Creato da Marco_Valtellina il 23/08/2006
Girovagando per la Valtellina e dintorni con la mia fida Daccordi. (Lo so, la foto fa schifo, ma la cambierò presto)

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 29 ottobre 2006: Salita alla Madonna del Ghisallo

Post n°17 pubblicato il 31 Ottobre 2006 da Marco_Valtellina

Ultima domenica di ottobre, si torna all'ora solare.
Al risveglio mi accorgo subito che devo ancora regolare l'orologio
biologico.
E' presto, faccio tutti i preparativi con calma, carico la bici in auto
e via: dopo un'ora sono a Colico.
Ho appuntamento con Bikerfab per fare questo giro insieme. Il ritrovo è fissato per le 10.30, alla partenza del traghetto che da Varenna ci porterà a Bellagio.
Scarico la bici, e subito cominciano i guai: la ruota è completamente scentrata e nonostante ripetuti tentativi rimarrà così fino a Varenna dove - con più calma e l'aiuto di Bikerfab - finalmente ne verrò a capo.
Comunque mi avvio e dopo un centinaio di metri un presentimento: non ho chiuso l'auto: torno indietro per verificare che il presentimento è anche una triste realtà. Chiudo l'auto e finalmente l'avventura può cominciare.
La temperatura è fresca ma non fredda, pedalo di buona lena incontrando tanti altri ciclisti che viaggiano però tutti in senso contrario al mio.
Quasi subito mi becco una salita che riscalda i muscoli e che porta verso l'abbazia di Piona... il lungo lago che ricordavo tanti anni prima (non senza una certa nostalgia, per via della beata gioventù e di tanti bei ricordi legati al mio passato da calciatore) è oggi ancora più gradevole con il grosso del traffico che ormai viaggia sulla nuova SS 36. A parte la
scocciatura di qualche breve galleria, arrivo ben presto a Varenna dove faccio conoscenza con Bikerfab.
Ci imbarchiamo e in 15 minuti circa siamo a Bellagio. Scarichiamo le bici, montiamo e si parte seguendo i cartelli che indicano Erba, affrontando subito una piccola erta con un paio di secchi tornanti. Dopo un po' la strada spiana e ci conduce fuori dal centro abitato di Bellagio. Giunti ad un incrocio vediamo il primo (ed unico) cartello che indica Madonna
del Ghisallo. Seguiamo l'indicazione e dopo pochi metri notiamo un altro cartello che ci avvisa sulla pendenza: 14%.
Non so perchè, ma mi ero fatto l'idea che da Bellagio si dovessero fare 4-5 km di pianura prima di prendere la salita, perciò proseguo ignaro di ciò che in realta mi aspetta.
Bikerfab ha un momento di difficoltà: anche lui con conosce questa strada e dopo un paio di km si ferma per rifocillarsi, sistemare l'abbigliamento fin troppo prudente ma intelligentemente fatto "a cipolla", e annotare che l'inclinometro del suo ciclocomputer - fino a quel punto - non è mai sceso sotto il 10%.
Proseguiamo incontrando parecchi altri ciclisti, e questo ci dà la convinzione di essere sulla strada giusta, anche se la nostra inconsapevolezza durerà fino lassù in cima, alla Madonna del Ghisallo.
Per quanto mi riguarda, ci arrivo quasi all'improvviso, superando un altro ciclista che ci aveva passato durante la nostra sosta. Vedo la sua soddisfazione ed il suo sguardo rivolto in avanti: gli scappa una battuta "porc.. tr.. eccolo li finalmente!" e io ribatto ingenuamente "eccolo cosa ? saremo mica già sul Ghisallo ?"
Questo mi guarda brutto ... vabbè mica lo sa da dove vengo e a quale genere di salite sono abituato :-)
Comunque una bellissima salita, sia per impegno che per gli squarci panoramici sul lago di Como. E lassù in cima emozionante la chiesetta con le vestigia di grandi del ciclismo appese sulle pareti, mentre fa incavolare il museo del ciclismo (biglietto d'ingresso fissato a 10 euro).
Il nostro giro termina con la discesa giù per la Val d'Intelvi, poi verso Pusiano ed il lago omonimo, quindi a zigzagare dopo Valmadrera per raggiungere Lecco evitando le strade principali. Cosa che purtroppo non ci riesce del tutto, ed un paio di km sulla SS 36 Milano-Lecco ce li becchiamo.
Giunti a quella che un tempo era la "famigerata" rotonda" di Lecco, ci salutiamo e ci dividiamo, l'uno verso Colico e la Valtellina, l'altro verso Bergamo.
Vista l'ora, mi concedo di percorrere i 40 km che mi separano dall'auto con tutta calma, godendomi il panorama, il caldo sole ed i colori saturi di questa bella domenica d'autunno, consapevole che nel volgere di una settimana in valle arriverà il generale inverno, e toccherà appendere la bici in garage fino alla prossima primavera :-(

 
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7/8 ottobre 2006: Week end Romagnolo

