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Panic Selling sulle borse

Post n°1874 pubblicato il 25 Agosto 2015 da Lucky340
 

Alberto Bolis24 agosto 2015 - 17:39

MILANO (Finanza.com)

Giornata di panico assoluto sui listini azionari con una valanga di vendite innescata dal crollo di Shanghai (-8,5%), che ha registrato il peggior tonfo dal febbraio 2007 azzerando i guadagni accumulati nel corso dell’anno. I timori legati al rallentamento dell’economia di Pechino e la caduta della Borsa di Shanghai si è subito fatta sentire sulle Borse europee. Nel corso della seduta l’indice Stoxx 600 è arrivato a perdere oltre il 7%, il peggior calo dal fallimento di Lehman Brothers. Il panic selling più elevato si è avvertito nei primissimi scambi di Wall Street con l’indice Dow Jones che è arrivato a perdere oltre 1.000 punti. Un tonfo simile si era visto pochi giorni dopo il disastro Lehman. Negli stessi minuti a Piazza Affari l’indice Ftse Mib perdeva circa il 7% e toccava il minimo intraday a 20.158 punti. Il parziale recupero di Wall Street ha contenuto il crollo di Milano con l’indice Ftse Mib che ha chiuso con un tonfo del 5,95% a 20.450 punti.

Protagonista di giornata sui mercati è stato l’euro che ha guadagnato tra il 3% e il 5% contro le principali valute emergenti. La moneta unica europea è risalita in area 1,16 nei confronti del dollaro Usa. In caduta libera il petrolio che ha nuovamente aggiornato i minimi da oltre sei anni e mezzo

Le vendite a Piazza Affari hanno colpito tutti i titoli e tutti i settori. I ribassi sono stati decisamente sostenuti per i titoli legati al petrolio dopo che il Wti è scivolato sotto quota 40 dollari al barile per la prima volta dal febbraio del 2009. Tenaris ha chiuso con un tonfo del 9,61% a 9,97 euro toccando i minimi dall’ottobre del 2011, Eni ha perso il 7,98% a 13,14 euro e Saipem ha lasciato sul parterre il 6,27% a 6,95 euro. Male le banche: Montepaschi ha ceduto il 7,06% a 1,683 euro, Intesa SanPaolo il 6,13% a 2,968 euro, Ubi Banca il 5,38% a 6,59 euro, Unicredit il 6,28% a 5,44 euro. Pesante il settore del lusso, il più esposto alle turbolenze del mercato cinese. I peggiori in questo comparto sono state Ferragamo (-6,43% a 23,99 euro), Yoox (-6,82% a 25,54 euro) e Luxottica (-7,02% a 55,60 euro). Infine seduta da dimenticare anche per FCA (-7,75% a 12,01 euro) che nel corso della seduta era scesa sotto quota 12 euro, ai minimi da fine gennaio.

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Commenti al Post:
Lucky340
Lucky340 il 25/08/15 alle 08:43 via WEB
Il battito d'ali della farfalla cinese ha creato un uragano che ha travolto Wall street e gli altri mercati azionari mondiali. Dal punto di vista operativo, è fondamentale sottolineare il cambiamento del sentiment degli investitori che hanno deciso di ridurre nel portafoglio il peso degli asset a rischio. Dal punto di vista grafico, questa settimana i mercati azionari hanno virato tutti al ribasso ed ora il quadro generale è nuovamente omogeneo.

L’impressione è che, a parte un rimbalzo da ipervenduto di breve periodo, i mercati azionari siano destinati a scendere ancora. In parole povere, temo che i prezzi appena registrati non siano i minimi di medio periodo.

Se fino ad ora quindi la strategia da seguire era quella di acquistare su debolezza e rivendere sulla forza, d'ora in avanti è probabile che dal punto di vista operativo sarà più saggio fare il contrario, ossia approfittare dei rimbalzi per aprire posizioni short.

..........Dal momento che il denaro non si brucia ma passa semplicemente da una tasca all'altra, il movimento ribassista del mercato azionario ha messo in moto il "fly to quality" che letteralmente significa "volare verso la qualità". In pratica gli investitori vendono gli asset a rischio, come l'azionario o l'obbligazionario high yield, per acquistare contemporaneamente gli asset considerati più sicuri ed a rischio contenuto come ad esempio il Bund, il titolo di stato decennale americano o i metalli preziosi. Gabriele Bellelli – www.bellelli.biz
 
Lucky340
Lucky340 il 26/08/15 alle 16:54 via WEB
......Secondo questo approccio potremmo avere una seconda occasione per uscire dagli asset rischiosi. Lo Standard & Poor 500 (che assumiamo come leading indicator per gli altri mercati) dopo questo primo ribasso tenderà a costruire una reazione cui seguirà un recupero che, come anticipato, tenderà a riassorbire buona parte delle attuali perdite riavvicinando area 2000/2030.
Si tenga presente che il prossimo segnale di vendita strutturale sarà fissato dal mercato proprio alla violazione degli attuali minimi segnati in area 1860/50. Il recupero quindi consentirà di uscire dal mercato in condizioni migliori. Tuttavia, avremo la conferma di aver operato al meglio soltanto dopo l’eventuale ritorno dei valori verso i prezzi odierni e la successiva violazione. Si tratta di assumersi un grado di responsabilità significativo, soprattutto se in seguito gli scambi riattiveranno la strada del rialzo (ipotesi che ritengo comunque molto teorica). In conclusione: l’Orso estivo ha rotto un incantesimo che durava da alcuni anni.
E’ bene tenere conto che quest’ultima fase potrebbe coprire un orizzonte temporale di diverse settimane. Rapportato all’Italia ciò significa che dovremmo assistere a un recupero dell’indice FTSE qualora i valori, a partire da martedì 25 agosto, riescano a recuperare oltre quota 21000, per poi riguadagnare posizioni sino a 21800/22000.
Allo stesso modo l’Eurostoxx 50 risalirà sino ad area 3300/3350, il Dax più riflessivo ha minori spazi di recupero (area 10500).
L’euro ha catalizzato il panico attuale grazie alla chiusura di notevoli posizioni in dollari nell’ipotesi in cui venga meno l’attesa per il rialzo dei tassi a settembre. Nelle prossime ore è probabile che scenderà verso 1,14 ovvero il punto di break up di lunedì 24.

Wlademir Biasia - WBAdvisors
 
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