Creato da Manila_Web il 02/09/2006

IL BLOG DI MANILA

Me e ... il sacro, il profano, gli animali, la musica, i Tokio Hotel, i Kula Shaker e quello che mi salta in mente! (Am I a singer?)

 

 

BLOG MOMENTANEAMENTE SOSPESO...

Post n°68 pubblicato il 22 Agosto 2008 da Manila_Web
 
Foto di Manila_Web

Purtroppo per impegni di lavoro e non solo non riesco a gestire il blog quotidianamente e ultimamente sto preparando una sezione dedicata alle mie canzoni su

WWW.MYSPACE.COM/MANILATHESINGER 

oppure venite a trovarmi a questo indirizzo:

http://it.youtube.com/user/manilanarayan

...se volete un assaggino potete ascoltarmi lì.

Potrete trovare anche un sacco di video, musica, foto e notizie su Bill e Crispian Mills (oltre che me)!!!

baci a presto!!!

PS non dimenticate di lasciarmi il vostro commento qualsiasi sia la vostra opinione!!!

MANILA

 

 

sono su facebook! ciao

 

 

 

 

 

 
 
 

HEATH oltre la vita... la vita

Post n°67 pubblicato il 28 Gennaio 2008 da Manila_Web
 
Foto di Manila_Web

Se gli occhi sono lo specchio dell'anima, adesso non hai nulla da temere...

L'amore vince sempre. Tu sei nella Misericordia di Gesù e sempre ci resterai.

Ciao Heath

PER LA SUA DOLOROSA PASSIONE ABBI MISERICORDIA DI NOI E DEL MONDO INTERO

PER LA SUA DOLOROSA PASSIONE ABBI MISERICORDIA DI NOI E DEL MONDO INTERO

PER LA SUA DOLOROSA PASSIONE ABBI MISERICORDIA DI NOI E DEL MONDO INTERO

PER LA SUA DOLOROSA PASSIONE ABBI MISERICORDIA DI NOI E DEL MONDO INTERO

PER LA SUA DOLOROSA PASSIONE ABBI MISERICORDIA DI NOI E DEL MONDO INTERO

PER LA SUA DOLOROSA PASSIONE ABBI MISERICORDIA DI NOI E DEL MONDO INTERO

PER LA SUA DOLOROSA PASSIONE ABBI MISERICORDIA DI NOI E DEL MONDO INTERO

PER LA SUA DOLOROSA PASSIONE ABBI MISERICORDIA DI NOI E DEL MONDO INTERO

PER LA SUA DOLOROSA PASSIONE ABBI MISERICORDIA DI NOI E DEL MONDO INTERO

PER LA SUA DOLOROSA PASSIONE ABBI MISERICORDIA DI NOI E DEL MONDO INTERO

OH SANGUE E ACQUA CHE SCAUTRISCI DAL COSTATO DI GESU' COME SORGENTE DI VITA PER NOI E PER TUTTE LE ANIME, CONFIDO IN TE.

MISERICORDIA DI GESU' CONFIDO IN TE!

 
 
 

1000 MEERE - TOKIO HOTEL

Post n°66 pubblicato il 26 Novembre 2007 da Manila_Web
 

Non credevate mica vi avessi abbandonato! Giammai sia! Il fatto è che non ho proprio mai tempo di aggiornare il blog... che vita piena! Ma la musica c'è sempre!

Stasera mi sono dedicata un po' ad ascoltare la voce di Bill... un altro successo, un'altra canzone, un'altra meraviglia! Alla tua salute!

TOKIO HOTEL - 1000 MEERE

Die Straßen leer
ich dreh mich um
Die Nacht hat mich verloren
Ein kalter Wind

Die Welt erstarrt
Die Sonne ist erfroren
Dein Bild ist sicher
Ich trag's in mir
Über 1.000 Meere

Zurück zu dir
Zurück zu uns

Wir dürfen unseren
Glauben nicht verlieren
Vertrau mir. . .