Post n°16 pubblicato il 31 Ottobre 2006 da Marco_Valtellina

Giorno 1 - sabato 7 ottobre

Partecipanti:
Principessa, Isa, Francesco (un amico di cattolica), il sottoscritto, Gabriele da S. Marino con la maglia ISC, 3 signore di Cattolica sulla quarantina delle quali non ricordi i nomi

Km percorsi: 78 circa (percorso lungo)
Percorso breve:
Cattolica - Misano Monte - S. Clemente - Croce - Montescudo - Gesso - Montelliciano - Valle S. Anastasio (sosta al ristorante).
Rientro a Cattolica via Mercatino - Morciano - S. Giovanni
Il percorso "lungo" prevedeva una deviazione verso Fiorentino ed arrivo al ristorante
dopo una salita abbastanza impegnativa (in questo tratto solo Isa, Francesco e il
sottoscritto)

Note particolari:
Isa aveva un ginocchio gonfio, quindi ha preferito evitare la sosta al ristorante per ritornare subito a Cattolica, accompagnata dal sottoscritto.

Forature: una, di Gabriele, che è ritornato in sella alla velocità della luce, ma che ha poi sofferto di un impreciso montaggio del copertoncino. Gabriele poi ci ha salutati prima dell'arrivo al ristorante per tornare a casina...

Precipitazioni:
tutti quelli che si sono abbandonati alle libagioni sono stati puniti, dovendo
percorrere i 35 km che separavano il ristorante da Cattolica sotto un nubifragio

Giorno 2 - domenica 8 ottobre.
Partecipanti:
Principessa, Isa, Markoci
Km percorsi: 60 circa
Percorso:
Cattolica-Pesaro-Cattolica tutto sulla strada panoramica.
Sosta "cappuccino" in una pasticceria di Pesaro
Al ritorno a Cattolica ho deciso - su invito di Principessa - di allungare con
un po' di pianura arrivando fino a Riccione (20 Km A/R)
Precipitazioni: assenti

 
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5 settembre 2006: Tirano-Carona-Tirano

Post n°14 pubblicato il 11 Settembre 2006 da Marco_Valtellina

Arrivo a casa dal lavoro e approfitto della bellissima giornata per fare questo bel giretto di circa 50 km

Descrizione del percorso:
da Tirano - zona industriale - Cartiera della Valtellina
sul lato nord del perimetro della cartiera corre una stradina parallela
alla ferrovia. 
Passato un ponticello sul torrente Poschiavino ci si immette su una
ciclabile a traffico promiscuo (ogni tanto ci passa qualche auto o
trattore). Sbucati a Stazzona si incrocia la statale che porta
all'Aprica. Si svolta a sinistra, si attraversa il ponte sull'Adda e poi
subito a destra.  Dopo un po' sulla sinistra un campo di calcio e poi una centrale
elettrica.  Fatti altri 200-300 metri una stradina invita sulla destra in leggera
discesa. E' la ciclabile che porta a Tresenda di Teglio.
Al termine della ciclabile si attraversa la strada (ci sono degli scomodi
accessi al marciapiede). Si prosegue  seguendo una linea gialla per terra
(sulla destra la ferrovia) che porterà a svoltare a sinistra.
Qui dopo pochi metri un bivio con la strada che
prosegue naturalmente con una curva verso destra ed un'altra che invita
a sinistra. Quest'ultima è la ciclabile che conduce a S. Giacomo di Teglio. Purtroppo non è ultimata quindi ad un certo punto, poco prima che finisca il tratto asfaltato, si dovrà svoltare a destra e attraversare un breve tratto sterrato fino a giungere ad un passaggio a livello che immette sulla SS 38. Dopo qualche centinaio di metri sulla Statale si giunge ad un incrocio e si svolta a sinistra. Di qui si prosegue in direzione Carona.

Salita S. Giacomo di Teglio - Carona:
Quota di partenza: 365 slm
Quota di arrivo: 1145 slm
Dislivello: 780 m
Lunghezza Km 11
Tempo impiegato: 48 minuti
Traffico incontrato:  5 auto in senso contrario + 2 nel mio senso di marcia
Fondo stradale: a tratti pessimo, sconsigliata la percorrenza in senso contrario

In realtà non si giunge a Carona ma, poco prima, si svolta a sinistra verso Aprica. Una strada in leggera discesa, piuttosto sconnessa, porta fino alla centrale Falk e quindi, con un paio di brevi strappi in salita, all'incrocio con la SS del passo di Aprica.
Di qui, discesa fino a Tresenda, dove si riprende la ciclabile con il percorso fatto all'andata per giungere a Tirano

 
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Sabato, 02/09/2006: Stelvio bike

Post n°13 pubblicato il 04 Settembre 2006 da Marco_Valtellina
Foto di Marco_Valtellina

7.30: suona la sveglia :-((

Neanche sono uscito dal letto che sono fuori al balcone con il naso all'insù: il cielo è azzurro, sarà una bella giornata.

