Creato da maratona.mariana il 30/04/2009

Maratona Mariana

blog dedicato al Gruppo di preghiera "Maratona Mariana"

Maratona Mariana

Dio benedica questo blog
e tutti voi che entrate
nel nome del Padre,
del Figlio e dello Spirito Santo.
Padre Tommaso Panarese

Questo blog è consacrato a Gesù per mezzo di Maria

 

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Il messaggio di Medjugorje 25 Aprile 2010

Post n°30 pubblicato il 26 Aprile 2010 da maratona.mariana


Il messaggio di Medjugorje 25 Aprile 2010

"Cari figli, in questo tempo quando in modo particolare pregate e chiedete la mia intercessione, vi invito figlioli, pregate perchè attraverso le vostre preghiere possa aiutare quanti più cuori possibili ad aprirsi ai miei messaggi. Pregate per le mie intenzioni. Io sono con voi e intercedo presso mio Figlio per ciascuno di voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata."

 
 
 

il Cardinal Schönborn a Medjugorje

Post n°29 pubblicato il 04 Gennaio 2010 da maratona.mariana

Omelia del Cardinal Schönborn alla veglia di Capodanno
Medjugorje 31 dicembre 2009

Notare come allude chiaramente della credibilità dei veggenti di Medjugorje e come sottolinei la necessità di ascoltare e guardare a lungo prima di parlare: evidente riferimento al Vescovo locale che non ha mai voluto incontrare i veggenti. (nostra trascrizione/traduzione,  video completo - solo omelia)

