Luoghi Perduti

Ora lo so.
Sono trentamila anni.
Che ho le mani blu.
Rosse, a volte.
A.per.Te
.
Stravolgente lettura. Da impronta profonda e indelebile. Grazie Duras ... e grazie all'Ufficio!

Questo varco mi ha già ferito di rosso altrove. Passo! :)

Solo Lei, W. Szymborska, riesce a sbatterti in faccia la più umana, spietata verità come se la negasse arrogantemente. Suprema!

Pitagora diceva "Le due parole più brevi e più antiche, sì e no, sono quelle che richiedono maggior riflessione." L'analisi del testo 101 storie zen riferisce di come è perchè. ( Nota 5 del sottogruppo 1 - Koan ) http://www.centronirvana.it/articolieinoltre32.htm Saluti :)

Carissima Amica, tu che sei imparentata col Sogno, sai scegliere parole per far sognare chi, come me, i prati li ha avuti come mondo a partir dalla culla.
"Se cammino o parlo
è perché la distanza mi chiama alla sua memoria,
e la morte si allontana dalle cose
ricordate più diafane.
Questa è la ginnastica del prato, vivendo nell'anima un aprile infinito.

Perchè, sempre, ogni volta che leggo J.C., pur solo un breve passo come questo, rimango poi per qualche attimo (o forse per un tempo inconsapevolmente infinito ... quanto dura realmente anche il più breve viaggio della mente? quanti anni luce attraverSiamo con un unico salto nel rar(o)fatto cielo dei sogni? quanti granelli, la clessidra dei desideri? ...), per un secolo d'attimi quindi, resto lì, con lo sguardo immobile, la pelle che tira, il sangue che accelera ... e tutto un mondo che arde a girarmi intorno. Ed ora penso che, come sempre, la risposta è nascosta nella domanda - o nelle parole madri dei nostri dubbi -, forse i nostri occhi (i miei), sanno dell'istante segreto, del volo e dell'orbita, del ri_Chi_Amo, della conSacra_Azione, sanno del disegno di un Sogno... viaggiano liberi, oltre la pesantezza del sè, dei se, naufraghi libranti e librari, custodi di fiabe e di storie, di nomi e destini, di atlanti proibiti, di pagine e canti ... liberi dai pianti, dai miseri rimpianti... hanno poco tempo, un volo di farfalla, con speranza d'ali, cercano... la durata stessa li orienta, soffi di devozione a nutrirli ... lontano una vedetta, un palpito che affiora, un'i.sola, una convivenza di onde, una marea lattea, di giornibocconi la spuma... che sia la Luce, la Voce, il Dono, che ti strappi, che ti sollevi - Infinitamente - dal Nulla.
Insomma, questo è solo uno dei deleteri effetti, qui dexcritto un po' così alla rinfusa, che sono capaci di provocarmi certe letture, certe parole, certe menti e, sempre, una 'certa' Anima. Ecco, però ora è forse meglio che riapra gli occhi ... (oppure no!?!?)

meraviglioso.

Attratta da La morte di Carlos Gardel per la mia passione di tango...e Alvaro che non sente "altro" che suoni che gli "altri" non sentono.
“C'è sempre una parte di notte nascosta all'interno degli alberi, […] una solida frazione impermeabile d'ombra che nessun sole penetra, il nucleo di tenebra che gli uccelli, nel pomeriggio, abitano”.
Tabucchi ce lo ha in-segnato..o meglio sua moglie tra-dotto
grazie,leggerò ancora di lui

un post da antologia, francamente sprecato per questo posto. due geni. e che dire di questo? 'Dopo aver bevuto i mari ci stupisce/ che le nostre labbra siano aride come le spiagge,/ e di nuovo cerchiamo il mare per bagnarci, senza vedere/ che le nostre labbra sono le spiagge e noi il mare./" ... Non ci sono parole. se non un immane, rispettoso silenzio. Grazie di cuore per l'emozione e la bellezza di queste parole. Mancavano dalla mia vita, non le avevo ancora trovate...

gran bel testo. davvero. se non ti è ancora capitato leggi Antonio Lobo Antunes, scrive così, emotivo e associativo...