ovvero l'ammontare di denaro preso a prestito per gennaio vede un  significativo  decremento rispetto a dicembre, ora siamo a 244.836  . Questo è un indicatore leading (anticipatore) dei possibili punti di svolta del mercato azionario americano, il cui andamento va a rafforzare i cicli virtuosi rialzisti e ad amplificare quelli viziosi in caso di ribasso, quindi l'indicatore ora punta verso il basso.

Vediamo alcuni  Trading System cosa ci  suggeriscono :

  • grafico day (Futures):vediamo  sulle principali borse mondiali  una situazione   sempre  rialzista  con  le commodities in profondo rosso  Europa meglio degli USA;  il bund e  dollar index nettamente Long [grafico in allegato].

 

  • Il trading system reso popolare da Dog Short su base mensile  ancora  LONG per marzo 2015, S&P_500 ha chiuso gennaio   con un guadagno  del 5,5 % il più grande guadagno mensile in 40 mesi. Tutte  e tre  le medie mobili mensili danno Long sullo SP500  e quattro dei cinque ETF  del  Portafoglio IVY   segnalano "investito" con l'eccezione dell'etf sulle commodities  .

Vediamo  ora alcuni indicatori anticipatori dei punti di svolta del mercato  cosa suggeriscono :

  • l’andamento dell’Up-Down Volume al NYSE a 12,48 in discesa in termini di media a 250 giorni  ma conferma  il LONG ($NYUD), il dato differenziale risulta positivo  dalla fine  di luglio 2012. Da allora, non è mai tornato sotto la linea dello zero,"ossia se i compratori prevalgono sui venditori, il mercato sale, punto.  Finchè vi è prevalenza di Up Volume, non ci sarà motivo di temere_Gaetano Evangelista".

 

  • $OEXA200R (indica la percentuale di azioni dello S&P100  che sono sopra alla  loro MM  a 200) è un indicatore tecnico disponibile sul StockCharts.com che può essere utilizzato per la previsione di entrate prudenti  e dei punti di uscita per il mercato azionario, ora indica 60,00  in netta discesa  ma ben  al di sopra dei 50. Sopra il 53%  siamo in fase long del mercato ,  sotto il 47% si apre una fase short , tra il 47 il 53   siamo in una zona di incertezza.

 

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