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D’Osvaldo, le storie nella Storia

Post n°90 pubblicato il 20 Aprile 2020 da storiediborghi
 


Prima, a Capriva del Friuli, al Panificio Iordan : un pane fragrante con il Prosciutto
D’Osvaldo.
Un Prosciutto dolce, leggermente affumicato.
Poi l’incontro a Cormons, nella villa friulana del 1800, adibita dal 1982 a prosciuttificio, con
Monica e Andrea.
Teniamo tra le mani la storia di casa, un semplice cartone con inciso in carattere nero
il nome e la data :1940.
In questo momento ci godiamo la soddisfazione dei sensi, mai così collegati e in sintonia
con le storie. Dei grissini artigianali accompagno lo speck, leggermente affumicato.
E’ così, con grande semplicità, Borghi d’Europa ha proposto D’Osvaldo per il Percorso
Internazionale La Via dei Norcini.
“ Da una piccola macelleria, Luigi d’Osvaldo decide un giorno di affiancare al suo mestiere
una piccola produzione di prosciutti. Nasce così la storia di famiglia”.
In quegli anni l’affumicatura non aveva uno stile particolare, ma era una usanza che il padre
di Luigi,Giacomo, aveva importato dall’Est Europa per facilitare la conservazione delle
carni.
Con Lorenzo, figlio di Luigi, la produzione dei prosciutti diventa l’attività principale dei mesi
invernali,che si alterna ai lavori agricoli dei mesi estivi.
L’attività oggi è seguita da Lorenzo e dalla moglie Lucia, e dai loro figli Monica e Andrea.
Il ricordo di quel pane fragrante e di quel prosciutto leggermente affumicato, risveglia in noi
suggestioni particolari : l’affumicatura è “… un sapiente gioco di equilibri, che si basa sui legni
di ciliegio e di alloro, dolci e delicati con le carni nostrane.”.
Così il tempo vola : Andrea ci racconta dei maiali che sono esclusivamente friulani e che vengono scelti presso piccoli allevatori del luogo,capaci di garantire un controllo speciale dell’alimentazione
degli animali,nutriti a granoturco,orzo, soia ed anche erba medica.
Le cosce vengono lavorate e salate manualmente, a partire dal mese di ottobre e durante tutti i mesi invernali. La stagionatura varia a seconda del peso delle cosce dai 16 ai 24 mesi : L’esposizione all’aria di campagna durante la notte e l’abile sugnatura con grasso e spezie pregiate fanno si che il Prosciutto D’Osvaldo sia pronto per essere degustato dai buongustai di tutto il mondo.
Monica di ricorda le altre ‘gemme’ di casa D’Osvaldo : il lardo,la pancetta,lo speck e il
guanciale.
Ci accorgiamo che il viaggio e la conoscenza volano insieme : talvolta si parla per niente, si
utilizzano paroloni che sembrano importanti e sono,poi, significanti senza consistenza alcuna.
Ecco : Monica e Andrea ci hanno spiegato la sostenibilità di un percorso alimentare, rifuggendo
da luoghi comuni o da concetti vaporosi.
Proprio per questo, all’incontro sulla sostenibilità della filiera agroalimentare che Borghi d’Europa
organizza ad ESOF 2020 (Euroscience Open Forun, Trieste Capitale Europea della Scienza),
saranno loro a raccontare ai giornalisti la storia di una avventura familiare che ci ha letteralmente rapiti!
PROSCIUTTO CRUDO DI CORMONS D'OSVALDO - ilmangiaweb

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Tenuta Stella invitata a partecipare alle iniziative di Borghi d'Europa

Post n°89 pubblicato il 03 Aprile 2020 da storiediborghi
 



 
 

Dasempre Borghi d'Europa segue con attenzione e simpatia le iniziativedi FIVI (Federazione Vignaioli Indipendenti).
LaFIVI non è nata per dare uno stipendio a qualche burocrate, ma èfatta da chi passa la vita in azienda, basta guardare i nomi deidirigenti, c’è il meglio della viticultura italiana. “

Cosìquando il progetto d'informazione 'L'Europa della scienza e dellacultura' (Patrocinio IAI-Iniziativa Adriatico Jonica, ForumIntergovernativo per la cooperazione regionale nella regioneadriatico jonica), ha toccato il Collio, i giornalisti e icomunicatori della rete si sono ricordati delle aziende che 'firmano'orgogliosamente 'quella' appartenenza.
 
