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Non intendo sollecitare investimenti.
Chiunque utilizzi spunti derivanti dalla mia analisi agisce a proprio rischio e pericolo.
Messaggi del 04/07/2014
Dopo il meeting dedicato ai giochi di prestigio, il meeting della ‘supercazzola’ monetaria: ormai Mario Draghi non sa più cosa inventare e, soprattutto, cosa raccontare agli analisti nel corso delle sue lunghe e noiose conferenze stampa post-board. Ieri abbiamo toccato l’acme dello strazio, con i giornalisti che insistevano cocciutamente nel chiedere maggiori dettagli sulle future manovre di “Quantitative Easing”, su quando cominceranno, su cosa si farà esattamente, e il Presidente che ripeteva il solito mantra: “Siamo pronti ad adottare misure straordinarie”, “Adotteremo tutte le misure necessarie quando ce ne sarà bisogno”, “Le aspettative d’inflazione rimangono ancorate (a che, non s’è capito)”, “Non c’è un reale rischio di deflazione”… Un copione già visto mille volte e riassumibile nella semplice formula: bla,bla,bla. E intanto le celebratissime manovre di espansione monetaria annunciate nell’ultima riunione hanno sortito l’effetto che temevo e che avevo preannunciato (in splendida solitudine, ahimè) su questo giornale: nessuno. Il cambio euro/dollaro è sempre sopra 1,35, l’inflazione è sempre ai minimi termini, la disoccupazione cresce, il trend del ciclo c’ha la stessa vitalità di un partito fondato da Mario Monti. Nulla di nuovo sotto il sole quindi? No. Qualcosa è successo. Il Consiglio Europeo del 26 e 27 giugno ha sfornato l’attesa nomina dell’ultra-conservatore Jean-Claude Juncker quale prossimo Presidente della Commissione Europea, nonostante la sfrenata protesta del Premier inglese Cameron (interessato, sia chiaro, solo a dimostrare che i meccanismi democratici in Europa non possono funzionare) e con l’apporto determinante del PSE e di Matteo Renzi. Dopo manco due giorni dalle promesse, ecco che Wolfgang Schauble, uno dei più fedeli compagni di merende della Merkel, ha sentito la necessità di sbugiardare il nostro Governo, profondendosi più volte in dichiarazioni sarcastiche e insultanti. Angela e Wolfgang come Totò e Nino Taranto quando intortavano il padrone di casa per non pagare l’affitto: la prima si traveste da procace inquilina pronta a qualsiasi compromesso, il secondo fingendo scandalo butta fuori di casa il malcapitato che ormai ha rinunciato a farsi pagare. Ma non finisce qui: un impiegato del Governo tedesco di nome Jens Weidmann (governatore della Banca Centrale tedesca), avvalendosi della nota indipendenza del banchiere centrale (non mi vota nessuno, non riferisco a nessuno, non dipendo da nessuno, dico quello che mi pare) si permette addirittura di rimbrottare apertamente il Premier italiano dopo aver rimbrottato quello francese appena una settimana fa. Insomma:
Il pacco è servito! Ora possono tornare a farsi vedere i soliti falchi e chiarire che in Europa non si muove foglia che la BundesBank non voglia. Beh, visto che ci hanno fregati che si fa? Mumble, mumble, mumble…allora: dichiarare guerra è démodé, chiudere le ambasciate puzzerebbe di spendig review, togliere la bottiglia a Juncker è una battaglia persa… Facciamo così: oltre che protestare, paghiamo un bel corso rapido di politica estera per Renzi e la Mogherini, dopodiché incrociamo le dita e speriamo di non fare più la figura dei gonzi.
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Inviato da: cassetta2
il 19/04/2023 alle 17:44
Inviato da: cassetta2
il 29/03/2020 alle 14:46
Inviato da: cassetta2
il 22/10/2019 alle 10:50
Inviato da: Lucky340
il 11/10/2019 alle 21:32
Inviato da: Lucky340
il 01/06/2018 alle 10:05