Cari fratelli e sorelle, qui in chiesa o nei luoghi davanti alla chiesa o nel salone giallo, siamo tutti consapevoli che è un grande privilegio non dover festeggiare il nuovo anno con lo Champagne - forse più tardi - [applausi e risa] ma con Maria, Giuseppe, il Bambino nella greppia, con gli angeli. 
Tutti noi siamo venuti a Medjugorje per essere in questo giorno in special modo vicini alla Madre del Signore. O più esattamente dobbiamo dire che siamo venuti qui perché sappiamo che la Madre del Signore vuol essere vicina a noi. 
Con lei vogliamo iniziare il nuovo anno, e la prima cosa che mi commuove, se penso al presepio e ai pastori, è che non c'era nessun angelo. Qui [indica il presepio alla base dell'altare] ci sono due angeli sopra la grotta, ma nel vangelo non ci sono; erano nel campo dei pastori, una grande schiera di angeli, ma Maria e Giuseppe ne hanno solo sentito parlare, i pastori glielo hanno raccontato!
Neanche voi avete visto la Gospa, ma qui ci sono delle persone che ce lo hanno raccontato. E noi confidiamo che la Madonna ci è veramente vicina. La fede viene dall'ascolto e mi impressiona per prima cosa che nel vangelo di oggi si parla di ascolto. Prima di tutto dobbiamo ascoltare il lieto annuncio. Abbiamo due orecchie, due occhi e una bocca: questo significa che dobbiamo ascoltare molto, guardare molto e poi parlare. E cosa dobbiamo dire? Dobbiamo raccontare ciò che abbiamo visto e udito. Il mondo necessita di una nuova evangelizzazione, questa avviene solo se è impossibile che tacciano coloro che hanno visto e udito. Tutti noi abbiamo ricevuto la fede e nel battesimo abbiamo ricevuto il compito di comunicarla ad altri. I pastori hanno raccontato ciò che era stato loro detto e da questo tutto è continuato. Il vangelo, la buona novella, è stata raccontata, e quelli che l'hanno riferita erano credibili. Quelli che hanno udito, hanno anche visto che le parole erano in accordo con la vita, che ciò che i testimoni dicevano trovava corrispondenza anche nella loro vita.
Come possiamo diventare testimoni del vangelo? Prima di tutto in quanto guardiamo a Maria. Maria conservava e meditava nel suo cuore tutto quello che era accaduto. Fratelli e sorelle, ciò di cui urgentemente abbiamo bisogno nel nostro tempo è la preghiera. Lo dico con un po' di tristezza, so che prego troppo poco. So che la preghiera è la vita. Senza un vivo rapporto con Dio la nostra vita diventa arida e vuota. Perché la Madonna ci dice continuamente di pregare? Prendetevi il tempo per la preghiera. Un buon proposito per il nuovo anno, per noi sacerdoti, diaconi e per tutti. Tempo per la preghiera. C'è così tanta forza, così tanta gioia, troppo chiaro. Preghiamo Maria che ci aiuti a pregare di più. Se preghiamo le nostre parole sono piene di vita e poi la nostra testimonianza è credibile.
Vorrei spendere due parole su ciò che l'apostolo Paolo ci ha detto. L'anno paolino è già finito e ora siamo nell'anno sacerdotale, ma le parole dell'apostolo Paolo erano così forti perché erano piene di vita. Nella lettura di oggi ci dice che Dio ha mandato suo Figlio per farci diventare figli. Le figlie non sono escluse, si intende, figli e figlie insieme, ma Paolo dice che siamo chiamati a diventare figli, e non schiavi. Così come Gesù è figlio di Dio, così possiamo anche noi chiamarlo Padre. All'inizio di quest'anno l'apostolo Paolo ci dice: voi siete figli e non schiavi. 
Io penso che Medjugorje è un posto dove si confessa molto e la confessione è la liberazione dalla schiavitù del peccato. Dio ci vuole avere come figli. Libertà dei figli di Dio, e per questo ci ha donato il sacramento della confessione. Dobbiamo avere un nuovo atteggiamento verso Dio, poterlo chiamare Abbà. Gesù ci ha chiamato ad avere fiducia in lui, ad avere fiducia in Dio. C'è troppa paura di Dio in noi, Jezu ufam tobie, Gesù confido in te - so anche il polacco - [alcune risate, quelli che capiscono la battuta], Jezu ufam tobie, Gesù confido in te [applausi].
Il Papa Giovanni Paolo II ci ha lasciato questo messaggio: abbiate fiducia nella misericordia di Dio, abbiate fiducia nella misericordia di Gesù. A volte, avere fiducia può essere eroico, quando la vita si fa difficile, quando un matrimonio diventa un peso, quando una malattia ci opprime, quando non sappiamo come andrà col nostro lavoro. Allora, dire Jezu ufam tobie, può essere eroico. Avere fiducia è veramente un atto di fede, e ancora guardiamo a Maria: chi ha donato un atto di fiducia, di fede, più grande di Maria? Jezu ufam tobie: questo sia il nostro programma per l'anno che viene.
E' quasi mezzanotte e si sentono i botti, ma noi non tiriamo petardi, noi cantiamo [applauso]. E un'ultima parola: i pastori tornarono glorificando e lodando Dio per quello che avevano visto e udito. Anche noi torneremo a casa e per poter essere testimoni della buona novella, dobbiamo prima di tutto glorificare Dio. I pastori glorificarono e lodarono Dio per quello che avevano visto e udito, spero che anche tutti noi torneremo a casa, faremo il viaggio di ritorno, dopo questi giorni passati qui, e glorificheremo Dio per ciò che abbiamo visto e udito. Allora crederanno anche a noi quando racconteremo, la nostra parola sarà degna di fede.
Adesso è quasi mezzanotte ed è il momento giusto per proclamare il nostro Credo. Con questa fede entriamo nel nuovo anno. Dio benedica il nuovo anno. [lungo applauso]

http://www.medjugorje-bz.org/ar2/omelia-cardinale-31-12.html

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Video Messa del 31/12/09 col Cardinal Schönborn a Medjugorje

http://www.gloria.tv/?media=44346

Video Catechesi del Cardinal Schönborn a Medjugorje 30/12/09

http://www.gloria.tv/?media=44168

 
 
 

8 dicembre - l'Immacolata Concezione di Maria

Post n°28 pubblicato il 08 Dicembre 2009 da maratona.mariana

L'8 dicembre la Chiesa Cattolica celebra la solennità dell'Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria.

