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Outlook 2016 secondo Unicredit

Post n°1893 pubblicato il 17 Novembre 2015 da Lucky340
 
Tag: outlook

Titta Ferraro 17 novembre 2015

Il 2016 si preannuncia come un anno di consolidamento della crescita dell’area euro, Italia compresa. A dare un contributo essenziale all’accelerazione della crescita dovrebbe essere la robusta domanda, che andrà a compensare il difficile contesto esterno. E’ quanto previsto dall’Outlook 2016 presentato oggi da Unicredit che vede il PIL dell'area euro salire il prossimo anno dell’1,9% con la politica fiscale europea diventata leggermente espansiva, in parte a causa della maggiore spesa legata alla gestione della crisi dei rifugiati.

A dicembre la Bce potenzierà QE con anche taglio tasso sui depositi  
Il  prossimo mese intanto la Bce dovrebbe rompere gli indugi varando nuove misure di allentamento monetario con il potenziamento dell'attuale QE. Secondo gli esperti di Unicredit il quantitative easing sarà ampliato di 500 miliardi di euro con il ritmo di acquisti che potrebbe salire a 75 miliardi di euro al mese dai 60 mld attuali abbinato a un taglio del tasso sui depositi di 10-15 punti base. "La Bce potrebbe optare per un allungamento della durata del QE fino a fine 2016 o primi mesi del 2017 - ha sottolineato Marco Valli, chief Eurozone economist di Unicredit - con il livello degli acquisti mensili salire in area 75 mld". Alla base dell'estensione del QE il mancato raggiungimento del target di inflazione al 2%, che secondo Unicredit difficilmente verrò centrato nei prossimi 2 anni.

Per Italia atteso +1,4% del Pil 2016, debito inizierà a scendere 
Accelerazione della ripresa prevista anche per l’Italia. L’economia dello Stivale è vista crescere dell’1,4% nel 2016 e dell’1,2% nel 2017 con consumi privati solidi nel 2016. "A dare il maggiore supporto alla crescita sarà proprio la domanda domestica – ha precisato Loredana Federico, economista di Unicredit – ma anche l’export è atteso in buona crescita nel corso del 2016”. "Dalla politica fiscale arriverà un ulteriore impulso alla crescita italiana nel corso del 2016 e benefici alla crescita arriveranno anche dal minore costo di finanziamento per il settore privato”, ha aggiunto l’economista di Unicredit nel corso della presentazione dell’outlook economico 2016 redatto dall’istituto di piazza Gae Aulenti. 
Contributo alla crescita è atteso anche dagli investimenti grazie alla ritrovata fiducia delle imprese, alla migliore redditività e al declino significativo dei tassi di interesse sui prestiti, insieme agli incentivi fiscali per gli investimenti in macchinari. Per quanto riguarda il mercato del lavoro, la risalita è vista continuare a un ritmo simile a quello del 2015. Il tasso di disoccupazione diminuirà gradualmente verso l’11% nel 2017 (circa un punto percentuale in meno del 2015). 
Il deficit pubblico è atteso da Unicredit continuare a diminuire al 2,4% nel 2016 e all’1,4% nel 2017 e il rapporto debito/PIL, toccato il suo picco nel 2015, dovrebbe iniziare una graduale riduzione nel 2016 per poi accelerare al ribasso in modo significativo nel 2017.

Primo rialzo Fed a dicembre e poi altre tre strette nel 2016 
Unicredit ritiene che l’economia americana rimarrà uno dei principali motori della crescita mondiale nel 2016. Ci aspettiamo che il PIL si attesti al 2,6%. Le previsioni sulle mosse della Federal Reserve sono di un primo rialzo dei tassi nella prossima riunione di metà dicembre, cui seguiranno 3 ulteriori rialzi nel 2016.
La combinazione delle divergenti politiche monetarie di Bce e Fed comporterà a fornire una pressione temporanea al ribasso sull’euro. "In ogni caso, in chiaro contrasto con le attuali previsioni del mercato, riteniamo che l’euro sia vicino ai suoi minimi e che si rafforzerà di nuovo nella seconda metà del 2016”, sottolinea Unicredit che vede il cambio euro/dollaro salire a 1,12 a fine 2016.

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Lucky340
Lucky340 il 20/11/15 alle 10:50 via WEB
Negli USA, il vice presidente della Federal Reserve Stanley Fischer ha detto che i mercati finanziari sono pronti a un rialzo del tasso, perché la Fed ha modificato correttamente la sua strategia.
All’Asia Economic Policy Conference, Fischer ha dichiarato che la Fed “ha fatto tutto il possibile per evitare di sorprendere i mercati e i governi nel momento in cui agiremo, al punto che vari banchieri centrali dei paesi emergenti dicono alla Fed ormai da un po’ di procedere”. Ha ribadito che ancora non è stata presa una decisione sulla tempistica esatta del primo rialzo del tasso da dieci anni, pur riconoscendo che “nel prossimo futuro probabilmente alcune fra le principali banche centrali inizieranno ad allontanarsi gradualmente dalla politica dei tassi d’interesse vicini allo zero”. Ci sembra che sia il segnale di un rialzo a dicembre.
 
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