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Non intendo sollecitare investimenti.
Chiunque utilizzi spunti derivanti dalla mia analisi  agisce a proprio rischio e pericolo.

 

 

 

 

 

 

 

 

Messaggi di Aprile 2016

Analisi Intermarket al 30/04/2016

Post n°1933 pubblicato il 30 Aprile 2016 da Lucky340
 
Foto di Lucky340

Il recupero dei mercati registrato a marzo ed aprile si è sviluppato tutto sull’attesa di quanto avrebbero detto (o fatto) le maggiori banche centrali. Tutto gira sempre più attorno alla loro azione: ed infatti puntualmente   dopo che  la Fed che la Bank of Japan hanno annunciato la loro politica sui tassi, il risultato è stato il caos totale.Il nervosismo degli operatori, sul fronte Fed, deriva dal fatto che Yellen stavolta non ha fatto nulla per rassicurare i mercati, nonostante le indicazioni non proprio confortanti relative all’economia. Da parte sua la Bank of Japan  ha choccato l'azionario globale  sottolineando che “esistono grandi rischi al ribasso sull’outlook economico” e, anche, che l’indice dei prezzi al consumo del Giappone, dunque l’inflazione, rimarrà attorno allo zero per il momento. Nonostante ciò, nessuna misura straordinaria di politica monetaria è stata annunciata, il che ha sorpreso non poco i mercati, che avevano puntato su acquisti di Bond o su ulteriori tagli degli interessi, negativi dalla fine del gennaio di quest’anno.

 

, Vediamo un indicatore  oggettivo in ottica MACROTECNICA cosa ci suggerisce :

  • IL LEI del conference Board  per gli Stati Uniti è aumentato dello 0,2 per cento in marzo a 123,4 (2010 = 100), dopo un calo dello 0,1 per cento nel mese di febbraio, e un calo dello 0,2 per cento in gennaio.  "Con l'aumento di marzo, il tasso di crescita semestrale del US LEI  è leggermente migliorato, ma punta ancora a rallentare, anche se non rallenterà, la crescita nei prossimi trimestri", ha detto Ataman Ozyildirim, direttore dei cicli economici al Conference Board. "Il rimbalzo dei prezzi delle azioni  sono stati compensati da un calo nei permessi abitazioni, ma comunque ci sono stati aumenti diffusi tra i principali indicatori. Le condizioni finanziarie, così come i  miglioramenti attesi nel settore manifatturiero, dovrebbero sostenere un ambiente di crescita modesta nel 2016. "

Vediamo  come alcuni  Trading System  neutrali  vedono la situazione :

  • IL mio TS  weekly  (Futures)  (nel riquadro)nato per cogliere i trend di lungo periodo sui mercati indica sempre  sulle principali borse mondiali  una situazione  di incertezza  malgrado lil recupero dei principali indi ci sulla scia di Wall street  (Nikkey, Hang Seng  e Sensex sempre SHORT in Asia, MIB e Dax nel segmento Euroamericano).Le commodities sempre in profondo rosso con l'oro sul quale  si consolida il  LONG strategico, BOND sempre in fase  LONG  anche se in leggero arretramento  visto il parziale recupero  dell'equity.
  • Il trading system reso popolare da Dog Short su base mensile   conferma il LONG per maggio , L'S&P 500 ha chiuso aprile con un guadagno mensile del 0,27% dopo un guadagno del 6,6% a marzo.  Tutte  e tre  le medie mobili sullo S&P 500 stanno segnalando invested e tutti e  cinque gli ETF del portafoflio Ivy (SMA_12) danno  il  segnale  "investito"  Questo ottimo sistema è  molto raccomandabile da seguire (la  mia preferenza va a SMA_12), le uniche controindicazioni riguardano  la presenza di qualche falso segnale che tale sistema genera come potrette trattarsi in anche in questo caso, comunque per irrobustirlo basta associare uno o più indicatori   per ridurre tali falsi segnali es. RSI e/o momentum, ebbene invece   nella mia caratterizzazione tale sistema da settembre  2015 si è girato SHORT e  ancora permane in tale situazione.