TenutaStella, a Scriò di Dolegna del Collio, è una di queste.

SiamoTenuta Stella – piccola cantina tra le colline del Collio goriziano– dove operiamo in regime di agricoltura biologica certificata. Ilterreno su cui dimorano le nostre viti è la cosiddetta “ponca”,risale al periodo eocenico marino ed è costituita da marne earenarie stratificate ricche di minerali che conferiscono ai vinispecifiche e inconfondibili caratteristiche. La maggior parte delnostro tempo è dedicato alla vigna perché è ferma convinzione chela qualità debba essere primariamente ricercata nelle piante e neiloro frutti. Lavoriamo quasi esclusivamente vitigni autoctoni, inquanto espressione di valori e tradizioni antiche: Ribolla gialla,Malvasia istriana, Tocai friulano, Schioppettino e Refosco dalPeduncolo Rosso. La qualità delle uve che otteniamo in campagna èrispettata e preservata in cantina, scegliendo solo i grappolimigliori, effettuando operazioni a regola d’arte, utilizzandoquantità minime di solfiti e prediligendo fermentazioni ad opera dilieviti indigeni. I nostri vini sono frutto della continua ricercadell’equilibrio tra acciaio e legno, nell’intento di valorizzareappieno le caratteristiche di ciascuna varietà. Una particolareattenzione è riservata ai due vini spumanti – la Ribolla GiallaBrut e il Tanni Pas Dose’ – ottenuti per metodo classico edaffinati in bottiglia per anni. “

E,poichè la sostenibilità è al centro delle iniziative di Borghid'Europa, Tenuta Stella è stata
inseritanel progetto d'informazione che verrà presentato anche adESOF2020,Euroscience Open Forum,Trieste Capitale Europea dellaScienza, che 'firma' il secondo Patrocinio Istituzionale alleiniziative della rete.
Tenuta Stella (Dolegna del Collio): AGGIORNATO 2020 - tutto quello ... 
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L'azienda agricola GRILLO IOLE di Prepotto invitata da Borghi d'Europa

Post n°88 pubblicato il 26 Marzo 2020 da storiediborghi
 



 

Stiamo sorseggiando lo schioppettinodell'azienda agricola Iole Grillo, nella sala di degustazione
di una antica dimora del '700,immersanei vigneti della zona DOC Friuli Colli Orientali.
“ Soltanto chi segue il disciplinaremolto più restrittivo può fregiarsi della denominazione'Schioppettino di Prepotto' in etichetta – commenta Anna Muzzoliniche, con il figlio Mattia
Bianchini,guida l'azienda fondata dalpadre Sergio agli inizi degkli anni '70.

Anna proviene da una storiaprofessionale importante, nel mondo dell'Università e riconosce
“...che è stata la passione neiconfronti delle mie origini a riportarmi in queste colline”.

Ma ritorniamo, per un attimo alloschioppettino.
“ Ha per davvero un bouquet dieccezionale eleganza e personalità- osserva Renzo Lupatin,
Presidente di Borghi d'Europa-. Prevalela nota speziata.”

“ Gestiamo la campagna – continuaMattia Bianchini, divenuto Presidente della Associazione
Produttori dello Schioppettino diPrepotto-, cercando di non danneggiare l'equilibrio
dell'ambiente,utilizzando sostanze chepermettono di mantenere gli antagonisti naturali che da secolicontrollano malattie e parassiti del vigneto e non lasciano residuiindesiderati nei vini. In azienda le splendide mura in pietradell'antica dimora sono state riportate alla luce con gli ultimilavori di ristrutturazione ed ora fanno da cornice alla suggestivabaricheria per l'affinamento in modo da preservare sl megliol'accurato lavoro che viene fatto in campagna. Abbiamo ricavatoinoltre un curato B&B dove accogliere i nostri affezionaticlienti “.

In una sola parola : sostenibilità,che ha convinto i giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa
ad inserire l'azienda nei percorsiinformativi del progetto 'L'Europa delle Scienze e della Cultura'.