L'Immacolata Concezione è un dogma cattolico, proclamato da papa Pio IX l'8 dicembre 1854 con la bolla Ineffabilis Deus, che sancisce come la Vergine Maria sia stata preservata immune dal peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento.

Queste sono le parole che concludono l'enciclica mariana Ineffabilis Deus e proclamano solennemente il dogma:

 « (...) affermiamo e definiamo rivelata da Dio la dottrina che sostiene che la beatissima Vergine Maria fu preservata, per particolare grazia e privilegio di Dio onnipotente, in previsione dei meriti di Gesù Cristo Salvatore del genere umano, immune da ogni macchia di peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento, e ciò deve pertanto essere oggetto di fede certo ed immutabile per tutti i fedeli. »

Il dogma non afferma solamente che Maria è l'unica creatura ad essere nata priva del peccato originale - e ciò fin da nove mesi prima della sua nascita, e cioè al momento del suo concepimento da parte di sua madre, Sant'Anna - ma aggiunge altresì che la Madre di Dio per speciale privilegio non ha commesso nessun peccato, né mortale né veniale, in tutta la sua vita.

Se per la colpa originale è entrata nel mondo la morte, per i meriti di Gesù Cristo, Dio ha preservato Maria da ogni macchia di peccato, ed è venuta a noi la salvezza e la vita (cfr Rm 5, 12-21).

Il dogma dell'Immacolata Concezione ci introduce nel cuore del mistero della Creazione e della Redenzione (cfr Ef 1, 4-12; 3, 9-11). Dio ha voluto donare all’umana creatura la vita in abbondanza (cfr Gv 10, 10), condizionando, tuttavia, questa sua iniziativa ad una risposta libera ed amorevole. Rifiutando questo dono con la disobbedienza che portò al peccato, l’uomo ha tragicamente interrotto il dialogo vitale con il Creatore. Al “sì” di Dio, fonte della pienezza della vita, si è opposto il “no” dell'uomo, motivato da orgogliosa autosufficienza, foriera di morte (cfr Rm 5, 19).

L’intera umanità fu pesantemente coinvolta in questa chiusura verso Dio. Solo Maria di Nazaret, in previsione dei meriti di Cristo, fu concepita immune dalla colpa originale e totalmente aperta al disegno divino, così che il Padre celeste poté realizzare in lei il progetto che aveva per gli uomini.

L’Immacolata Concezione prelude all’intreccio armonioso tra il “sì” di Dio e il “sì” che Maria pronuncerà con totale abbandono, quando l’angelo le recherà l’annuncio celeste (cfr Lc 1, 38). Questo suo “sì”, a nome dell’umanità, riapre al mondo le porte del Paradiso, grazie all’incarnazione del Verbo di Dio nel suo seno ad opera dello Spirito Santo (cfr Lc 1, 35). L’originario progetto della creazione viene così restaurato e potenziato in Cristo, e in tale progetto trova posto anche lei, la Vergine Madre.

Sta qui la chiave di volta della storia: con l'Immacolata Concezione di Maria ha avuto inizio la grande opera della Redenzione, che si è attuata nel sangue prezioso di Cristo. In Lui ogni persona è chiamata a realizzarsi in pienezza fino alla perfezione della santità (cfr Col 1, 28).

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Questa festività era già celebrata in Oriente nel sec. VIII, e venne importata nell'Italia meridionale da monaci bizantini, propagandosi poi a tutto l'Occidente, soprattutto su iniziativa degli ordini religiosi benedettini e carmelitani. Fu inserita nel calendario della Chiesa universale da papa Alessandro VII con la bolla Sollicitudo omnium ecclesiarum dell'8 dicembre 1661.[5]

L'8 settembre del 1857, papa Pio IX, ha inaugurato e benedetto a Roma (in Piazza di Spagna), il monumento dell'Immacolata.