Refren:

Wir müssen nur noch 1.000 Meere weit
Durch 1.000 dunkle Jahre ohne Zeit
1.000 Sterne ziehen vorbei

Wir müssen nur noch 1.000 Meere weit
Noch 1.000-mal durch die
Unendlichkeit

Dann sind wir endlich frei...

Irgendwo ist der Ort,
den nur wir beide kennen
lief alles anders als gedacht
der Puls in den Adern ist viel zu schwach

doch irgendwie schlagen uns
die Herzen durch die Nacht

vertrau mir


Wir müssen nur noch 1000 Meere weit
durch 1000 dunkle Jahre ohne Zeit
1000 Sterne ziehn' vorbei

wir müssen nur noch 1000 Meere weit
noch 1000 Mal durch die
Unendlichkeit

dann sind wir endlich frei

Niemand und nichts nehm' wir mit

und irgendwann schaun' wir auch jetzt zurück

1000 Meere weit
1000 Jahre ohne Zeit
1000 Meere weit
1000 Sterne ziehn' vorbei vorbei

lass dich zu mir treiben

ich lass mich zu dir treiben


Wir müssen nur noch 1000 Meere weit
durch 1000 dunkle Jahre ohne Zeit
1000 Sterne ziehn' vorbei

wir müssen nur noch 1000 Meere weit
noch 1000 Mal durch die
Unendlichkeit


dann sind wir frei
Lass dich zu mir treiben
ich lass mich zu dir treiben

1000 Meere weït...

 
 
 

INTERVISTA AD ALONZA BEVAN di indie rock.it

Foto di Manila_Web

Intervista ai Kula Shaker (di Andrea Maisano tratta dal sito www.indie-rock.it)

Incontrare Alonza Bevan, il bassista dei riformati Kula Shaker, mi fa uno strano effetto: è qualcosa, per usare le sue stesse parole, di 'sentimentale'. Molti dal concerto di stasera si aspettano un tuffo nel passato, un tuffo lungo 10 anni, per ritornare a quando, brit-pop imperante, il gruppo suonò a Milano e a Roma, e magari per riviverne le stesse atmosfere. Per me è diverso, ai tempi i Kula Shaker erano, lo dico senza reticenze, uno dei miei gruppi preferiti ma, distanze chilometriche mi rendevano quasi impossibile vederli in concerto, non potevo far altro che perdermi nell'ascolto dei loro dischi, percorrendo quella lunga strada che collega una piccola cittadina inglese, il sud Italia e la lontana India. Vederli per la prima volta di persona, sarà come rendere reale quel viaggio e, quando Alonza mi si siede davanti e mi invita a bere qualcosa, il viaggio non potrebbe cominciare in miglior modo.

Incominciamo uno scambio di battute dove, sembra strano, il primo a fare una domanda è lui, mi chiede quanti anni ho. Quando gli rispondo sembra contento, si chiacchiera un po' di quegli anni, anni in cui, come già detto, il brit-pop e i gruppi collegati segnavano in modo particolare la 'crescita musicale' di molti della mia età. Poi tocca a me prendere le redini della discussione, sono io che faccio le domande, dopo tutto. E che lui stia a rispondere.

Indie-Rock.it: Come prima domanda, per quanto ovvia e scontata, è sulla decisione di riformare la band: perché proprio ora?

Alonza Bevan: Per noi è stato naturale, eravamo rimasti in contatto e ci siamo ritrovati a suonare in un pub, a provare, una cosa molto informale. Inoltre Crispian [Mills, il cantante e insiema ad Alonza autore dei brani, ndr] era stato coinvolto nella registrazione di un disco a scopo benefico per una scuola in India e così ci siamo riuniti io, Paul [Winterhart, il batterista] e lui per registrare un brano [il disco si intitola 'School of Braja' e può essere acquistato attraverso il sito internet della band 'Kulashaker.com', ndr]. Avevamo imparato a suonare insieme, avevamo vissuto insieme, alla fine per noi tornare a suonare insieme era una cosa naturale. Anche se Crispian era impegnato con i Jeevas e io suonavo con una band chiamata Aqualung. Ma non era la stessa cosa, non era il mio gruppo, era come fare il turnista. Come prima cosa abbiamo deciso di pubblicare un ep ['The Revenge of the King'], giusto per suonare un po' e poter andare in tour senza dover fare solo pezzi vecchi. Alla fine riformare il gruppo era la cosa migliore da fare' ma volevamo farlo in maniera particolare, non ci interessava, non volevamo fare il 'gran ritorno', con il solo scopo di prendere più soldi che potevamo, imbarcarci in grandi tour. Per noi è stato come ricominciare, come se la band dovesse ripartire dall'inizio, abbiamo provato, suonato dal vivo, come facevamo quando eravamo ragazzi, girando per l’Inghilterra.