Vediamo  ora alcuni indicatori anticipatori dei punti di svolta del mercato  cosa suggeriscono :

$SPXA200R (indica la percentuale di azioni dello S&P500  che sono sopra alla  loro MM  a 200) è un indicatore tecnico disponibile sul StockCharts.com che può essere utilizzato per la previsione di entrate prudenti  e dei punti di uscita per il mercato azionario mutuato da un analogo sistema di John Carlucci, per ridurre il rumore usiamo un MM a 15 su grafico weekly che indica ora 48,54Ricordiamo che sopra il 50%  siamo in una chiara  fase long del mercato se  RSI è >50 e  con il  MACD in cui la la linea nera è sopra la linea rossa, Viceversa, quando SPXA200R scende sotto il 50% e i  due indicatori secondari settimanali girano in  negativo, questo sistema ci da  un  segnale  per uscire da tutte le posizioni lunghe.

Quindi anche  questo indicatore composito nella mia caratterizzazione ad oggi ci dice che il mercato non è ancora  tradabile  e ci ha dato  a suo tempo (da  settembre 2015)  un segnale per uscire da tutte le posizioni lunghe .

 
 

 

 

 
 
 

Fed e Bank of Japan provocano il caos totale

Post n°1932 pubblicato il 29 Aprile 2016 da Lucky340
 
Foto di Lucky340

ROMA (WSI) – Visti i precedenti, è improbabile che Janet Yellen, numero uno della Fed, potrà essere mai ricordata come un banchiere centrale dotato di una grande capacità di comunicazione. Tutt’altro: spesso le sue dichiarazioni lasciano attoniti i mercati, che si ritrovano a scontare l’elemento che peggio tollerano: l’incertezza.

Yellen non è l’unica, evidentemente, ad avere problemi a farsi capire. L’altro grande “incompreso” è Haruhiko Kuroda, numero uno della Bank of Japan.

Il caso ha voluto che a distanza di poche ore, sia la Fed che la Bank of Japan siano state chiamate ad annunciare la loro politica sui tassi, chi in un senso, chi nell’altro. E il risultato è stato il caos totale.

Nel lasciare invariati i tassi, come previsto, il Fomc ha emesso un comunicato, spiegando il proprio outlook sull’economia Usa e cercando di dare indicazioni sui prossimi passi di politica monetaria.

Questi i punti focali:

  • La Fed ha rimosso dal comunicato il riferimento ai rischi che gli eventi globali creano sull’outlook.
  • Il mercato del lavoro è migliorato anche in presenza di segnali di crescita più bassa.
  • La situazione economica avalla solo rialzi graduali dei tassi.

Subito dopo la pubblicazione del comunicato, il dollaro ha messo a segno una performance decisamente altalenante, per poi essere condizionato nelle ore successive dall’apprezzamento dello yen, causa la delusione degli operatori per il nulla di fatto della Bank of Japan.

In tutto questo, le probabilità di una manovra restrittiva sui tassi da parte della Fed, nel mese di giugno, sono sì salite, ma in modo decisamente lieve, dal 21% al 23,5%. Nella tabella, riportate le probabilità del pre-annuncio del Fomc (Before) e successive alla diffusione del comunicato. (After). [grafico allegato_nota_mia]

Il nervosismo degli operatori, sul fronte Fed, deriva dal fatto che Yellen stavolta non ha fatto nulla per rassicurare i mercati, nonostante le indicazioni non proprio confortanti relative all’economia.

Nel comunicato diffuso dopo la riunione di due giorni del Fomc, il braccio di politica monetaria della Fed, si legge che:

“L’attività economica appare rallentata. La crescita delle spese delle famiglie ha moderato il passo, sebbene il reddito reale delle famiglie sia salito a un ritmo solido, e la fiducia dei consumatori rimane alta”.

Il comunicato ha messo in evidenza il dilemma di Yellen, che si trova davanti a un quadro caratterizzato da una crescita costante dei posti di lavoro e da un miglioramento del mercato immobiliare, a fronte di rallentamenti degli investimenti da parte dellle aziende e delle esportazioni.

A questo punto Joseph LaVorgna, responsabile economista Usa presso Deutsche Bank, ritiene che:

“l’opzione di alzare i tassi a giugno è ormai cancellata. (Di fatto) la Fed sta rispondendo alle condizioni di mercato. Sta diventando difficile riuscire a portare i tassi al livello attorno a cui dovrebbero essere. Il tasso dovrebbe essere più alto, ma la Fed sta avendo problemi a farlo salire a un valore a cui dovrebbe già trovarsi, secondo la maggior parte degli economisti”.