Papa Pio XII, nel giorno dell'Immacolata Concezione, ha iniziato a inviare dei fiori come omaggio alla Vergine, il suo successore, papa Giovanni XXIII, nel 1958, lasciò il Vaticano e si recò personalmente in Italia, in Piazza di Spagna, per deporre ai piedi della Vergine Maria un cesto di rose bianche e successivamente fece visita alla basilica di Santa Maria Maggiore. Tale consuetudine è stata continuata anche dai papi Paolo VI, Giovanni Paolo II e oggi Benedetto XVI.

La visita in Piazza di Spagna prevede un momento di preghiera, quale espressione della devozione popolare. L'omaggio all'Immacolata prevede il gesto della presentazione dei fiori, la lettura di un brano della Sacra Scrittura e di un brano della Dottrina della Chiesa cattolica, preghiere litaniche e alcuni canti mariani, tra cui il Tota pulchra.

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Nota: Comuni fraintendimenti da evitare:

Confusione tra concepimento di Maria e concepimento di Gesù:
Molti, per un equivoco originato dall'espressione «Immacolata Concezione», ritengono che l'espressione si riferisca al fatto che Maria abbia concepito suo figlio Gesù senza avere avuto rapporti con un uomo, cioè in maniera miracolosa. In altre parole, che l'abbia concepito senza commettere peccato, rimanendo immacolata. Si tratta di un equivoco, dato che il dogma si riferisce al concepimento di Maria e non al concepimento, nella verginità (v. oltre), di Gesù.

Confusione col dogma della verginità di Maria:
Da altri, infine, il dogma della immacolata concezione viene confuso con un altro dogma insegnato dalla Chiesa, che afferma che la Madre del Redentore, dopo aver concepito suo figlio è rimasta sempre vergine, prima, durante e dopo il parto. Questo miracolo di Dio non ha nulla in comune con l'Immacolata Concezione, la quale riguarda solo la nascita di Maria e, si ripete, concerne unicamente la sua immunità dal peccato originale grazie alla divina protezione di Dio, che ha ricevuto fin dall'inizio della sua esistenza.

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Insegnamento del Catechismo della Chiesa Cattolica sull'Immacolata concezione di Maria, nn. 490-493

150° del Dogma dell'Immacolata Concezione

 
 
 

1 novembre - Festa di tutti i Santi

Post n°27 pubblicato il 01 Novembre 2009 da maratona.mariana

Papa: Nella Comunione dei santi non siamo mai soli, come in famiglia o fra amici

Benedetto XVI corregge l’interpretazione macabra della festa di Halloween. La festa di tutti i santi è una festa di solidarietà. Nella visita ai cimiteri occorre ricordare che le anime dei defunti “sono nelle mani di Dio”. Un ricordo della Dichiarazione comune di Augusta, fra Federazione luterana mondiale e Chiesa cattolica, definita da Giovanni Paolo II “una pietra miliare sulla non facile strada della ricomposizione della piena unità tra i cristiani”.

tutti i santi

01/11/2009 - VATICANO

Città del Vaticano (AsiaNews) – La “comunione dei santi” è una realtà “bella e consolante” perché dice che “non siamo mai soli”. Benedetto XVI ha presentato così la solennità di Tutti i santi – che si celebra oggi - ai fedeli radunati nella piazza san Pietro per l’Angelus. La definizione del papa si mette in totale opposizione al modo in cui questa festa è stata commercializzata, trasformandola in “Halloween” e in una festa macabra, di mostri e di zombie nemici dell’uomo.

