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Messaggi del 08/04/2015

La BoJ mantiene gli stimoli monetari invariati

Post n°1834 pubblicato il 08 Aprile 2015 da Lucky340
 
Foto di Lucky340

 

Durante la seduta asiatica, la notizia principale è stata l’annuncio della BoJ, che ha mantenuto i massicci stimoli monetari invariati, ribadendo che l’economia giapponese non è ancora fuori pericolo e che l’obiettivo per l’inflazione è a rischio. Il Nikkei ha chiuso in lieve rialzo, raggiungendo il massimo da 15 anni a quota 19.845,53 punti; in Cina, il Composite di Shanghai ha guadagnato lo 0,79%. A Hong Kong, l’Hang Seng ha compiuto un balzo del +2,91%, raggiungendo i 26.011,57 punti. Sull’onda dell’annuncio, l’USD/JPY è scivolato di 45 pip e ha raggiunto quota 119,70 per poi consolidarsi sopra questo livello. Nel breve termine, la coppia si muove lateralmente fra 118,33 e 120,47 e al momento si aggira intorno al supporto a 119,74 (38,2% di Fibonacci sulle vendite di marzo), il prossimo staziona a 199,20 (23,6% di Fibonacci). Sul lato ascendente, troviamo una resistenza intorno a 120,45 (massimo di ieri). Nella notte, come previsto, la BoJ non ha modificato la sua politica monetaria. La BoJ condurrà operazioni che espanderanno la base monetaria di 80 mila miliardi di yen all’anno. La BoJ ha mantenuto la sua impostazione cauta, ma ottimista, sull’economia, pur rivedendo al ribasso le previsioni d’inflazione. Il rallentamento dei prezzi indica che l’obiettivo di Abe per una reflazione al 2% è in pericolo e lascia intendere che saranno necessari altri stimoli.

Durante la seduta europea, gli operatori monitoreranno l’IPC(indice prezzi consumo_nota_mia) svizzero di marzo, che dovrebbe attestarsi allo 0,2% m/m, visto il lento rallentamento delle pressioni deflazionistiche (rispetto al -0,3% di febbraio). Come emerso dai dati ieri, le consistenze della BNS hanno raggiunto livelli da record pari a 522,3 mld di CHF, dai 509,2 CHF precedenti, ma il rialzo è dovuto più probabilmente all’apprezzamento del portafoglio e non a interventi diretti, visto il dato stabile sui depositi a vista. Ciò nonostante, i pattern di trading tecnico suggeriscono un quadro diverso. L’EUR/CHF annaspa fra 1,0445-1,0464 in un contesto di bassa volatilità. L’USD/CHF consolida i guadagni intorno a 0,9640, anche se noi prevediamo un ulteriore calo. La coppia dovrebbe comunque trovare un po’ di supporto intorno a 0,9481 (minimo del 3 aprile) e resistenza in area 0,9742-57 (massimi d’inizio aprile).

da http://www.trend-online.com

 

 
 
 

Borse festeggiano il primo mese di QE, Ftse Mib ai massimi da 5 anni

Post n°1833 pubblicato il 08 Aprile 2015 da Lucky340
 
Foto di Lucky340

Partenza sprint per le borse europee dopo la lunga pausa pasquale. I rialzi di oggi sono riconducibili a una serie di fattori, tra cui:

1. i dati deludenti rilasciati sul mondo del lavoro statunitense venerdì che hanno allontanato le pressioni sulla Fed per un possibile rialzo dei tassi entro l’estate;
2. le buone indicazioni arrivate dagli indici PMI servizi della zona euro, che confermano come la ripresa stia prendendo piede;
3. le operazioni di M&A a livello mondiale, che questa mattina hanno visto FedEx, il più grande spedizioniere aereo del mondo, presentare un’offerta per TNT per 4,8 miliardi di dollari.

Scarso impatto hanno avuto le stime non troppo ottimistiche rilasciate dal Fondo Monetario Internazionale questo pomeriggio. Nel World Economic Outlook il FMI ha spiegato che la crescita potenziale delle economie avanzate, sebbene sia prevista in recupero nel periodo 2015-2020, non tornerà ai livelli pre crisi.

Questo elemento crea incertezza circa la sostenibilità di bilancio di molti Paesi. Il quadro peggiora se si passa a considerare i Paesi Emergenti, che vedranno la crescita potenziale rallentare ulteriormente nei prossimi anni, complice un invecchiamento della popolazione e una più bassa crescita della produttività.

Gli indici europei hanno festeggiato anche il primo mese di QE. I dettagli arrivati dalla Banca centrale europea hanno mostrato che nel corso del mese di marzo l’Istituto di Francoforte ha acquistato titoli privati e pubblici per 60 miliardi di euro, come da programma. In particolare, poco più di 47 miliardi sono stati destinati ai bond governativi dei Paesi della zona euro.

In ordine Germania, Francia, Italia e Spagna i paesi con gli acquisti più importanti. Stupisce come circa il 12% degli acquisti siano stati diretti verso bond di entità sovranazionali.

Una porzione molto importante, più delle attese, che confermerebbe una certa difficoltà della Bce nel reperire i titoli sul mercato secondario. Stupisce anche il fatto che la durata media più lunga dei titoli acquistati appartenga alla Spagna (11,6 anni), mentre la durata dei Bund acquistati si ferma a 8,1 anni. Probabilmente ci si aspettava una durata più lunga sui titoli che offrono rendimenti troppo bassi.

A Piazza Affari, il Ftse Mib oggi ha aggiornato i nuovi massimi da gennaio 2010, superando quota 23.700 punti. L’ottima performance è riconducibile al balzo dei titoli petroliferi (ENI, SAIPEM e TENARIS, in particolare) che hanno scontato con qualche giorno di ritardo il balzo del petrolio di venerdì.

Scarso impatto hanno avuto sui listini le previsioni incluse nel DEF, secondo cui il Pil nel 2015 dovrebbe attestarsi a +0,7%, nel 2016 a +1,4% e nel 2017 a +1,5%. Crediamo che sia stata scelta la via della prudenza, come ha confermato lo stesso ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, in conferenza stampa. Se parallelamente al QE dovessero essere portate avanti le riforme necessarie, tra cui anche il progetto della Bad Bank, probabilmente avremmo spazio per delle sorprese positive già a partire dal 2015.

da http://cfd.finanza.com

VINCENZO LONGO
Market Strategist IG

 
 
 
 
 

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Data di creazione: 04/05/2010
 

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