I-R: So che il vostro primo concerto è stato in un pub...

AB: Si, un concerto particolare, pessimo impianto audio, nessuno che ci aiutasse, ci siamo presentati là con i nostri amplificatori e abbiamo suonato [Alonza è molto divertito nel raccontarlo, ndr].

I-R: Avete un nuovo membro nel gruppo, Harry Broadbent, nuovo tastierista. Due domande a riguardo: pensi che abbia influenzato il suono della band o no?

AB: L'organo nel nostro sound è sempre stato fondamentale, così quando abbiamo riformato il gruppo ci siamo subito messi alla ricerca di qualcuno che sapesse suonarlo, che sapesse suonare l'hammond. Ed in effetti trovare qualcuno che lo suoni bene non è molto facile, poiché richiede un certo livello di tecnica pianistica. Ma siamo stati fortunati e abbiamo trovato Harry quasi subito, dopo aver sparso la voce che cercavamo una persona capace di suonare l'Hammond. Harry suonava in una band di un amico di Crispian, abbiamo provato a suonare e si è subito adattato alla band. Anche come immagine, con quei suoi baffi, si è subito inserito nel gruppo [ride]...

I-R: La seconda domanda riguarda il video di 'Second Sight', che ho letto essere stato una sorta di iniziazione di Harry alla band. Nel video lui si ritrova a combattere un coniglio che dovrebbe essere il suo lato oscuro.

AB: Si, proprio così, la scena in cui lui combatte tra gli specchi e il coniglio rappresenta i suoi demoni che lui deve riuscire a sconfiggere. Io invece mi sono dovuto vestire da donna [ride di nuovo]...

I-R: La differenza più grande tra questo e i primi due dischi è che non si sente più così tanto l'influenza della musica indiana. Sei ancora interessato alla filosofia orientale?

AB: Naturalmente, è sempre stato una parte importante per noi e anche in questo disco c'è un pezzo, in 'Song Of Love', che è come un mantra. Crispian è molto interessato alla filosofia indiana e anche io sono stato più volte in India, nel 2001 siamo stati ad una grande cerimonia a cui hanno partecipato milioni di persone da tutto il paese ed è stata una cosa sorprendente.

I-R: Anche io mi sono interessato alla filosofia indiana leggendo alcuni libri, ti coinvolge ed è molto interessante, no?

AB: Si è una visione del mondo molto affascinante, molto antica, nonostante la maggior parte dei testi siano stati trascritti solo qualche migliaio di anni fa, la tradizione è molto più antica, è quasi la madre di tutte le culture.

I-R: Nel nuovo disco c'è una canzone che si chiama 'Great Dictator Of The Free World', è una canzone spiritosa e divertente ma parla di cose serie...

AB: Sì, a noi non piace quando un gruppo diventa troppo serio riguardo alla proprie idee politiche. Volevamo mantenere quel tocco di divertimento, di humour che è sempre stato una caratteristica della band. Alla fine è una strana canzone per strani tempi. C'è sempre stata gente assetata di potere, sin dalla comparsa dell'uomo sulla terra, ma ora è sotto gli occhi di tutti. Forse un tempo la propaganda era più sottile, o la gente più naìf, ma ora sembra diverso.

I-R: Pensi che dopo quello che è successo alle Torri Gemelle ciò abbia influenzato il modo in cui noi guardiamo al potere?