Vogliamo ricordare fra i vini bianchi il Friulano,la Ribolla Gialla,il Verduzzo Friulano e il
Picolit ; fra i Rossi il Cabernetfranc,il Cabernet Sauvignon, il Merlot e il Merlot Riserva e
i Rossi 'local' Schioppettino diPrepotto e Refosco dal Peduncolo Rosso. Poi Duedonne, frutto
della collaborazione con Susanna Grassi(azienda I Fabbri a Lamole in Chianti), tutto da scoprire.
E, da non dimenticare, il Sauvignon eil Sauvignon “IL”
 
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La favola (vera!) di RoncSoreli e Borghi d’Europa

Post n°87 pubblicato il 25 Marzo 2020 da storiediborghi
 

La favola (vera!) di RoncSoreli e Borghi d’Europa

Il significante ’sostenibilità’ è al centro del progetto ‘L’Europa delle Scienze e della Cultura’ che la rete Borghi d’Europa promuove, sotto il Patrocinio della IAI (Iniziativa Adriatico Jonica,Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico jonica) ed ESOF2020,Euroscience Open Forum,Trieste Città Europea della Scienza.
Così quando i giornalisti e i comunicatori di Borghi d’Europa hanno inserito Prepotto nel Percorso Internazionale Eurovinum,Il Paesaggio della Vite e del Vino, due sono state le suggestioni alla base della scelta : il privilegio che Luigi Veronelli aveva per lo schioppettino e la preoccupazione per la sostenibilità della viticultura locale.
Flavio Schiratti,imprenditore friulano appassionato di vini, ha messo insieme una favola concreta
a Novacuzzo di Prepotto : l’antico borgo, una collina che lo abbraccia , una villa padronale, una cantina,un terreno di 72 ettari fatto di vigne e di boschi.
Così è nata RoncSoreli.
“ Ho deciso di dare avvio ad un ambizioso programma a lungo termine: ridare vita all’antico borgo grazie alla produzione di vini di alta qualità. Fulcro di questo progetto è la creazione di una grande cantina, aperta all’ospitalità. La valorizzazione dei vigneti storici e delle uve autoctone, che prosperano su una delle colline più belle della zona, è diventata la sua missione.E la favola continua con l’avvio di importanti interventi agronomici per il recupero dei vigneti antichi e per la regimentazione delle acque della collina, con l’aumento della superficie vitata dagli originari 33 ettari a 42, con la ristrutturazione ed ampliando della cantina.E la favola continuerà con la realizzazione delle nuove aree di accoglienza: le sale degustazione, il locale di presentazione e vendita dei prodotti e i mini-appartamenti per gli amici enoturisti.”
Ma la parola magica che ha colpito i viandanti dell’informazione è stata proprio ‘Sostenibilità’.
“Come interpretiamo la sostenibilità a RoncSoreli? Secondo l’accezione più classica della definizione, consideriamo il vigneto un ecosistema integrato con l’ambiente circostante. Pertanto dedichiamo risorse e attenzioni affinchè sia in grado di mantenere, anche in futuro, i processi ecologici che avvengono al suo interno. Il tutto per poter garantire, anche alle prossime generazioni, la possibilità di beneficiare del potenziale enologico del sito.
Poniamo quindi grande attenzione al terreno, alla sua fertilità naturale, rinnovata annualmente con concimazioni organiche. Conserviamo le preziose aree boscate che incorniciano l’azienda fornendo rifugio ad insetti e animali. Applichiamo la difesa integrata nella lotta ai parassiti della vite. Interveniamo solamente secondo calendari dettati dalle condizioni climatiche, affinchè non avvenga lo sviluppo dei patogeni.Tutto questo richiede un grande sforzo che facciamo ben volentieri, per offrire a Voi un prodotto naturale che sia la massima espressione del nostro territorio.
Sono stati questi principi che ci hanno spinto ad andare anche oltre. Nel 2016 si è infatti concluso il percorso di conversione al biologico di una parte dei vigneti e abbiamo quindi ottenuto, per gli stessi, la certificazione di operatore biologico (IT BIO 006 E2702).”
Ma l’incontro non poteva non finire con la degustazione dello schioppettino di Casa.
Ricorda Alessio Dalla Barba, Sommelier Professionale AIS e responsabile nazionale della
comunicazione di Borghi d’Europa che Vitae la guida vini del 2015 dell’Ais,