“Facciamo parte di una ‘compagnia’ spirituale in cui regna una profonda solidarietà: il bene di ciascuno va a vantaggio di tutti e, viceversa, la felicità comune si irradia sui singoli. E’ un mistero che, in qualche misura, possiamo già sperimentare in questo mondo, nella famiglia, nell’amicizia, specialmente nella comunità spirituale della Chiesa”.

Il pontefice ricorda l’antico culto dei martiri nella Chiesa primitiva, divenuto poi culto per tutti i santi, "una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua (Ap 7,9)”.

Fra tutti, in questo Anno sacerdotale, il papa ricorda “i santi sacerdoti, sia quelli che la Chiesa ha canonizzato…; sia quelli – ben più numerosi – che sono noti al Signore”.

“Ognuno di noi – sottolinea il pontefice - conserva la grata memoria di qualcuno di essi, che ci ha aiutato a crescere nella fede e ci ha fatto sentire la bontà e la vicinanza di Dio”.

Il papa offre anche spunti per riflettere e vivere la giornata di domani, di Commemorazione dei fedeli defunti. “Vorrei invitare - ha detto il pontefice - a vivere questa ricorrenza secondo l’autentico spirito cristiano, cioè nella luce che proviene dal Mistero pasquale. Cristo è morto e risorto e ci ha aperto il passaggio alla casa del Padre, il Regno della vita e della pace. Chi segue Gesù in questa vita è accolto dove Lui ci ha preceduto. Mentre dunque facciamo visita ai cimiteri, ricordiamoci che lì, nelle tombe, riposano solo le spoglie mortali dei nostri cari in attesa della risurrezione finale. Le loro anime – come dice la Scrittura – già ‘sono nelle mani di Dio’ (Sap 3,1). Pertanto, il modo più proprio ed efficace di onorarli è pregare per loro, offrendo atti di fede, di speranza e di carità. In unione al Sacrificio eucaristico, possiamo intercedere per la loro salvezza eterna, e sperimentare la più profonda comunione, in attesa di ritrovarci insieme, a godere per sempre dell’Amore che ci ha creati e redenti”.

Dopo la preghiera mariana, Benedetto XVI ha ricordato i 10 anni dalla Dichiarazione congiunta di Augusta, firmata il 31 ottobre 1999 fra la Federazione Luterana Mondiale e la Chiesa cattolica, che Giovanni Paolo II definì “una pietra miliare sulla non facile strada della ricomposizione della piena unità tra i cristiani”.

“Quel documento – ha detto il papa - attestò un consenso tra luterani e cattolici su verità fondamentali della dottrina della giustificazione, verità che ci conducono al cuore stesso del Vangelo e a questioni essenziali della nostra vita. Da Dio siamo accolti e redenti; la nostra esistenza si iscrive nell’orizzonte della grazia, è guidata da un Dio misericordioso, che perdona il nostro peccato e ci chiama ad una nuova vita nella sequela del suo Figlio; viviamo della grazia di Dio e siamo chiamati a rispondere al suo dono; tutto questo ci libera dalla paura e ci infonde speranza e coraggio in un mondo pieno di incertezza, inquietudine, sofferenza”.

“Questo anniversario - ha continuato - è dunque un’occasione per ricordare la verità sulla giustificazione dell’uomo, testimoniata insieme, per riunirci in celebrazioni ecumeniche e per approfondire ulteriormente tale tematica e le altre che sono oggetto del dialogo ecumenico. Spero di cuore che questa importante ricorrenza contribuisca a far progredire il cammino verso l’unità piena e visibile di tutti i discepoli di Cristo”.

fonte: http://www.asianews.it/index.php?l=it&art=16744&size=A

 
 
 

Intervista a Padre Tommaso

Post n°26 pubblicato il 14 Ottobre 2009 da maratona.mariana

 

articolo

Tempi moderni - Nei suoi “diari” pubblica preghiere, chatta con chi ha bisogno di conforto e lancia la Maratona Mariana, una staffetta di 72 ore per dire il rosario alla Madonna.