AB: Più che l'11 settembre è stato quello che è successo dopo, la reazione all'11 settembre.

I-R: Capisco. In un articolo di Salman Rusdhie di qualche anno fa, lui affermava che dopo l'11 settembre ci troviamo di fronte ad una scelta tra sicurezza e libertà e che, tra le due, dobbiamo sempre propendere per la libertà. Ma forse chi sta al potere non la pensa così.

AB: Si, loro non vogliono dare libertà, perché così non sarebbe facile controllare la gente, fargli fare ciò che loro vogliono [che stia pensando al tanto discusso Patriot Act? ndr]. Ai tempi dello scoppio della guerra in Afganisthan ero in tour e a Londra ho visto una delle più grandi manifestazioni contro la guerra, milioni di gente, anche a Barcellona, in Italia ho visto bandiere ovunque. Tutto questo non è stato ascoltato. E poi si parla di democrazia... Dovrebbe rappresentare la volontà della gente, ma non è certo questo il caso, rappresenta solo la volontà di una ristretta cerchia di gente.

I-R: Stiamo vivendo tempi particolari e si mette in discussione il significato e il valore della democrazia...

AB: Si, non è democrazia, è potere capitalistico, potere di pochi.

I-R: Ritornando a parlare dell’India, hai detto che ci sei stato recentemente, cosa pensi della situazione del paese che vive di forti contrasti tra un ceto ricco e grosse sacche di povertà estrema?

AB: Ci sono stato due anni fa, con mia moglie. I cambiamenti più grossi li avverti nelle città, si percepisce, e questo da un certo punto di vista è buono, l'avvento di una classe media, borghese, anche di persone provenienti da classi povere che trovano lavoro e riescono a vivere una vita dignitosa. Si stanno bilanciando gli estremi di cui dicevi. Questa sorta di occidentalizzazione e di avvento del mercato capitalistico si armonizza, o cerca di farlo, con la tradizione, anche spirituale, del paese. Hanno aperto da poco 'Starbucks' [nota catena di caffetterie nata negli USA e diffusa in molti altri paesi, ndr] a Delhi! E dovunque vai sembra lo stesso negozio [ride]...

I-R: Ah beh, ci sarà in India ma qua non ancora. Credo comunque che in un paio di anni lo apriranno anche qua a Milano.

AB: Ma forse no, sai, qua e in Francia secondo me non attecchirà, avete il caffé migliore, quindi la gente non credo che andrebbe a bere quella schifezza di caffé di Starbucks! [ride]

I-R: Prima parlavi di tua moglie Audrey, nei ringraziamenti la citi per la sua ispirazione per la canzone 'Shadowlands': è dedicata a lei?

AB: Più che altro mi ha molto consigliato durante la scrittura della canzone stessa, con vari suggerimenti.

I-R: Quali sono le tue canzoni preferite del nuovo disco? So che è una domanda difficile ma va fatta.

AB: Mi piace molto per la storia che racconta 'Hurricane Season'.

I-R: Anche a me, è una delle mie preferite. Su questa canzone ho una domanda: leggendo il testo sembra che oltre al significato letterale ce ne sia uno più profondo, parla del viaggio di un marinaio ma in realtà sembra parlare del viaggio dell'anima, è un testo molto interessante.

AB: Si, c’è un libro intitolato 'La notte oscura dell’anima' e parla di ciò che ognuno di noi, ad un determinato punto della propria vita, deve affrontare, un momento in cui devi fare i conti con te stesso, con i tuoi demoni. E' un'idea che si allaccia con il concetto di rinascita spirituale, un viaggio che non per forza deve essere positivo, ma può essere spaventoso, qualcosa di difficilmente comprensibile, ed è di questo che alla fine la canzone parla.

I-R: La mia canzone preferita sul disco è 'Persephone', la bonus-track della versione europea del disco. Da dove è venuta l'ispirazione?