così lo definiva : “Rubino cupo. Evoca toni speziati di pepe nero, chiodi di garofano e cannella in stecca. China e sbuffi erbacei. Piacevoli richiami di grafite a chiudere. Tannino vivo, medio il corpo, con chiusura asciutta e leggermente amarognola. In troncoconico e tonneaux per 18 mesi. Stufato di vitello.”
La favola (vera!) di RoncSoreli continua !
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La favola (vera!) di RoncSoreli e Borghi d’Europa
Il significante ’sostenibilità’ è al centro del progetto ‘L’Europa delle Scienze e della Cultura’ che la rete Borghi d’Europa promuove, sotto il Patrocinio della IAI (Iniziativa Adriatico Jonica,Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico jonica) ed ESOF2020,Euroscience Open Forum,Trieste Città Europea della Scienza.
Così quando i giornalisti e i comunicatori di Borghi d’Europa hanno inserito Prepotto nel Percorso Internazionale Eurovinum,Il Paesaggio della Vite e del Vino, due sono state le suggestioni alla base della scelta : il privilegio che Luigi Veronelli aveva per lo schioppettino e la preoccupazione per la sostenibilità della viticultura locale.
Flavio Schiratti,imprenditore friulano appassionato di vini, ha messo insieme una favola concreta
a Novacuzzo di Prepotto : l’antico borgo, una collina che lo abbraccia , una villa padronale, una cantina,un terreno di 72 ettari fatto di vigne e di boschi.
Così è nata RoncSoreli.
“ Ho deciso di dare avvio ad un ambizioso programma a lungo termine: ridare vita all’antico borgo grazie alla produzione di vini di alta qualità. Fulcro di questo progetto è la creazione di una grande cantina, aperta all’ospitalità. La valorizzazione dei vigneti storici e delle uve autoctone, che prosperano su una delle colline più belle della zona, è diventata la sua missione.E la favola continua con l’avvio di importanti interventi agronomici per il recupero dei vigneti antichi e per la regimentazione delle acque della collina, con l’aumento della superficie vitata dagli originari 33 ettari a 42, con la ristrutturazione ed ampliando della cantina.E la favola continuerà con la realizzazione delle nuove aree di accoglienza: le sale degustazione, il locale di presentazione e vendita dei prodotti e i mini-appartamenti per gli amici enoturisti.”
Ma la parola magica che ha colpito i viandanti dell’informazione è stata proprio ‘Sostenibilità’.
“Come interpretiamo la sostenibilità a RoncSoreli? Secondo l’accezione più classica della definizione, consideriamo il vigneto un ecosistema integrato con l’ambiente circostante. Pertanto dedichiamo risorse e attenzioni affinchè sia in grado di mantenere, anche in futuro, i processi ecologici che avvengono al suo interno. Il tutto per poter garantire, anche alle prossime generazioni, la possibilità di beneficiare del potenziale enologico del sito.
Poniamo quindi grande attenzione al terreno, alla sua fertilità naturale, rinnovata annualmente con concimazioni organiche. Conserviamo le preziose aree boscate che incorniciano l’azienda fornendo rifugio ad insetti e animali. Applichiamo la difesa integrata nella lotta ai parassiti della vite. Interveniamo solamente secondo calendari dettati dalle condizioni climatiche, affinchè non avvenga lo sviluppo dei patogeni.Tutto questo richiede un grande sforzo che facciamo ben volentieri, per offrire a Voi un prodotto naturale che sia la massima espressione del nostro territorio.
Sono stati questi principi che ci hanno spinto ad andare anche oltre. Nel 2016 si è infatti concluso il percorso di conversione al biologico di una parte dei vigneti e abbiamo quindi ottenuto, per gli stessi, la certificazione di operatore biologico (IT BIO 006 E2702).”
Ma l’incontro non poteva non finire con la degustazione dello schioppettino di Casa.
Ricorda Alessio Dalla Barba, Sommelier Professionale AIS e responsabile nazionale della
comunicazione di Borghi d’Europa che Vitae la guida vini del 2015 dell’Ais,
così lo definiva : “Rubino cupo. Evoca toni speziati di pepe nero, chiodi di garofano e cannella in stecca. China e sbuffi erbacei. Piacevoli richiami di grafite a chiudere. Tannino vivo, medio il corpo, con chiusura asciutta e leggermente amarognola. In troncoconico e tonneaux per 18 mesi. Stufato di vitello.”
