Cosa c'entra la filosofia con gli autobus e i treni?
Apparentemente nulla, ma se abbandoniamo le apparenze comprenderemo bene il nesso. Tutto parte dal manuale di Epitteto, una piccola summa filosofica sui principi base dello stoicismo.
Epitteto scrive così:
"Ogni volta che ti accingi a un'azione, ricorda a te stesso quale sia la sua
vera natura. Se esci per recarti al bagno pubblico, predisponiti mentalmente a
quello che succede in questi ambienti: la gente che ti spruzza, ti urta, ti insulta
, ti deruba. E così, se inizierai col dire: «voglio fare un bagno e mantenere la mia
scelta morale conforme a natura», ti disporrai ad agire con più sicurezza. E fai
altrettanto per ogni altra azione. Perché in questo modo, se qualcosa dovesse
impedirti il bagno, potrai dire prontamente: «non volevo soltanto lavarmi, ma anche
mantenere la mia scelta morale conforme a natura: e non ci riuscirò, se mi
infantidisco per quel che succede."
Un'illuminazione! Ho scoperto che tutti i Napoletani sono stoici!
Quando un abitante di Partenope esce di casa per recarsi al lavoro volendo utilizzare il mezzo pubblico già è predisposto mentalmente a quello che potrà succedere:
- L'autobus non passerà o sarà in ritardo di almeno un'ora
- Quando arriverà, l'autobus sarà strapieno: verrai spinto, strizzato, "scamazzato"
- Probabilmente il borseggiatore di turno ti deruberà del portafoglio o del cellulare
- Il tragitto durerà almeno un'ora anche se devi percorrere pochi chilometri perchè resterai imbottigliato nel traffico.
Ma il Napoletano-Stoico manterrà la sua scelta morale e conforma a natura di andare al lavoro, per cui accetterà serenamente tutti i disagi del caso.
Epitteto oltre che filosofo doveva essere profeta!
Inviato da: cassetta2
il 10/02/2022 alle 22:47
Inviato da: lucreziamussi
il 04/06/2017 alle 20:43
Inviato da: occhio_dell_alba
il 18/10/2016 alle 17:33
Inviato da: annamatrigiano
il 08/09/2016 alle 14:09
Inviato da: BaronediMunchhausen
il 07/09/2016 alle 10:37