AB: Crispian ha scritto questa canzone, era già pronta per il secondo disco e fu messa, non so perché, da parte. Mia moglie poi la sentì e ne rimase impressionata, questo poi ci spinse a riprenderla. Il personaggio di Persefone viene dalla mitologia greca, questa figura leggendaria che viene rapita e portata nel regno dell'oltretomba è molto affascinante.

I-R: Perché l’avete inserita come bonus-track? La sentite come diversa rispetto alle altre canzoni?

AB: Non eravamo completamente soddisfatti della registrazione e ci abbiamo lavorato fino all'ultimo.

I-R: A proposito del titolo del disco, 'Strangefolk', so che doveva essere il titolo già del secondo disco e che poi avete cambiato idea all'ultimo minuto, è stata quindi una scelta ovvia per questo nuovo disco o avevate anche altre idee? Le canzoni sono in qualche modo legate al titolo?

AB: Sai, quando cominci con un disco, hai quasi sempre in mente un titolo provvisorio, che si collega in qualche modo alle canzoni, in questo caso si collega al concetto del narrare storie, in particolare al brano omonimo, con la voce robotica, l'idea, tipica dei tempi passati, di raccontare storie in gruppo, magari accanto al fuoco. Un'idea che è comune a molte culture [e che poi è la base della nascita e del tramandarsi di molti dei capisaldi delle nostre tradizioni letterarie più antiche, ndr].

I-R: È anche l'idea alla base della musica folk. So che sei molto interessato alla musica folk, vero?

AB: Sì, molto, inoltre mia moglie canta in un gruppo, i Mediaeval Babes, e suonano musica di stampo folk con sonorità molto antiche. Mi piace anche il folk degli anni '60, il blues delle origini, una musica molto onesta, mi piacciono i primi lavori di Muddy Waters.

I-R: Ieri riascoltavo i vostri tre dischi e notavo che hai uno stile di suonare il basso che risente dell'influenza blues, e, in particolare nel nuovo disco, si sente l’influenza dello stile di Paul McCartney. E' una cosa voluta e naturale e solo in seguito ti sei reso conto di questa influenza?

AB: Quando eravamo agli inizi sentivamo molto i dischi dei Beatles così è stato naturale prendere anche dal loro suono, dal loro stile, soprattutto i lavori più psichedelici, ma non solo dai Beatles, abbiamo preso ispirazione da vari gruppi e poi aggiunto qualcosa di nostro.

I-R: Sono 40 anni dalla pubblicazione di 'Sgt. Pepper', vuoi dire qualcosa a riguardo? Basta pensare a 'Within You Withyou You', forse la miglior canzone influenzata dalla musica indiana...

AB: Si è un gran canzone ed un gran disco, un classico.

I-R: Avete mai avuto la possibilità di incontrare Gorge Harrison?

AB: No, non c'è stata mai l'occasione [sembra molto dispiaciuto nel dirlo], è triste, Crispian conosceva gente che lo conosceva ed anche io ma non ci siamo mai incontrati.

I-R: È un peccato...

AB: So che aveva ascoltato i nostri dischi, e avevo avuto dei commenti positivi da gente che lo conosceva. Sì, è un peccato.

I-R: Vero, avreste potuto suonare insieme, magari lui avrebbe potuto suonare il sitar...

AB: Sì, sarebbe stato molto bello, ora lui è come Obi Wan Kenobi in Star Wars [sorride e ne fa l’imitazione].

I-R: Parlando del tour, come vi trovate, come sta andando?

AB: Ci stiamo trovando bene, cerchiamo di instaurare una contatto con il pubblico. Sai, alla fine è suonare dal vivo che da senso alla musica. Per noi l’energia arriva da qui. Penso che diamo il meglio di noi dal vivo. Soprattutto in posti piccoli, dove puoi veramente vedere il gruppo, lo puoi 'sentire' [Alonza usa la parola 'smell', che intende sentire con l’olfatto, odorare, ndr].

I-R: Riguardo la nuova scena musicale, c’è qualche gruppo che preferisci?