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Il significante ’sostenibilità’ è al centro del progetto ‘L’Europa delle Scienze e della Cultura’ che la rete Borghi d’Europa promuove, sotto il Patrocinio della IAI (Iniziativa Adriatico Jonica,Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico jonica) ed ESOF2020,Euroscience Open Forum,Trieste Città Europea della Scienza.
Così quando i giornalisti e i comunicatori di Borghi d’Europa hanno inserito Prepotto nel Percorso Internazionale Eurovinum,Il Paesaggio della Vite e del Vino, due sono state le suggestioni alla base della scelta : il privilegio che Luigi Veronelli aveva per lo schioppettino e la preoccupazione per la sostenibilità della viticultura locale.
Flavio Schiratti,imprenditore friulano appassionato di vini, ha messo insieme una favola concreta
a Novacuzzo di Prepotto : l’antico borgo, una collina che lo abbraccia , una villa padronale, una cantina,un terreno di 72 ettari fatto di vigne e di boschi.
Così è nata RoncSoreli.
“ Ho deciso di dare avvio ad un ambizioso programma a lungo termine: ridare vita all’antico borgo grazie alla produzione di vini di alta qualità. Fulcro di questo progetto è la creazione di una grande cantina, aperta all’ospitalità. La valorizzazione dei vigneti storici e delle uve autoctone, che prosperano su una delle colline più belle della zona, è diventata la sua missione.E la favola continua con l’avvio di importanti interventi agronomici per il recupero dei vigneti antichi e per la regimentazione delle acque della collina, con l’aumento della superficie vitata dagli originari 33 ettari a 42, con la ristrutturazione ed ampliando della cantina.E la favola continuerà con la realizzazione delle nuove aree di accoglienza: le sale degustazione, il locale di presentazione e vendita dei prodotti e i mini-appartamenti per gli amici enoturisti.”
Ma la parola magica che ha colpito i viandanti dell’informazione è stata proprio ‘Sostenibilità’.
“Come interpretiamo la sostenibilità a RoncSoreli? Secondo l’accezione più classica della definizione, consideriamo il vigneto un ecosistema integrato con l’ambiente circostante. Pertanto dedichiamo risorse e attenzioni affinchè sia in grado di mantenere, anche in futuro, i processi ecologici che avvengono al suo interno. Il tutto per poter garantire, anche alle prossime generazioni, la possibilità di beneficiare del potenziale enologico del sito.
Poniamo quindi grande attenzione al terreno, alla sua fertilità naturale, rinnovata annualmente con concimazioni organiche. Conserviamo le preziose aree boscate che incorniciano l’azienda fornendo rifugio ad insetti e animali. Applichiamo la difesa integrata nella lotta ai parassiti della vite. Interveniamo solamente secondo calendari dettati dalle condizioni climatiche, affinchè non avvenga lo sviluppo dei patogeni.Tutto questo richiede un grande sforzo che facciamo ben volentieri, per offrire a Voi un prodotto naturale che sia la massima espressione del nostro territorio.
Sono stati questi principi che ci hanno spinto ad andare anche oltre. Nel 2016 si è infatti concluso il percorso di conversione al biologico di una parte dei vigneti e abbiamo quindi ottenuto, per gli stessi, la certificazione di operatore biologico (IT BIO 006 E2702).”
Ma l’incontro non poteva non finire con la degustazione dello schioppettino di Casa.
Ricorda Alessio Dalla Barba, Sommelier Professionale AIS e responsabile nazionale della
comunicazione di Borghi d’Europa che Vitae la guida vini del 2015 dell’Ais,
così lo definiva : “Rubino cupo. Evoca toni speziati di pepe nero, chiodi di garofano e cannella in stecca. China e sbuffi erbacei. Piacevoli richiami di grafite a chiudere. Tannino vivo, medio il corpo, con chiusura asciutta e leggermente amarognola. In troncoconico e tonneaux per 18 mesi. Stufato di vitello.”
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L’Azienda Agricola Scribano di Prepotto in Borghi d’Europa

