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« Referendum Grecia: un ‘N...Grecia:la resa incondizi... »

Grecia: parlamento voterà la sua condanna a una morte lenta

Post n°1865 pubblicato il 15 Luglio 2015 da Lucky340
 

ATENE (WSI) - Il parlamento di Atene si appresta a macchiarsi le mani di sangue.

Governo e opposizione non hanno molta scelta. Con le spalle al muro, stasera i deputati finiranno per dire si all'implementazione delle riforme e il nuovo rigore chiesti dai creditori, andando contro al volere del popolo che si era espresso molto chiaramente nel referendum di dieci giorni fa. 

Il 61% dei votanti ha detto di essere d'accordo con il no di Tsipras alle nuove misure di austerity proposte dai creditori in cambio di un terzo pacchetto di finanziamenti.

Il piano è stato giudicato da tutti gli economisti pieno di difetti. Per Marc Ostwald di ADM Investor Services è proprio "contrario al buon senso". La stessa Commissione Ue ha espresso "seri dubbi sulla sostenibilità del debito greco" per via degli alti rapporti del debito/Pil e del bisogno di finanziamenti.

Anche i nuovi sforzi della popolazione, che viene da cinque anni di grave crisi, potrebbero non bastare. L'Fmi avverte che 85 miliardi di aiuti rischiano di essere insufficienti e che bisognerà apportare un taglio del debito molto più massiccio di quello contemplato finora dall'Eurogruppo.

Se le autorità del blocco a 19 vogliono allungare le scadenze del debito, allora dovranno concedere un periodo di grazia lunghissimo, di 30 anni circa. Altrimenti bisognerebbe ridurre drasticamente la portata del debito da 320 miliardi, che rischia di salire al 200% del Pil. 

Su questo punto, però, la Germania e i paesi più intransigenti e virtuosi dell'Eurozona non sembrano propensi a fare alunco sconto.

(DaC)

da http://www.wallstreetitalia.com

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Commenti al Post:
Lucky340
Lucky340 il 16/07/15 alle 08:22 via WEB
da http://www.huffingtonpost.it/
In una drammatica notte per la Grecia il Parlamento di Atene ha approvato il primo pacchetto di riforme che Alexis Tsipras ha concordato a Bruxelles per evitare la Grexit.
Ma il primo ministro greco ha davanti agli occhi la gravissima spaccatura del suo partito (40 deputati su 149 non hanno votato il piano, tra cui l'ex ministro Varoufakis, la 'pasionaria' presidente del Parlamento Zoe Konstantopolou e il leader dell'ala radicale Lafazanis, mentre la vice ministro delle Finanze Nantia Valavani si è dimessa) e i primi scontri di piazza del suo governo. E sono in molti stanotte a chiedersi ad Atene quanto ancora Tsipras riuscirà a rimanere in sella, dal momento che stanotte ha perso la sua maggioranza politica.
E' un accordo che non ci piace ma che siamo "obbligati" a rispettare, ha detto il premier intervenendo durante la seduta fiume del Parlamento chiamata a votare su riforma dell'Iva, indipendenza dell'ufficio di statistica, 'Fiscal Council' ed eliminazione delle baby pensioni. "A Bruxelles avevo di fronte tre alternative: l'accordo, il fallimento con tutte le sue conseguenze e il piano Schaeuble" di una Grexit temporanea. E fra le tre, "ho fatto una scelta di responsabilità" e di "dignità", ha scandito Tsipras.
I numeri per far approvare il piano li ha avuti. Ma con il voto determinante delle opposizioni di Nea Dimokratia, Pasok e To Potami, che hanno votato sì come lo junior partner del suo governo, il partito di destra Anel del ministro della Difesa Kammenos, di fatto turandosi il naso. Nei discorsi è prevalso il senso di salvare il salvabile. La sconfitta 'politica' per Tsipras è tutta dentro il suo partito. Ed è enorme. A nulla è valso l'aut aut che aveva lanciato nel pomeriggio ai ribelli ("Senza il vostro sostegno (nel voto di stasera sarà difficile per me restare premier. O stasera siamo uniti, o domani cade il governo di sinistra"). Le defezioni sono state tantissime e ora sarà difficile continuare l'esperienza del primo governo di estrema sinistra della storia della Ue. Almeno in queste condizioni.
 
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Data di creazione: 04/05/2010
 

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