Mai.esistita

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L'indifferenza del vivere

Post n°20 pubblicato il 14 Gennaio 2008 da mai.esistita
 

 

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Apro la porta e tu sei lì... seduto sulla tua poltrona preferita di quello studio un po' retrò... hai gli occhiali che ti penzolano sul petto, un libro fra le mani e lo sguardo oltre la finestra, oltre l'orizzonte, oltre ogni immagine, racchiuso in qualche pensiero conosciuto soltanto a te.

Ti volti e mi guardi, non sorridi, non cambi espressione, non manifesti nè sorpresa nè attesa... è come se tu sapessi già tutto... è come se tu avessi già visto ogni singola immagine di fronte a te... sembra che niente più ti sorprenda, sembra che la vita ti abbia già mostrato ogni suo lato... sicuro di te e di ciò che ti è stato offerto.

Il dolore non ti smuove, la gioia forse non sai più nemmeno riconoscerla, l'aspettativa per te ormai è una sconosciuta che non brami nemmeno di incontrare, ed io non sopporto tutto questo, non sopporto l'indifferenza di vivere, non sopporto la presunzione del non desiderare perchè già si ha tutto... oggi voglio sconvolgerti, oggi voglio vedere l'espressione dei tuoi occhi cambiare anche solo per qualche istante, non importa se poi non ci sarà più posto per me nella tua vita, in fondo non c'è posto nemmeno adesso, per te sono soltanto un prezioso vaso Ming, una cosa rara da poter ostentare con gli amici ed i colleghi.

Già... gli amici, i colleghi, quelli ai quali mi presenti con un sorrisetto dicendo "Lei è Eleonora, mia moglie" lo dici con un tono che sa di fierezza, sa di possesso, sa di preclusione a qualsiasi approccio... fra le tante rarità che tieni chiuse nella stanza blindata ci sono anche io... ora basta, la stanza blindata è stata aperta... ed i tuoi amici ne hanno goduto appieno...
Una volta, tanto tempo fa ti dissi: "Usami" tu invece hai continuato per anni a trattarmi da vaso prezioso, da oggetto di culto, ci sono e questo ti basta, ti basta sapere che ci sono e che ci sarò sempre... non è così.

"Vado via Alberto, vado via."

Mi volto e mi chiudo la porta alle spalle senza soffermarmi nemmeno un istante sul tuo volto, non voglio vedere, non voglio vedere… non mi importa più di vedere la tua espressione cambiare... ora so cos'è importante...

Fuori c’è il sole… Fuori!

 
 
 

Il silenzio perfetto

Post n°19 pubblicato il 08 Gennaio 2008 da mai.esistita
 
Tag: silenzi

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Io non soffro il silenzio, anche perchè ogni volta ci penso non riesco a trovare un silenzio totale ed assoluto... siete mai riusciti a gustare un attimo di silenzio assoluto?

Io no, per quanto ci abbia provato, non ho mai avuto la gioia di poter "ascoltare" un silenzio totale, un silenzio che mi abbia accolta e racchiusa dentro la sua mancanza di suoni... per quanto io lo abbia a lungo cercato, c'è sempre stato qualcosa che ha turbato la perfezione di un silenzio... e penso che mai godrò di una tale meraviglia...

Forse il silenzio non è altro che una nostra invenzione, un'utopia, poichè nessun essere umano sa, in realtà, che "meravigliosa melodia" esso possa essere...

 
 
 

C'eri tu, c'ero io!

Post n°18 pubblicato il 19 Dicembre 2007 da mai.esistita
 
Tag: io, noi, tu, vita

  

 

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Risentire il suono della tua voce è stato un tuffo nel passato...

In un passato mai dimenticato, mai divenuto futuro e soltanto per alcuni attimi infiniti reso presente dai nostri desideri più vivi e veri.

Ho chiuso gli occhi mentre mi parlavi e non ho sentito nemmeno il significato delle parole che dolcemente mi accarezzavano il viso...

 

 

C’eri soltanto tu che mi tenivi stretta per le vie di Bolzano...

C’eri soltanto tu che mi guardavi felice seduto di fronte a me al ristorante...

C’eri soltanto tu che mi porgevi una busta colorata piena di pacchetti e pacchettini e mi dicevi che erano i miei regali di natale...

C’eri soltanto tu che mi tiravi a forza dentro la gioielleria per farmi provare quell’anello che non volevo farmi comprare...

C’eri soltanto tu che mi portavi il caffè con i pasticcini a letto e poi mi tiravi via il vassoio senza farmi fare colazione per riempirmi di baci e finirmi di carezze...

C’eri soltanto  tu che prendevi il sole in giardino con l’accappattoio bianco e tre gradi sottozero...

