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carmennn ti prego non posso soffrire così !
non riesco a vederlo in quelle condizioni!
ti pregooooooooo fai tornare enzo paolo a casaaaaaa.
ora con calma facciamo un punto della situazione.
tu, mi rivolgo sempre a te Carmen, in questo momento hai un marito sperduto su un isola da reality, che già non è grande cosa per l'orgoglio di un essere vivente qualsiasi, in più hai un marito combinato come un derelitto, che è arrivato a un punto in cui o te lo riprendi a casa e lo nascondi o lo uccidiamo e lo buttiamo in mare. L'importante è che smetta di soffrire!!!!!
capisco anche che lui in questo preciso istante ha raggiunto una notorietà che non aveva mai visto nella sua lunga ?carriera? una notorietà giunta per un uomo che a piu di 50 anni è conosciuto da tutta l'italia per quello che non riesce a dire tre parole sensate senza piangere e andare fuori di testa e che chiede disperatamente alla moglie di essere riammesso in casa. ebbene cara Carmen io preferisco andare a lavorare e magari dovreste pensarci anche voi famosi dell'isola.
siete mai stati sfiorati dall'idea di andare a lavorare?
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quante volte abiamo sentito questa frase?!!
è un eufemismo usato molto spesso per indicare le grandi offerte promozionali televisive di Mastrota (si scriverà così) e quant\\\' altro....
invece questa volta lo uso perkè cazzo io fumatore incallitissimooo sto morendo asfissiato perchè quel bastardo del mio collega che mi fuma di lato mi da un cazzo di fastidio impressionanteeeeeee.
perchè se io fumo l\\\'odore della sua sigaretta mi disgusta, mi fa bruciare gli occhi e in generale mi da fastidio???
spero che leggerà questa blog così potrà sentire il mio urlo di dolore:
peeeeeeeee hai rotto le palleeeeee tu, la tua sigarettaaaaa di merdaaaaaa e anche le tue battute mi fanno schifoooooooooooo!!!
grazie a tutti per lo sfogo e alla prossima.
baciiiiii !!!
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In Italia esiste una cultura diffusissima. La cultura del bar. Ogni gestore “del bar” che si rispetti ha un sogno nel cassetto, ovvero, avere il bar più barocco, lussureggiante e chich del paese. Così assistiamo alla corsa sfrenata al bancone piu grande, enorme, pesantissimo. Quei meravigliosi banconi in legno con quegli enormi fregi che nonostante la mia statura (1,80) non mi consentono di prendere un caffè se non sulle punte. Di quei banconi che ti mettono anche soggezione a vederli, tanto che i più timidi tra noi entrati nel bar e dopo aver visto l’oggetto lussuoso accennano a una fuga pur di doversi misurare col suo splendore. Improvvisamente ordinano tutti al tavolino. E li arriva il dramma!!! Sedie in velluto che ti ricordano troppo quelle che tua mamma aveva nel salone buono. Allora tanta è la soggezione che non potresti mai sporcarne una vero? Ti ricordi ancora le sculacciate. Allora appoggi il sedere a malapena e in questa posizione infausta attendi quei 2, 3 o quaranta minuti che arrivi il cameriere per raggiungere finalmente il tuo tanto agoniato caffè.e lui arriva, splendete come il sole, divisa impeccabile, nera con camicia bianca e cravattino. Tanto che al momento di ordinare ti verrebbe da dire. Scusi, cosa le posso servire?superata anche questa delicatissima fase in cui con lo sguardo basso e una voce a mala pena percettibile sibili un caffè grazie pensi che il più è fatto e non ti rimane che attendere. attendere quei minuti interminabili in cui ti guardi intorno e ammiri mobili intarsiati, fregi e dipinti su muri e soffitto e mentre sulla testa di qualsiasi persona pseudo normale sarebbe apparsa una vignetta colma di esclamazioni di plauso e apprezzamenti tu, invece tu, come fai? Sulla tua testa esce una vignetta che rappresenta tutti quei mobili pieni di polvere e pensi: cazzo qui ci uscirebbe un film horror di altri tempi!eccolo, finalmente è arrivato il mio caffè che passa da un vassoio d’argento che da l’impressione di pesare 7 kg (povero pinguino) al tavolo in noce massiccia con intarsi in ciliegio su un piattino che sembra uno di quelli che la nonna tanti anni fa ha buttato per fare spazio.(cazzo se li avessi tenuti chissà quanto costano oggi?) Con tutti quei fiorellini pazientemente dipinti a mano da qualche emanuense che già immagini mentre lavora solo con i suoi pennelli in una grotta inaccessibile, di una montagna inaccessibile e inizi a pensare: io merito tutto ciò?ma il senso di colpa svanisce subito quando subentra il pensiero: “cazzo io un caffè volevo!”