AB: È una domanda difficile, c’è così tanta musica ma onestamente non mi viene in mente nessun nome, prima sul tourbus sentivo Elvis Presley, 'The King Creole' [colonna sonora dell’omonimo film del 1958], ma non è certo un artista nuovo [ride]. Non mi piace molto dei gruppi nuovi, che imitano la scena punk o post-punk. Ai tempi era musica vera, politicizzata, ma ora è solo un imitazione, se li vedi sono perfetti, si vestono bene, si muovo bene ma gratta la superficie e sotto non c’è nulla.

I-R: La prima canzone sul disco 'Out On The Highway', è dedicata ai Kicks Joy Darkness.

AB: Sì, Crispian era molto amico del padre del cantante, sono morti in un incidente automobilistico in Italia, Crispian ha scritto un testo molto bello e particolare.

I-R: Una domanda sulla copertina, molto bella: chi ha avuto l’idea?

AB: Stavamo mixando il disco a casa di Crispian, a Bath, e questa è sua moglie, abbiamo fatto una foto con lei vestita così [la foto originale è presente all'interno del libretto del cd]. L'idea di base era quella di una maga che mentre fuma la pipa racconta le storie, che poi sono le storie presenti nel disco e che si intravedono nel disegno di copertina. La presenza del gatto nero rimanda anche all'Art Noveau che noi amiamo molto.

I-R: Parliamo di stasera, sapete già quali canzoni farete?

AB: Abbiamo una setlist di base ma la cambiamo spesso, anche durante il concerto stesso a seconda della reazione del pubblico, qua mi sembra un buon posto e non ci vorrà molto a 'riscaldare' l’atmosfera.

I-R: Una delle prime volte che avete suonato qui lo avete fatto di spalla agli Areosmith. Com'è stato, avete avuto problemi con il pubblico?

AB: No, non abbiamo avuto problemi tranne un tizio davanti a me che per tutto il tempo mi ha mandato a quel paese, e io cercavo più che potevo di ignorarlo. Al di là di questo è stato un bel concerto.

A fine intervista Alonza mi trattiene un po' facendomi qualche domanda sull'acustica del locale, poi scappa dicendo che proverà a rilassarsi, lo vedo invece fuori dal locale poco dopo, chiacchieriamo un altro po' e rimane colpito quando gli dico che nello stesso locale in cui suoneranno loro stasera un paio di mesi prima aveva suonato John Cale, poi raggiunge il resto del gruppo per il sound-check, io mi fermo a vederli suonare, provano 'Second Sight' e 'Out On Highway', accennano alle chitarre 'Sweet Jane' dei Velvet Underground e io lì per lì rimango veramente sorpreso. Non poteva esserci modo migliore per chiudere l'intervista, anche se il viaggio non è ancora finito, manca ancora po' di tempo al concerto. Ma dopo un attesa di dieci anni, cosa sono un paio di ore?

(Andrea Maisano)

Davvero complimenti per questa bellissima intervista! Deve essere stata realizzata il 19 ottobre prima del concerto al Rainbow di Milano. E' bellissimo notare la maturità e la gentilezza di Alonza, dimostrata attraverso la disponibilità nel concedersi alle interviste... Sono davvero cresciuti questi ragazzi, ma dentro conservano quello spirito bambino, curioso e spumeggiante dei loro ormai passati vent'anni.

Don't forget guys... you are doing the right thing to do!

Manila

 
 
 

IL GIORNO PIU' BELLO... THANKS TO KULA SHAKER!

Post n°64 pubblicato il 28 Ottobre 2007 da Manila_Web
 
Foto di Manila_Web

Mi scuso innanzitutto per non aver piu' aggiornato il blog, ma gli impegni di lavoro e il mio cuore che scoppiava di gioia per avere passato una delle piu' belle giornate della mia vita, mi hanno fatto un po' trascurare la messa on line delle mie ultime esperienze!