Ho preparato tutto la sera prima, mi piace trattenermi nel tepore del letto.... Colazione veloce, ho appuntamento alle 9.00 in quel di Bormio con amici conosciuti sul N.G. it.sport.ciclismo (Principessa e Abete) e odio arrivare in ritardo...

ore 9.05: trovo fortunosamente un parcheggio libero. E' già un formicolare di ciclisti, qualcuno indaffarato che scarica la specialissima dall'auto, altri stanno già scaldando "i motori".
Sono in ritardo, accelero le operazioni e in un attimo sono già alle Terme... prendo contatto con Principessa e fraintendo le sue parole, capendo che si trova sopra di me (scoprirò invece che è l'esatto contrario).

Finalmente, dopo un tourbillion di telefonate ci incontriamo.. Abete è un poco in ritardo, ma decidiamo di avviarci ad andatura turistica convinti che ci raggiungerà presto. Dopo pochi km mi accorgo di essere stato eccessivamente prudente sull'abbigliamento e mi rimbocco le maniche della dolcevita ... la salita ed il sole scaldano :-))

Nella foto sotto, Principessa e Abete

Finalmente tutti insieme ad andatura "Principessiana". Alla cascata del Braulio mi sfogo e lascio la compagnia per tirare un paio di Km. Mi fermo al ristoro, crostata (ottima) e mi apposto per immortalare i nuovi amici.
Riparto con Abete (Principessa non si è fermata) e con calma la raggiungiamo. Fra una chiacchiera e l'altra arriviamo all'Umbrail e qui ci separiamo. Abete ed io non riusciamo a tenere l'andatura turistica e allunghiamo sul tratto più duro di tutta la salita.

Arriviamo al passo soddisfatti, la giornata è fantastica ed è un brulicare di ciclisti con sorrisi che arrivano fino alle orecchie. C'è tutto un mondo qui, persone convenute da ogni dove che al cellulare magnificano la loro impresa ad amici e parenti lontani.
Ci cambiamo e rifocilliamo, qualche foto di rito e siamo già pronti per la discesa. Chiamo Paola a casa e, in quel mentre, una collega d'ufficio arriva a salutarmi... è salita in auto ed è rimasta intrappolata dalla chiusura della strada: sei ore bloccata allo Stelvio a cazzeggiare e deve arrivare ad Innsbruck...

Salutiamo Principessa che nel frattempo si è accomodata in veranda a fare merenda con marito ed amici... arrivederci all'anno prossimo




 
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30 agosto 2006: Tirano - Selva (Valposchiavo)

Post n°12 pubblicato il 30 Agosto 2006 da Marco_Valtellina
 
Tag: Salite
Foto di Marco_Valtellina

Piccola uscita dopo lavoro per andare a Selva, piccola località vicino Poschiavo. Aria fredda, bei panorami ed i saluti ammirati e rispettosi degli automobilisti (roba da non credere !!! ).

La partenza è da casa, ed il percorso per circa 15 km è lo stesso che conduce da Tirano al Passo del Bernina. Si parte subito in salita fino alla dogana di Campocologno. Si entra in Valposchiavo, nel canton Grigioni. La salita prosegue, di qui si raggiungono località come St. Moritz, Pontresina, Davos ed è anche la via più breve per andare a Livigno (apertura del passo solo nei mesi estivi).

Non ci sono momenti di tregua, salgo di buon passo infastidito dal vento gelido e contrario che proviene dal Bernina. Finalmente arrivo a Miralago che annuncia un ampio tratto pianeggiante sulle sponde del lago di Poschiavo. Il sole è andato dietro la montagna ed il mio abbigliamento estivo sarebbe del tutto insufficiente se non fosse per il caldo sviluppato con le fatiche della salita.

Attraverso l'abitato de Le Prese, il lago finisce qui... C'è un bel tratto pianeggiante che mi conduce fin quasi alle porte di Poschiavo. Dopo una curva verso destra, un tratto rettilineo con un leggero dosso più avanti. A sinistra un cartello indica la presenza di un campeggio e la strada per la località Selva.

Svolto, un breve tratto in pianura e poi comincia la salita di circa 4 Km che mi porterà a destinazione.
E' una salita abbastanza impegnativa, soprattutto se ci si è spremuti prima di affrontarla, ma che offre negli ultimi tratti bei panorami a 360°  e che dà l'occasione di ammirare per l'ennesima volta come in questo paese ci sia una vera cultura della montagna e di mantenimento del territorio

Prati perfettamente sfalciati, strade tagliafuoco, ponticelli e steccati in legno, malghe ben tenute, percorso vita, percorsi per MTB, fontanelle, bei sentieri per passeggiare.

Va bè, vista la brevità della salita sono a destinazione in poco tempo (c'è anche un bel rifugio con posti letto etc. etc.). In fretta e furia mi metto i bracciali e la k-way smanicata e torno a caso in un lampo, agognando una bella doccia bollente che mi riscaldi un po'....

 
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