Wall Street non esclude tuttavia che un rialzo dei tassi possa avvenire a giugno. Anche se si insinua sempre di più il sospetto che la Fed non voglia consegnare a chiunque sarà il prossimo presidente degli Stati Uniti, eventuali conseguenze negative dovute a un rialzo dei tassi portato avanti in un modo che potrebbe essere reputato troppo repentino.

Insomma, Janet Yellen avrà davvero il coraggio di continuare nel percorso di politica monetaria restrittiva nell’anno dell’Election Day?

Lo choc Bank of Japan

La seduta dell’azionario globale è stata caratterizzata dallo choc per il nulla di fatto della Bank of Japan, che ha sottolineato che “esistono grandi rischi al ribasso sull’outlook economico” e, anche, che l’indice dei prezzi al consumo del Giappone, dunque l’inflazione, rimarrà attorno allo zero per il momento.

Nonostante ciò, nessuna misura straordinaria di politica monetaria è stata annunciata, il che ha sorpreso non poco i mercati, che avevano puntato su acquisti di Bond o su ulteriori tagli degli interessi, negativi dalla fine del gennaio di quest’anno.

Perchè la Bank of Japan non ha agito? Ha per caso cambiato idea? L’effetto è stato da terremoto: il Nikkei 225 è crollato di ben -1000 punti e
sul valutario si è assistito ad acquisti scatenati di yen, che hanno portato il rapporto dollaro/yen a crollare di quasi -3%.

Il dollaro ha accentuato così i ribassi. Rivolgendosi alla platea dei giornalisti, il numero uno della Bank of Japan Kuroda ha affermato che la banca centrale utilizzerà la massima forza, in caso di bisogno.

A tal proposito, Kuroda ha sottolineato anche che alcuni indicatori mostrano che la liquidità in yen si è contratta, sebbene in misura lieve.

Inoltre, le banche hanno assistito a utili a elevati livelli grazie all’iniezione ripetuta di liquidità arrivata con le misure di quantitative easing degli ultimi tre anni.

Per i mercati, che avevano scommesso su un ulteriore bazooka monetario da parte del Giappone, le parole di Kuroda hanno alimentato la sensazione che la banca centrale sia esitante a rendere ancora più negativi i tassi di interesse. O comunque, a lanciare nuove misure.

da http://www.wallstreetitalia.com/caos-sui-mercati-disastro-fed-e-bank-of-japan/

 
 
 

Analisi Intermarket al 09/04/2016

Post n°1931 pubblicato il 09 Aprile 2016 da Lucky340
 
Foto di Lucky340

"I primi tre mesi del 2016 si sono conclusi in un tourbillon, a compensare le irregolarità di marcia dei mercati. Il recupero registrato a marzo si è sviluppato tutto sull’attesa di quanto avrebbero detto (o fatto) le maggiori banche centrali. Tutto gira sempre più attorno alla loro azione: a loro va riconosciuta la capacità di orientare in modo organizzato le scelte degli investitori e nessuno sembra capace di svincolare la propria visione dalla loro direzione. Cosa che però apre molti interrogativi sull’efficacia degli Istituti monetari e la linearità delle dottrine. Il tema è così spinto agli estremi che in molti desiderano e sognano un mondo in cui i mercati si autoregolino trovando un equilibrio da cui ripartire.

Non si capisce altrimenti come il dollaro perda momentum contro monete impegnate in una profonda terapia d’urto monetario, quali lo yen e l’euro. Non si capisce come mai a fronte di rendimenti dei Treasury americani prossimi al 2%, contro lo 0,15 dei Bund di pari duration, il dollaro si indebolisca. Molte sono dunque le anomalie che governano questo complicato periodo.
Da quando la BCE ha lanciato il suo QE, lo scorso anno, le borse dell’Eurozona accusano perdite medie attorno al 20%. I rendimenti dei titoli di stato sono schiacciati verso lo zero termico o esprimono tassi negativi su un ampio spettro della curva. Tutte cose che sappiamo.