C’eri soltanto tu che non riuscivi a prender sonno perchè eri abituato a dormire da solo ed io non ti davo pace...

C’eri soltanto tu che mi riempivi il bicchiere di quel nettare degli dei con l’intento di farmi ubriacare...

C’eri soltanto tu che facevi il pavone con tutte le donne e che poi amavi solo me...

C’eri soltanto tu con il tuo mazzo di rose bianche ed il tuo sguardo sornione...

C’eri soltanto tu dietro di me allo specchio che mi dicevi: guardati, guarda quanto sei bella...

C’eri soltanto tu che giorno dopo giorno accarezzavi i miei sensi, il mio cuore e la mia mente...

 

 

Risentire il suono della mia voce è stato un tuffo nel passato...

In un passato che mai più diverrà presente e mai si proietterà verso il futuro

Hai chiuso gli occhi mentre ti parlavo e non hai sentito nemmeno il significato delle parole che dolcemente ti scompigliavano i pensieri...



 

C’ero soltanto io che ti abbracciavo e ti baciavo in Piazzale Michelangelo...

C’ero soltanto io che ti guardavo adorante mentre mi versavi da bere e mi facevi mangiare cose che non mi piacevano...

C’ero soltanto io che ti venivo incontro sorridente e ti dicevo: ma sei proprio tu?...

C’ero soltanto io che ti regalavo quel pavone pieno di brillantini per ricordarti quanto tu fossi egocentrico e pieno di te...

C’ero soltanto io che ti sussurravo parole dolci al telefono mentre tu andavi a giocare a pallone e mi dicevi: non mi basti mai...

C’ero soltanto io che ti tormentavo con la mia gelosia e mi facevo tormentare dalla tua...

C’ero soltanto io che davanti a te, seduto sulla poltrona, mi spogliavo lentamente per lasciarti ammirare ogni centimetro di me...

C’ero soltanto io ad un passo da casa tua, con le labbra incollate alle tue e gli occhi spaventati per quel che poteva succedere...

C’ero soltanto io sulla piazza della tua città, nel ristorante più conosciuto, con una coppia di tuoi amici a cui mi presentavi con lo sguardo imbarazzato, ma l’aria felice...

C’ero soltanto io che salivo sul treno che mi avrebbe portata per sempre lontano da te e ti facevo ciao con la mano...

 

 

Risentire il suono della nostra voce è stato un tuffo nel passato, in quel passato in cui la sola parola che aveva un senso era: NOI.

 
 
 

Una donna!!!

Post n°17 pubblicato il 11 Settembre 2007 da mai.esistita
 

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Mi guardo allo specchio e vedo una bella donna, il sorriso morbido e luminoso, lo sguardo vivace ed allegro, poche rughe ancora quasi invisibili, in fondo a 38 anni si è giovanissimi ed io sono ed ancora mi sento tale, accomodo i capelli biondi che scendono soffici sulle spalle e mi metto gli orecchini con lo zaffiro che tanto mi piacciono.
Nella stanza da bagno sento mio marito che traffica con il suo rasoio e le sue cremine varie, ha la fissa dell'aspetto fisico da sempre, da quando lo conosco penso non sia passato un giorno senza che lui si radesse e si mettesse poi la sua crema nutriente ed il suo dopobarba preferito, sempre lo stesso senza mai cambiare, e sono passati dodici anni dacchè viviamo insieme e ventidue da quando ho incontrato il suo sguardo la prima volta.
Ero una ragazzina con negli occhi la voglia di vivere e di sconvolgere la vita, lui un uomo sposato molto più grande di me e con due figli, è stato un colpo di fulmine, dal primo momento in cui l'ho visto ho capito che sarebbe stato per sempre, ho capito che quell'uomo sarebbe stato mio e non mi sono curata del fatto che già avesse una vita consolidata e che i suoi figli avessero più o meno la mia stessa età.
Ho vissuto in funzione del giorno in cui avrei varcato con lui la soglia di una casa nostra, ho annientato ogni remora ed ogni ritegno, ho sacrificato ogni natale, ogni pasqua, ogni capodanno in nome dell'amore folle e violento che provavo per lui, era un "amore necessario", sapere che lui esisteva mi faceva esistere, respirare, vivere, per anni e anni sono stata l'amante ragazzina e poi l'amante donna, sempre nascosta al mondo, sempre da sola in disparte ad aspettare; per Noi ho sacrificato il desiderio di avere figli, ho sacrificato gli anni migliori della mia vita di ragazza, ma avevo un sogno e quel sogno si è avverato!
Lo sento fischiettare allegramente e so che si sta preparando per uscire, fra poco incontrerà Serafima con la scusa di andare a far visita a sua madre, io invece fra poco me ne andrò al lavoro sapendo che le mani del mio amore accarezzeranno il corpo di un'altra donna, che le sue labbra baceranno altre labbra, stasera poi verrà fuori del mio ufficio a prendermi, mi abbraccerà e mi bacerà e non sarà un bacio di Giuda, sarà il bacio di un uomo che mi ama e che io amo.
Cosa vi state chiedendo? volete sapere perchè questa serenità? volete forse giudicare e dire: guarda quanto è ridicolo lui e quanto è stupida lei?
Il mio amore non è ridicolo è semplicemente se stesso, da una vita, sempre e comunque, ed io lo amo, lo amo al punto da accettare il fatto che abbia bisogno di una "scopata" settimanale fuori casa per sentirsi giovane e bello e potente, lo amo al punto di accettare il suo bacio dopo che ha baciato un'altra, lo amo e so che mi ama come lui sa amare, e da sempre desidero la sua felicità e la mia felicità... e lui è felice, ed io sono felice... e se voi volete giudicare fatelo pure, ma prima di puntare il dito e scagliare quella pietra guardatevi bene dentro... molto bene... solo dopo avrete il diritto di scagliare quella pietra, solo dopo che sarete in grado di dire: Io sono felice!!!