Che dire...il 21/10/2007, il meraviglioso concerto dei Kula Shaker a Ravenna mi ha provocato uno sconvolgimento incredibile!Ancora non riesco a riprendermi! E' davvero meraviglioso come dopo 11 anni di amore per questi ragazzi inglesi, io possa avere finalmente assistito ad un loro live e non solo! Anzi! Molto di piu'!!! Io ho incontrato Paul Winterhart in hotel! Sul pianerottolo, sento delle voci che parlano inglese e dentro di me capisco che l'unica cosa da fare in quel momento è spalancare la porta e andare a cercare di capire quanta gente, in un paese sperduto nel centro Italia, in quell'hotel, in quel momento, poteva parlare inglese se non loro!!! Si, i Kula Shaker!!! Ho praticamente  seguito per qualche metro Paul sul pianerottolo e l'ho chiamato! Si gira, col suo visino smunto, i dentini sporgenti e il cappuccio della felpa blu in testa e mi fa... "Hi!"!!! Lui, dopo 11 anni è difronte a me, io e lui da soli, sul pianerottolo! Io ci sto parlando! Mi sono sentita una cretina, mi si è un po' bloccata la lingua e ho avuto la forza di dirgli solo "Nice to meet you Paul! Tonight... Bronson... ehmm I'm gonna see the show tonight!So...see you later!" e poi gli dico "Crispian??????" e lui mi dice che non è li' e qualcos'altro che non sono riuscita a capire! Dopo il nostro incontro rientro in camera, sotto la faccia stupita di mamma che mi fa "Te l'avevo detto io!!!!"...

Mi preparo al volo e vado a cercare il locale! Da lì comincia l'ispezione dei dintorni e... naturalmente la mia tenacia da' i suoi frutti! Ad un tratto, arriva una macchina dalla quale scendono Crispian, Alonza ed Harry che mi salutano!!! Per forza! Solo io con altri 4 ragazzi che non conosco ad aspettarli come i disperati li' davanti al gelo! Salutano e qualcuno chiude la porta! Credete che mi sia arresa? Nemmeno per sogno! Si fa buoi, ma io ancora, nonostante la temperatura artica e il gelo polare di quella sera, continuo ad ispezionare la porta sul retro del backstage dalla quale li ho visti entrare! Ad un certo punto ci sono solo io li'davanti e ... il caso vuole che una figura scura al buio del parcheggio è andata a predere qualcosa in macchina e qualcuno l'ha chiusa fuori! Quando i miei occhi si abituano all'oscurità "Harry???"... "Yes! Hallo!"... Si, si ho beccato il mitico e carinissimo Harry Broadbent che è rimasto chiuso fuori dal locale e che prende il telefono per farsi aprire da qualcuno! In un attimo di panico non riesco nemmeno a ritrovare la macchina fotografica in borsa, ma lui tranquillo aspetta per la foto! L'unica cosa che mi viene in mano è la videocamera, ma lui mi dice "Ah! So it's a video"!!! si si ci siamo fatti un piccolo video dove ci abbracciamo e lui mi saluta con il suo spettacolare accento" dicendo un marcatissimo "halloooooooo"! Nel frattempo qualcuno è venuto ad aprire la porta e lui rientra mentr lo ringrazio! Mamma miaaaaaaaa! Che fortuna! Quando si dice carpe diem!

Lo spettacolo comincia alle 22 e 30, dopo un'ora al gelo e al vento polare là fuori in fila e un'ora di spettacolo del bravissimo Nongiovane Francesco Mandelli con la sua band (gli Orange)!

Il primo a salire sul palco è proprio Paul e io naturalmente sono in prima fila! Lo chiamo, perchè mi passa davanti ad un centimetro di distanza e gli dico "Ciao Paul", ui si gira, mi sorride e si ferma. Mi indica e ci mettiamo a ridere perchè ha capito che sono quella che ha incontrato il pomeriggio in hotel!! Mia mamma mi dice"Hai visto che ti ha riconosciuto?" ... Incredibile...troppo carina questa cosa!

 Hurricane Season

 Temple of everlasting light

Dello show... inutile dire che hanno suonato in maniera eccellente, Crispian era al top della voce! I ragazzi al top della grinta e io al settimo cielo!!! Mi sono vista tutto il gig proprio sotto Alonza, in prima fila a 4 metri da Crispian e a un metro da Alonza!