Alla fine dello scorso anno la gran parte degli investitori suggeriva di vendere USA e comprare UEM, oggi i mercati azionari quotano al di sotto dei massimi segnati agli inizi dell’estate 2015: l’indice S&P 500 è a -7%, l’UEM mediamente a -20%, come pure Cina e Bric (-16% gli emergenti calcolati in dollari). Il recupero dello S&P 500 dell’ultimo mese e mezzo è stato rilevante al punto che in molti si chiedono (e magari ritengono) se il peggio non sia alle spalle.........

Wlademir Biasia WBAdvisors

 

Quale è il nostro punto di vista, Vediamo alcuni indicatori in ottica MACROTECNICA :

  • IL LEI del conference Board ,  è aumentato dello 0,1 a febbraio dopo un decremento  dello 0,2 a gennaio e dello  0,3 a dicembre.  tuttavia anche se il tasso di crescita a sei mesi del LEI  è decelerato notevolmente negli ultimi mesi, le prospettive restano positive, con poche possibilità di una flessione nel breve termine".
  • Il Margin Debt, ovvero l'ammontare di denaro preso a prestito ha visto una  ulteriore contrazione a febbraio  passando da   447,681 a 435.814. Questo è un indicatore leading (anticipatore) dei possibili punti di svolta del mercato azionario americano, il cui andamento va a rafforzare i cicli virtuosi rialzisti e ad amplificare quelli viziosi in caso di ribasso, quindi l'indicatore continua a dare un  segnale  di  warning.

Vediamo alcuni  Trading System cosa ci suggeriscono :

  • IL mio TS  weekly  (Futures)  (nel riquadro)nato per cogliere i trend di lungo periodo sui mercati indica sempre  sulle principali borse mondiali  una situazione  di allarme  malgrado la tenuta degli indici americani  e del  CHINA A 50 (Nikkey, Hang Seng  e Sensex SHORT in Asia, MIB e Dax nel segmento Euroamericano).Le commodities sempre in profondo rosso con l'oro sul quale è scattato un LONG strategico , BOND   in fase  LONG  che sembrano predire ulteriore debolezza dell'equity.
  • Il trading system reso popolare da Dog Short su base mensile  si è girato LONG per aprile , L'S&P 500 ha chiuso marzo con un guadagno mensile del 6,6% dopo una perdita consecutiva nei tre mesi precedenti.  Tutte  e tre  le medie mobili sullo S&P 500 stanno segnalando invested e solo due  dei cinque ETF del portafoflio Ivy (SMA_12) danno  il  segnale  "cash" ossia ETF sull'azionario globale e sulle commodities. Questo ottimo sistema è  molto raccomandabile da seguire(la  mia preferenza va a SMA_12), le uniche controindicazioni riguardano  la presenza di qualche falso segnale che tale sistema genera come potrette trattarsi in anche in questo caso, comunque per irrobustirlo basta associare uno o più indicatori   per ridurre tali falsi segnali es. RSI(5), ebbene anche  nella mia caratterizzazione tale sistema da settembre  2015 si è girato SHORT e permane in tale situazione.

Vediamo  ora alcuni indicatori anticipatori dei punti di svolta del mercato  cosa suggeriscono :

$SPXA200R (indica la percentuale di azioni dello S&P500  che sono sopra alla  loro MM  a 200) è un indicatore tecnico disponibile sul StockCharts.com che può essere utilizzato per la previsione di entrate prudenti  e dei punti di uscita per il mercato azionario mutuato da un analogo sistema di John Carlucci, per ridurre il rumore usiamo un MM a 15 su grafico weekly che indica ora 41,09. Ricordiamo che sopra il 50%  siamo in una chiara  fase long del mercato se  RSI è >50 e  con il  MACD in cui la la linea nera è sopra la linea rossa, Viceversa, quando SPXA200R scende sotto il 50% e i  due indicatori secondari settimanali girano in  negativo, questo sistema ci da  un  segnale  per uscire da tutte le posizioni lunghe.

Quindi ora  questo indicatore composito nella mia caratterizzazione ci dice che il mercato non è ancora  tradabile  e ci ha dato  a suo tempo (da  settembre 2015)  un segnale per uscire da tutte le posizioni lunghe .

 
 

 
 
 
 
 

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