Post n°86 pubblicato il 22 Marzo 2020 da storiediborghi
 

«… e poi c’era quel sogno, mio e di Caterina, sempre al mio fianco: il nostro Agriturismo, un ambiente famigliare dove far star bene le persone, un luogo di lavoro e uno spazio di aggregazione sociale e culturale dove si respirano i valori legati al territorio e alle tradizioni rurali.
Emozionati, fieri e orgogliosi del lavoro svolto, ci auguriamo voi riusciate a respirare i nostri valori e che permanga in voi il nostro ricordo.»
Caterina e Alberto
Ci ha colpito questo messaggio dell’Azienda Agricola Scribano, Ristoro e Alloggio agrituristico,
con produzione di vini dei Colli Orientali del Friuli.
«… iniziò mio nonno Salvatore Scribano, sarto ragusano giunto in Friuli a causa della Seconda Guerra Mondiale, che si innamorò perdutamente della bellezza dei Colli e, soprattutto, di Renata di Prepotto e decise di sposare entrambi. Impiantò i primi vigneti e cominciò a spremere il primo vino, poi continuò mio padre per passione nel tempo libero, fino ad arrivare al 2008 quando, deciso a cambiare vita, presi in mano la conduzione dell’Azienda…»
La vita dell’Azienda si basa sulla famiglia, si ispira a valori legati alla tutela del paesaggio e dell’ambiente naturale, nonché alle tradizioni e ai riti della cultura rurale del Friuli.
In omaggio a tali principi, l’Azienda opera con la finalitá di essere al tempo stesso luogo di lavoro e spazio di aggregazione sociale e culturale.
Proprio per tale ragione la frasca annessa all’Azienda, la cantina e il brolo, ospitano sovente iniziative di natura culturale e feste legate ai principali momenti dell’annata agricola.
Tali iniziative sono organizzate in collaborazione con l’Associazione “Il Taglio”, costituitasi con lo scopo di offrire ai soci occasioni per la condivisione del tempo libero mediante attivitá ricreative-culturali tendenti a promuovere la pratica di una diversa qualitá della vita, fatta del rispetto dei tempi naturali, dell’ambiente e della salute dei soci, favorendo la fruizione di quei prodotti (alimentari e non) che offre la terra.
“Prima di accomodarvi al vostro tavolo fate una sosta al bancone, dove Alberto sarà lieto di mescervi un bicchiere del buon vino della casa come aperitivo e, magari, accompagnatelo a una polpetta, a una fetta di frittata o a un intramontabile ûv dûr (uovo sodo).
Una volta seduti, dimenticate il tempo e consultate con calma il menù: tutti i piatti proposti, dagli antipasti ai dolci, sono semplici e genuini, rigorosamente preparati in casa da Caterina con amore e passione, usando solamente prodotti locali e di stagione.
Gli insaccati sono di produzione propria, frutto della trasformazione di maiali allevati allo stato brado nel bosco; i sottoli e i sottaceti vengono fatti in casa, in completa sicurezza, con le verdure di stagione; i formaggi, caprini e vaccini, provengono dai piccoli allevatori e casari del territorio circostante; le grappe sono aromatizzate con erbe selvatiche, frutta, spezie e altre combinazioni originali e sorprendenti…Un’attenzione estrema alla qualità e alla provenienza di tutti gli ingredienti e alla scelta dei fornitori, una cura che si ritrova nei sapori delle pietanze che vi vengono servite.”
«… mi piace definire il mio vino rudimentale… perché schietto e sincero!»
I quattro ettari di vigneto, situati in pianura e in collina, sono coltivati senza l’utilizzo di diserbanti, disseccanti e insetticidi garantendo, in tal modo, la naturalezza e la salubrità del prodotto finale e del territorio.
La raccolta dell’uva, il momento più atteso dell’anno, avviene rigorosamente a mano con gli amici dell’Associazione “Il Taglio”, con l’intento di rivivere il vero rito della vendemmia.
In cantina le uve vengono lavorate meccanicamente, senza l’ausilio di prodotti correttivi o esaltanti, cosicché si ritrova nel bicchiere tutta la dedizione, la tipicità e la tradizione che si trovano in vigna.
Così i giornalisti e i comunicatori di Borghi d’Europa hanno raccolto i messaggi di Alberto e
Caterina, esposti con una chiarezza e una trasparenza inusuali. Il servizio informativo era già
bello e pronto.
Convinti come siamo che il buon giornalista deve soprattutto saper ascoltare per poi raccontare,
ci è sembrato giusto lasciar scorrere le idee e le storie, perchè le iniziative di informazione servano per davvero a restituire l’autenticità di queste scelte di vita !
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