Mai. (ed i pensieri della moglie del mio amico)

P.s. Lui sa che lei sa che lui sa, Lei sa che lui sa che lei sa... e se due persone si sentono felici chi siamo noi per giudicare e misurare la loro felicità?

 
 
 

Post N° 16

Post n°16 pubblicato il 06 Settembre 2007 da mai.esistita
 
Tag: Un Uomo

b664b8c9a4b8ba48af84e2352bf9a62b.jpgGuardo l'immagine che lo specchio mi rimanda e vedo un uomo che non dimostra i suoi anni, il viso è ancora tirato ed il fisico decisamente tonico, lo sguardo assomiglia allo sguardo ribelle dei miei ventanni anche se con il tempo si è addolcito, agli angoli della bocca si è formata una piega sottile rivolta verso il basso che mi dà un'aria un tantino altera che prima non avevo, se sorrido ritrovo il sorriso scanzonato di allora e tutti i miei pensieri ed i miei sogni, molti dei quali si sono concretizzati.
Nella camera accanto sento i passi leggeri e la voce allegra della mia seconda moglie, ha quasi ventanni meno di me ed è ancora nel pieno fulgore dei suoi anni, la amo, sì la amo come l'amavo quando ho mollato la mia vita precedente per poterne iniziare una nuova con lei; insieme abbiamo superato molte difficoltà ed insieme abbiamo costruito la vita piacevole, movimentata e tranquilla che lei bramava da sempre.
Dopo una vita fatta di lavoro, peraltro ho sempre fatto il lavoro che amavo e che non è certo mai stato un lavoro di fatica, più che altro di responsabilità essendo medico in una clinica privata, adesso mi godo i frutti di quel lavoro e di tutti gli investimenti favorevoli che sono riuscito a fare, vivo una vita fatta di agi e di alcuni lussi, compreso il lusso di avere intere giornate a disposizione per poter fare tutto ciò che prima per mancanza di tempo mi sono sempre negato, ho una bellissima nipotina di 3 anni che mi rallegra le giornate e me le complica, anche, ma vale sicuramente la pena.
E allora? Che cosa è che mi ha portato a finire fra le braccia di questa splendida ventenne che lavora come badante presso la mia anziana mamma? Quale stupido meccanismo mi ha portato a nascondermi una volta o due la settimana nell'alberghetto di un caro amico per passare pomeriggi di passione con questa dolce bambolina?
Guardo l'immagine che lo specchio mi rimanda e vedo un uomo che ha bisogno di conferme e di rassicurazioni,una moglie che amo e che mi ama totalmente non mi basta a farmi sentire ancora vivo, vado con la mente ai pomeriggi in cui unisco la mia bocca alla bocca della dolce ragazza ucraina e sento un brivido dentro, non è amore, non è sesso, non è affetto, è il folle bisogno di tornare a provare le sensazioni dei ventanni, il folle bisogno di sapere che se anche il tempo passa io sono ancora un uomo integro in tutte le sue pulsioni, è l'odore acre del tempo che passa che non riesco a sopportare e devo esorcizzare con una pella morbida, fresca e delicata sotto le mie labbra... e quando guardo le sue labbre rosee e sento i suoi gemiti e la vedo contorcersi di piacere sotto di me sento ancora il piacere del potere e della giovinezza.
Guardo l'immagine che lo specchio mi rimanda e penso a quanto fragili siamo noi uomini...ed a quanto ridicoli diventiamo quando sentiamo la vita sfuggirci dalle mani!


 
 
 
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Un blog di: mai.esistita
Data di creazione: 30/03/2006
 
 

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