Schedature etniche
Con i bambini ROM, contro ogni forma di schedatura etnica.
La schedatura etnica è inaccettabile … e lo è ancora di più se riguarda i bambini …
Durissima è stata la reazione dell’Opera Nomadi: Ci chiediamo perché mai non si pensi di prendere le impronte a tutti i minori a rischio, di tutte le etnie (le nazionalità, le razze…). Esistono tantissimi bambini italiani, che ogni giorno vivono una vita tra povertà, dispersione scolastica, violenze psicologiche tra le pareti domestiche. Minori magari reclutati dalle organizzazioni criminali per diventare killer.
Da più parti è stata sottolinea la somiglianza tra questa schedatura ed il censimento degli ebrei fatto da Mussolini nel 1938.
Anche l’Indipendent ha parlato di comportamento «incivile» e di una crescente repressione delle minoranze che ricorda le politiche del fascismo.
Preoccupanti analogie storiche …
"È inammissibile sospettare e condannare a priori un popolo" ha commentato Don Luigi Ciotti.
A sua volta l'ANED (Associazione Nazionale Ex Deportati) ha lanciato un significativo appello: "E allora prendete anche le nostre impronte".
Le proteste sono aumentate con il passare dei giorni e persino il Prefetto di Roma si è affrettato ad assicurare che non prenderà le impronte dei bambini … ma …
“Non cederò di un millimetro” ha dichiarato Maroni “vogliamo sapere chi c'è, chi abita le nostre città, chi abita le nostre regioni e chi ha diritto di stare e chi non ha diritto di restare”.
Glielo dico io, Sig. Ministro, chi non ha diritto di restare in questo nostro Paese.
Sono le mafie a non avere diritto di cittadinanza nel nostro Paese … quelle mafie che mentre Lei “perseguita” i bambini Rom, continuano ad espandersi, ad ingrassare e ad uccidere … quelle mafie che sciolgono i bambini nell’acido … quelle mafie che prosperano con un fatturato illegale calcolato in 90 miliardi di euro l’anno … fatturato che sale a 140-150 miliardi l'anno se si aggiungono i proventi del traffico di droga, di armi e di esseri umani … fatturato che gronda di sangue …
Sono le mafie la nostra vera emergenza. Sono i mafiosi quelli che minacciano seriamente la sicurezza dei cittadini. Ed è contro le mafie e contro lo scellerato connubio esistente tra mafie e potere politico (persino il senatore John Kerry, in un rapporto al Senato degli Stati Uniti, ha scritto che si può affermare con sicurezza che la mafia italiana gode di protezioni ad alti livelli politici e nell'apparato dello Stato) che bisogna intraprendere una lotta senza quartiere.
Sto parlando, Sig. Ministro, di quelle mafie che si combattono soltanto a parole perché ci si guarda bene dal potenziare le risorse umane, strumentali e finanziarie, richieste da anni a gran voce da chi è stato lasciato solo – e con pochissimi ed inadeguati mezzi – in questa titanica battaglia.
Non solo non sono stati potenziati le risorse ed i mezzi necessari ma, addirittura, non si è esitato a diminuirli ed a rendere, in molti casi, inefficace l’azione di chi è tutti i giorni in prima linea.
In proposito, Antonio Ingroia, PM antimafia di Palermo, ha recentemente affermato che, poiché lo Stato ha tagliato i fondi “a Palermo, fra un mese, saremo costretti a fermare le intercettazioni. Ma non quelle per le veline. Quelle contro la mafia, quelle che hanno portato in galera Riina e Lo Piccolo”. In riferimento al blocco dei processi per un anno ha denunciato che il provvedimento si traduce in un favore a Cosa nostra perché “si fermano i giudizi per bancarotta, usura, estorsione, prostituzione, tutti reati-satellite della mafia”. Per quanto riguarda, poi, il silenzio stampa su intercettazioni e procedimenti giudiziari, ha aggiunto: “Il diritto all'informazione non è dei giornalisti ma dei cittadini. Chissà quanti porti delle nebbie e quanti insabbiamenti facili ora ci dovremo aspettare … Così si apre un baratro fra istituzioni e cittadini, e la sete di giustizia e verità resta inappagata”.
Non posso fare a meno di chiedermi come mai non si parla degli enormi problemi esistenti nella lotta alle mafie ... come mai non si pone al primo posto l’emergenza mafie per far sì che i bambini possano crescere in un mondo pieno di luci e di colori …
Ai bambini, Sig. Ministro, a tutti i bambini noi abbiamo il dovere di regalare non il trauma di un’impronta digitale ma un mondo pieno di luci e di colori.
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AGGIORNAMENTO
Prendetevi le nostre impronte
Prendetevi le nostre impronte è il titolo dell’iniziativa promossa dall’ARCI a Roma per lunedì 7 luglio, dalle ore 17 alle ore 20, in Piazza Esquilino.
Una schedatura pubblica e volontaria.
Chiunque potrà lasciare le proprie impronte digitali per protestare contro il provvedimento discriminatorio di Maroni.
Siamo tutte e tutti rom.
Parteciperanno anche Moni Ovadia, Andrea Camilleri, Dacia Maraini, Ascanio Celestini, la segretaria nazionale di Magistratura Democratica, l'Associazione Martin Buber-Ebrei per la pace, l'Aned (Associazione nazionale ex deportati), etc.
Lunedì 7 luglio, a Roma, in Piazza Esquilino, dalle 17 alle 20
Prendetevi le nostre impronte
NON TOCCATE I BAMBINI E LE BAMBINE ROM E SINTI
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PETIZIONE:
NO alla schedatura etnica dei Rom, con o senza impronte digitali
Ogni atto di violenza popolare contro gli stranieri, ogni caso di discriminazione ufficiale nei confronti dei Rom diminuisce la pretesa del Paese di essere considerato una nazione civile (The Indipendent )
Per aderire alla petizione contro la schedatura etnica dei Rom clicca QUI
Inviato da: cassetta2
il 17/08/2020 alle 18:40
Inviato da: swala_simba
il 08/03/2013 alle 11:33
Inviato da: jocuri cu dora
il 17/11/2011 alle 16:29
Inviato da: mangiosempre
il 14/11/2011 alle 19:35
Inviato da: barbie
il 13/11/2011 alle 18:38