Il tuo agoniato caffè finalmente è li. Ora puoi gustarlo, in mezzo a strani aggeggi di ceramica che contengono latte, miele, zucchero di 10 tipi e almeno 8 nazionalità. Beh tu naturalmente ne scegli una a caso. L’importante è che sia dolce. La sgradevole sorpre! Il caffè non è altro che aqua calda come quella della pubblicità con merlino in paradiso, abilmente colorata di un marroncino tenue che ti da l’idea della bevanda piu amata del mondo e invece no, ci puoi solo lessare le patate e poi… e poi guardi l’orologio hai perso un ora e venti ad andare dietro a ste stronzate. Lo mandi giu,corri alla cassa sperando che il tuo stomaco sopporti il colpo. Trovala prima la cassa! Ti imbatti in una specie di labirinto sempre con quel legno enorme, che quante foreste avranno distrutto solo per fare questo bar? Non lo sai, ma sicuramente è stato solo uno spreco. Ora ti interessa solo una cosa., superare la fila e arrivare li dove c’è quel tizio con la pancia enorme e la calcolatrice sul bancone, che tu lo vedi sorridere a tutte le ore del giorno. Che poi solo io sono incazzato perennemente, possibile?finalmente esci. Hai perso un ora e venti. Hai mancato l’appuntamento con la donna che poteva essere quella della tua vita anche se piu che altro pensavi fosse quella della serata mentre ora non hai un cazzo da fare e tutto perché arrivi sempre con un mostruoso anticipo e hai il maledetto vizio del caffè. In questo momento mentre cerchi di ricordare da dove sei arrivato per sparire nuovamente, un solo pensiero ti assale. Cazzo la prossima volta il caffè vado a prenderlo al bar della stazione!
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lo so, non centra niente qui. non ha niente a che fare con i propositi del mio blog, non ha niente a che fare con i discorsi impegnati come la maggior parte di questi blog o come salamamau (che caldamente consiglio sennò dice che siamo in concorrenza) ma io avevo voglia di scriverne. di descrivere quest'atmosfera surreale...
l'ufficio ogni mattina alle 8 apre, anzi spalanca, anzi meglio ancora io con fare quasi da bidello spalanco le sue porte all'arrivo di questo gruppo di gioiosi e festosi giovani lavoratori.per non incorrere in sanzioni amministrative darò a loro nomi di fantasia tipo u cicciu,u peppi,a valantina, il capo (il suo nome di battesimo deve essere il capo) e la responsabile area manager degli account mi revvebbe anche da aggiungerci con licenza di uccidere a patrizia. apro una piccola parentesi ( nei nomi tipo u cicciu la u non sta per l'articolo ma il nome completo è u cicciu tanto per capirci)
scusate se mi sono perso. dicevamo? ah si, alle 8 in punto si spalancano le meravigliose porte di questo stupendo edificio (40 mq) chiamato l'ufficio. nell' ordine giuncono davanti al suo ingresso a valentina ancora intenta a pettinarsi u peppi e ogni mattina come una lotteria potrebbe arrivare u cicciu. si perchè lui è una specie di jolly, diciamo un artista. ha l'aria di quello troppo impegnato a filosoffeggiare per sentire la sveglia, per prendere la macchina per venire qui. quando la lotteria ha esito positivo lui arriva con fare flemmatico, saluta per non essere scortese ma gia questa è una distrazione.il suo percorso è il seguente: entrata, due passi a sinistra, passando dietro le spalle du peppi che è gia intento nella ricerca dei siti porno piu nuovi. altri due passi e arriva dietro le mie spalle che sono tradizionalista e sono gia intento a controllare le novita sui siti porno piu vecchi ( che ci volete fare io mi affeziono!) ulteriori due passi e arriva alla sua postazione.proprio quando arrivi li ha l'illuminazione. all'improvviso si accende una strana luce nei suoi occhi, allora si guarda intorno. noi tutti lo osserviamo e attendiamo la frase fatidica: u cafè vu pijastuvu? (avete gia preso il caffè?) tutti i giorni lòa stessa, tutti i giorni con la stessa espressione e tutti i giorni con la stessa cadenza! la risposta è inevitabilmente sempre uguale; sssssiii!!!! allora lui riparte con fare questa volta piu sbarazzino e si accinge verso il bar (argomento di cui parlerò piu in la) per ritornare piu moribondo di prima. allora io mi domando ma il fatto che il caffè svegli è solo una leggenda metropolitana?boh!!!
cosi ci accingiamo ad iniziare la nostra giornata lavorativa condita da battute du peppi a cui tutti (tranne u cicciu che sta filosofeggiando nella sua mente) ridiamo per forza di inerzia o abitudine. condita dalle rasoiate della valAntina che con quell'aria da bambina buona secondo me potrebbe essere un nuovo saddam. fino a che arriva lui: il capo. sempre allegro e brillante, sempre con la stessa domanda: tutto o k alla quale tutti (tranne u cicciu, impegnato naturalmente) rispondiamo in coro ssssiiii ( che gli vuoi dire? che ti rompi le palle? non è carino!). tutti i monitor improvvisamente si accendono. tutti i gingilli tecnologici iniziano magicamente anche loro per inerzia e abitudine a produrre strani rumori che cazzo, fino ad un attimo fa non c'erano e in quest'area di indaffaratezza (che cazzo ho scritto?) non ci resta che attendere il suo arrivo. da patrizia che tanto lo sappiamo già, sarà incazzata col mondo, avra la sua malox in bocca alle 8 e 30 del mattino e avrà gia fatto 35 telefonate, 2 summit, 3 incidenti stradali, una lotta contro 4 cani da combattimento e sconfitto un orda di marziani che volevano invadere la terra. uff mi sto dilungando troppo. cmq se il resto vi interessa ve lo racconto alla prossima puntata, altrimenti niente . ho passato il tempo a scrivere. ora devo proprio andare devo svegliare u ciccio che a forsa di pensare mo sta russando e infastidisce i vicini.....
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il 29/09/2005 alle 08:29
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