Mi farei un loro concerto tutte le sere, alla grandissima! L'unico rimpianto è quello di non essere riuscita a conoscere Crispian... Lui è sempre l'irraggiungibile! Spero di rivederli molto presto in Italia e di poter passare un'altra meravigliosa giornata anche migliore di questa! Non voglio attendere alri 11 anni! Continuate cosi', non ci avete mai deluso! Look at the sky, Kula Shaker are overhead!

Stay tuned ... presto mettero' on-line altro materiale del concerto!

baci a tutti quelli che hanno sempre amato i Kula Shaker!!!

Intanto, ecco qualche foto!

 

 

  

  

 

  

  

 

 
 
 
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CHIUDERE MORINI

Questo esercizio, alleva animali al solo scopo di renderli oggetto di vivisezione!!!

tratto da: WWW.CHIUDEREMORINI.NET

"Chiudere Morini non e' un sito internet ma un movimento. Il coordinamento è nato nel 2002 e continuerà ad organizzare iniziative fino a quando l'allevamento Morini non sarà definitivamente chiuso." 

Siamo un coordinamento spontaneo di persone contrarie alla pratica della vivisezione e al commercio di animali per tale fine. Tutti gli interessati possono prendere parte alle iniziative, e contribuire in diversi modi. Per contattarci:   E-Mail - chiuderemorini@libero.it Casella Postale - c/o MBE 222 - C.so Diaz 51 - 47100 Forlì    Fax - 0543/26031
 

CONTRO IL MALTRATTAMENTO DEGLI ANIMALI: MULESING

COS'È IL MULESING?

L'Australia è uno dei principali esportatori di lana al mondo, le pecore sono sottoposte ad una pratica chiamata "mulesing". Questa procedura consiste nel bloccare l’animale con delle barre di metallo e tagliare lembi di carne viva dall'area perianale, inclusa la coda, lasciando così la carne viva e sanguinante. In questo modo si evita che la pecora sporchi il suo vello con gli escrementi o che le mosche depositino le loro uova tra la lana.
Il tutto si svolge senza alcun tipo di anestetico e con cesoie da giardinaggio, sebbene esistano dei metodi di controllo ben più miti.
Gli allevatori affermano che questa pratica viene effettuata sulle pecore per prevenire che le larve di mosche infestino la pelle rugosa, una caratteristica fisica per la quale le stesse pecore sono appositamente selezionate e allevate.
È evidente che alcuni animali non riescano a sopportare tali torture e muoiano a causa di infezioni, ma nel contesto dei grandi numeri è ininfluente, in quanto questo trattamento risulta comunque più economico.
Quando la lana dell’animale non è più redditizia, le pecore vengono inviate nel Medio Oriente su navi a stiva aperta, sotto un sole cocente per un viaggio che dura anche molte settimane.

http://www.petatv.com/tvpopup/Prefs.asp?video=live_transport3

tratto da: http://www.oipaitalia.com

 

BRINA LA CAGNOLNA SENZA VOLTO...ORA STA BENE!

"...Il volto di questo cane è stato sfigurato da una fucilata sparata a bruciapelo ad una distanza molto ravvicinata, con una precisa intenzione, quella di fare un torto al suo proprietario. Si farà tutto il possibile affinchè questo cane possa nuovamente condurre una vita decente, nonostante le sue menomazioni. Ci domandiamo se mai cambierà questo mondo, se mai cambierà la mentalità di una generazione dove ancora gli animali sono usati come strumenti di tortura per colpire l'uomo. Mi auguro che queste foto possano aiutare a capire quanto siano inutili tali crudeltà fatte a delle vittime innocenti. Seguiremo da vicino ogni passo della guarigione di questa creatura, sperando che il suo futuro sia migliore del presente..." Ora la cagnolina sta meglio grazie ai dottori... - http://www.lidaolbia.it/dimenticare1.html

 

CHI UCCIDE UN ASSASSINO NON E' UN ASSASSINO?

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