 

“Dio benedica questo blog”. Internet ha fatto il miracolo


La parrocchia di San Marco si svuota. Padre Tommaso usa la rete per compiere la missione di fede: su Facebook ha già 2mila amici.

 

Emanuela De Pinto

FIRENZE - I fedeli si perdono per strada e fanno sempre più fatica ad entrare in chiesa, specie se si tratta di una grande basilica, sempre invasa da turisti di passaggio.
Per ritornare ad un dialogo profondo, per recuperare una comunità che si sta via via smarrendo, un modo c’è. E si chiama internet. Forse la maggioranza dei sacerdoti vecchio stile potrebbe storcere il naso davanti a questi nuovi modi di diffondere il culto di Dio, ma c’è chi invece, con forza e coraggio, ha visto nella grande rete l’occasione giusta per continuare la missione di fede. È il caso di padre Tommaso Panarese (nella foto in alto), 51 anni, che insieme ad altri cinque frati, vive e opera nella Basilica di San Marco, da cui prende il nome l’omonima piazza. Una delle più vive della città. “Il rapporto col circondario - racconta padre Tommaso - è cambiato molto. San Marco dovrebbe essere la parrocchia degli universitari, ma ormai questo sogno è tramontato. Lo spostamento delle facoltà di tipo scientifico ha rallentato parecchio il rapporto storico che c’era con la chiesa e adesso la parrocchia è frequentata per lo più da anziani. La rigenerazione risulta difficile”. Preso atto di quanto sta accadendo negli ultimi anni, padre Tommaso, ha cercato e trovato in internet il modo per recuperare fedeli, seppure in via indiretta.
“No creato due blog e ho anche una pagina in Facebook. Uso queste nuove strade - spiega ancora padre Tommaso - per pubblicare testi e preghiere. I contatti sono arrivati subito e allora mi sono accorto di quanto bisogno ci sia di comunicare nel mondo. Nel mio primo blog ho avuto 35mila visite in tre anni, mentre su Facebook sono arrivato a oltre 2mila amici, da aprile ad oggi. In sostanza, è accaduto questo: i contatti che prima avevo direttamente con i fedeli che frequentavano la parrocchia, ora li ho in rete”. Perché? Padre Tommaso crede che la spiegazione sia una:
“La società è diventata individualista. Le persone non sentono più l’esigenza del confronto personale e si rifugiano in Internet, dove c’è molto dialogo anche a livello spirituale”.
Il movimento di preghiera costituito da padre Tommaso su internet ha dato vita alla cosiddetta “Maratona Mariana’, una sorta di staffetta spirituale in cui diverse persone, per 72 ore consecutive, si danno il cambio in diversi orari per recitare il Rosario per la Madonna. “La storia della Maratona Mariana è nata così: a gennaio del 2008, la cappella della piccola chiesa del mio paese natale in montagna, venne distrutta e data alle fiamme da un gruppo di vandali. L’unica cosa rimasta intatta era la Statua di una bellissima Madonna. Io l’ho interpretato come un segno e da allora è nata questa iniziativa”.
Basta andare sul blog di padre Tommaso (http://blog.libero.it/maratonamariana/) per farsi un’idea di come il fenomeno abbia preso piede. “In questo modo sono riuscito a portare nelle case di tantissime persone il messaggio di Maria, una parola di conforto, un sostegno nella fede a chi ha bisogno di aiuto. A volte mi capita di chattare fino all’una di notte. C’è chi mi guarda con stupore, ma io non demordo. Finché c’è qualcuno che mi chiederà aiuto io sarò lì ad ascoltarlo”. E allora non resta che darsi appuntamento su Internet e, come dice Padre Tommaso ai naviganti che approdano nel suo porto: “Dio benedica questo blog e tutti voi che entrate, nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”.

 

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